ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02238

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 102 del 22/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 22/10/2013
Stato iter:
05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2015
BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 09/10/2014

SOLLECITO IL 11/12/2014

SOLLECITO IL 18/02/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02238
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Martedì 22 ottobre 2013, seduta n. 102

   LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   nel gennaio del 1981, durante i lavori di scavo per l'installazione di prefabbricati destinati ai terremotati di Pratola Serra, in provincia di Avellino, nell'area collinare Pioppi-Saudelle, furono riportate alla luce le strutture murarie di un imponente edificio di culto identificato successivamente con una grande basilica risalente all'epoca longobarda (V-VII secolo d.C.);
   nell'area della basilica longobarda fu individuata, inoltre, una vastissima necropoli romano-germanica, con più di 123 tombe impreziosite da sontuosi corredi funerari fra cui armi, gioielli, monili, croci d'oro e d'argento che venivano poste sugli abiti di personaggi illustri della società longobarda: aristocratici, abati e vescovi;
   in una di queste tombe fu ritrovata anche una rarissima moneta dell'imperatore bizantino Eraclio (VII secolo d.C.);
   le successive e più estese indagini archeologiche consentirono di recuperare, insieme alla grande basilica longobarda e alla necropoli, le strutture ben conservate di una prestigiosa villa residenziale romana con annesso edificio termale, risalente al II-III secolo d.C.;
   su un pendio della collina Pioppi, invece, fu rintracciato un villaggio preistorico risalente all'età del bronzo antico e alla facies di Palma Campania (4.000 anni fa) con una serie di capanne di forma ellittico-rettangolare, dotate di focolari e dispense in cui era disposto il vasellame tra cui tazze, teglie, brocche, scodelle, olle in ceramica d'impasto con decorazioni graffite;
   l'eccezionalità delle scoperte archeologiche, che avevano destato un interesse scientifico e culturale a livello europeo e mondiale, suggerirono alla soprintendenza per i beni archeologici delle province di Avellino, Salerno, Caserta e Benevento di progettare un parco archeologico, attrezzato come un vero e proprio museo all'aperto nel quale, peraltro, sarebbe stata compresa anche l'area del monumento megalitico denominato «Casa dell'Orco», ubicato in località San Michele;
   il parco archeologico di Pratola, quindi, oltre ad assolvere alla primaria funzione di tutela integrata dei siti archeologici, si proponeva come elemento di riqualificazione e valorizzazione di alcune zone periferiche della cittadina e nel contempo quale polo culturale di aggregazione e attrazione turistica con significative ricadute occupazionali per un territorio economicamente depresso;
   esauriti i cospicui finanziamenti per la ricerca archeologica, però, la soprintendenza per i beni archeologici delle province di Avellino, Salerno, Caserta e Benevento rinunciò anche al progetto del parco: con le procedure incomplete di esproprio dei lotti gli scavi furono in parte coperti, le migliaia di preziosi reperti rinvenuti furono impacchettati e chiusi nei depositi, mentre le poche strutture lasciate a vista furono abbandonate senza misure di sicurezza, prive di coperture di protezione, esposte alle intemperie e all'erosione degli agenti atmosferici, senza segnaletica, senza una regolamentazione degli usi del suolo consentiti o vietati, senza un piano dell'accessibilità (pedonale e veicolare);
   oggi, purtroppo, tutta l'area archeologica di Pratola Serra (Avellino) versa in condizioni di degrado e incuria, soffocata da sterpaglie, erbacce e rifiuti, senza un programma di manutenzione e restauro, in quello che all'interrogante appare l'assoluto disinteresse delle istituzioni preposte alla tutela nonostante, in anni recenti, sono state rinvenute sul lato ovest del sito archeologico di via San Giovanni di Pratola altre importanti strutture monumentali tardo-antiche e medievali;
   tutto il sito archeologico della collina Pioppi-Saudelle è privo, insomma, di un piano di tutela e valorizzazione ed è esposto continuamente a spoliazioni e vandalismi;
   addirittura – a quanto consta all'interrogante – una parte dell'area archeologica prospettante sul piazzale dell'area mercato, a dispetto dei vincoli paesaggistici e d'interesse archeologico, è stata in tempi recenti addirittura recintata e asfaltata senza il preventivo nulla osta di competenza –:
   se non ritenga indispensabile chiarire i motivi che hanno prodotto un tale degrado, intervenendo con opportune iniziative al fine di accertare eventuali responsabilità e inadempienze degli uffici della soprintendenza per i beni archeologici delle province di Avellino, Salerno, Caserta e Benevento;
   se siano state effettuate ispezioni recenti all'area archeologica, verificati gli eventuali abusi perpetrati, presentata denuncia alle autorità competenti, richiesto il ripristino dello stato dei luoghi e accertato che gli interventi effettuati non abbiano prodotto danni alle strutture antiche conservate in superficie e nel sottosuolo;
   se intenda adottare provvedimenti urgenti per la conservazione e la valorizzazione del sito archeologico di Pratola Serra (Avellino);
   se non ritenga opportuno prevedere nuovi e più coerenti vincoli archeologici sull'area in questione insieme a prescrizioni più efficaci e incisive anche ai fini di un piano paesaggistico complessivo della collina;
   se intenda farsi promotore di un tavolo di concertazione con le istituzioni locali e regionali, preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni archeologici, mettendo a sistema le rispettive competenze e riavviando le procedure per la costituzione del parco storico-archeologico-paesaggistico di Pratola Serra (Avellino). (4-02238)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 agosto 2015
nell'allegato B della seduta n. 476
4-02238
presentata da
DI MAIO Luigi

  Risposta. — Si riscontra l'interrogazione in esame con la quale l'interrogante chiede quali siano i motivi che hanno generato il degrado in cui versa il sito archeologico di Pratola Serra in provincia di Avellino; se il Governo intenda adottare provvedimenti urgenti per la conservazione e valorizzazione del sito, prevedendo anche più coerenti vincoli archeologici sull'area in questione e se, infine, sia intenzione dell'Amministrazione farsi promotrice di un tavolo di concertazione con le istituzioni locali per la costituzione del parco storico-archeologico-paesaggistico di Pratola Serra.
  Al riguardo si comunica quanto segue.
  Il sito archeologico, in località Pioppi di Pratola Serra, a mezza costa lungo la riva destra del fiume Sabato, riveste importanza notevole, in quanto interessato da una serie di evidenze, come segnalato dallo stesso interrogante.
  Sulla sommità della collina è stato, infatti, individuato un insediamento preistorico dell'età del Bronzo, con tracce di strutture abitative (capanne). Al periodo romano imperiale sono da riferire strutture murarie pertinenti ad una villa rustica, individuata da una serie di saggi che ne dimostrano la notevole estensione che, per mancanza di adeguati finanziamenti, non è stata mai messa in luce. I limitati settori esplorati sono stati nuovamente interrati, ivi compreso l'importante edificio di epoca altomedievale a pianta basilicale, con annessa necropoli, indagato nelle campagne di scavo nell'anno 1981 e ricordato anch'esso nell'interrogazione cui si risponde.
  Il progetto di un parco archeologico in località Pioppi, in un contesto di particolare valenza paesaggistica, comporterebbe una serie di interventi, consistenti innanzitutto in uno scavo esaustivo, con tecnica stratigrafica, da condursi in estensione sulla collina, fino alla completa esplorazione di tutte le emergenze già individuate. Alla fase di indagini dovrebbero fare seguito quelle di restauro e di adeguamento delle evidenze messe in luce, nell'ambito di uno specifico progetto che preveda, altresì, la copertura delle strutture antiche, i percorsi di visita, l'illuminazione, oltre che un punto di accoglienza. Tali operazioni, imprescindibili per una adeguata fruizione pubblica del sito archeologico, comportano un impegno economico che consideri anche l'esproprio dei terreni, ancora di proprietà privata.
  La soprintendenza archeologica della Campania ha, nel corso di vari incontri con i funzionari dell'Amministrazione comunale, assicurato il proprio impegno a collaborare al fine di pervenire alla realizzazione del suddetto progetto.
  Per quanto riguarda la tutela dell'area, la medesima soprintendenza, con decreto ministeriale del 12 ottobre 1981, ha provveduto a sottoporre a vincolo archeologico l'intera zona e, fino a qualche anno fa, a controllare lo stato dei luoghi con ronde ispettive da parte del personale di vigilanza. I recenti tagli di fondi pubblici rendono attualmente impossibile il controllo del sito, continuamente minacciato dai movimenti di terra dovuti alla coltivazione, e a nulla sono valse al riguardo le disposizioni di sospensione dei lavori da parte della Soprintendenza comunicate a mezzo del locale comando carabinieri ma non supportate da un parallelo controllo degli organi locali, nel comune interesse di salvaguardare l'importante contesto archeologico.
  Si comunica, infine, che la soprintendenza, a seguito di sopralluogo effettuato dal funzionario incaricato, ha inoltrato, in data 2 dicembre 2014, formale denuncia al procuratore della Repubblica di Avellino essendo stata rilevata una situazione di abusivismo relativo a interventi di aratura, recinzione e asfaltatura realizzati ad opera del proprietario dell'appezzamento nel quale ricadono le evidenze archeologiche sopra indicate, in difformità delle disposizioni della soprintendenza.

La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoFrancesca Barracciu.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

PRATOLA SERRA,AVELLINO - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

archeologia

sito storico

equilibrio ecologico

utilizzazione del terreno

espropriazione