ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02206

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 99 del 17/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINELLI DONATELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 17/10/2013
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 17/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 10/03/2014

SOLLECITO IL 02/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02206
presentato da
AGOSTINELLI Donatella
testo di
Giovedì 17 ottobre 2013, seduta n. 99

   AGOSTINELLI, CECCONI e TERZONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   i registri tumori sono stati previsti dall’«Atto di Intesa tra Stato e Regioni per la definizione del Piano Sanitario Nazionale relativo al triennio 1998-2000 (Gazzetta Ufficiale 1994-1996» (Gazzetta Ufficiale n. 8, 12 gennaio 1994)», ripreso poi dal decreto del Presidente della Repubblica 1o marzo 1994 «Approvazione del Piano Sanitario Nazionale per il triennio 1994-1996», entrambi includenti tra le «Azioni programmate in materia di prevenzione e cura delle malattie oncologiche» il «completamento dell'istituzione dei Registri Tumori su tutto il territorio nazionale»;
   i registri tumori si inquadrano nell'ambito delle funzioni speciali dei cosiddetti «Registri di patologia»;
   i registri tumori si possono definire come una organizzazione per la raccolta, l'analisi, lo studio e l'interpretazione dei dati che si riferiscono a persone con diagnosi di tumore; essi costituiscono una risorsa insostituibile per la ricerca statistica, clinica ed epidemiologica e, ciò, sia ai fini della prevenzione che della cura dei tumori (nelle varie fasi della profilassi, della anamnesi, della diagnosi, della prognosi, nonché della individuazione di una terapia);
   attraverso l'elaborazione statistica della storia individuale di tutti i casi insorti in una popolazione, è infatti possibile individuare i potenziali fattori patogeni, nonché mettere in relazione gli interventi con gli esiti e, quindi, quantificare le possibilità di successo delle terapie ed i relativi rischi;
   mediante l'elaborazione delle informazioni statistiche raccolte dai registri tumori è, cioè, possibile quantificare il rischio di tumore dell'intera popolazione residente o di particolari sottogruppi, al fine di ricavarne ipotesi per la ricerca sulle possibili cause e sui possibili interventi, in modo da facilitare la profilassi, la diagnosi, la somministrazione di una terapia, la prognosi;
   tali registri, consentono di individuare dati statistici essenziali quali le tipologie tumorali maggiormente frequenti, le aree territoriali con maggiore incidenza tumorale, le fasce di popolazione più colpite, i possibili fattori eziologici (mediante l'individuazione delle correlazioni tra la malattia ed i presunti fattori cancerogeni attraverso il calcolo delle probabilità), le possibilità di successo delle terapie e così via;
   si tratta, quindi, di un ausilio statistico di cui non si può fare a meno, anche alla luce del principio di precauzione;
   ad oggi le Marche sono una delle tre regioni italiane prive di un registro tumori, strumento, come si è detto, indispensabile per avere una mappatura esauriente dell'incidenza nella popolazione delle malattie tumorali;
   il 10 aprile 2012 il consiglio regionale delle Marche ha approvato la legge regionale n. 6 che ha disposto l'istituzione del «registro regionale delle cause di morte e di registri di patologia»; si tratta, tuttavia, di un provvedimento che, finora, non è divenuto esecutivo a causa della mancata emanazione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di un regolamento dei registri di patologia, così come previsto dall'articolo 12 del decreto-legge n. 179 del 2012, commi 10 e 11;
   la necessità che la regione Marche si doti di un proprio registro tumori è resa ancor più urgente dalle aree come quella limitrofa alla raffineria API di Falconara (Ancona) ove insistono gravi fattori di criticità sanitaria ed ambientale;
   nel luglio 2003 è stata stipulata tra l'istituto Nazionale dei Tumori per lo studio e la cura dei tumori e l'Agenzia regionale sanitaria (ARS) della regione Marche (da qui, anche committente) una convenzione per uno «Studio di fattibilità per un'indagine epidemiologica presso la Raffineria API di Falconara»;
   nel marzo 2004 lo studio è arrivato alla conclusione che un'indagine epidemiologica era, nelle condizioni analizzate, «fattibile»;
   a seguito dello studio di fattibilità, la regione Marche ha promulgato una delibera (n. 218 del 15 giugno 2004) in cui venivano approvati i risultati raggiunti ed adottati i provvedimenti necessari per l'effettuazione di un'indagine epidemiologica presso la popolazione residente nei dintorni della raffineria API;
   tale indagine è stata affidata al servizio di epidemiologia ambientale del dipartimento di Ancona dell'agenzia regionale protezione ambientale Marche (ARPAM) sotto la direzione scientifica dell'unità di epidemiologia descrittiva e programmazione sanitaria della fondazione IRCCS «Istituto Nazionale dei Tumori» (INT);
   l'azienda API è una raffineria di prodotti petroliferi insediatasi dal 1950 nel comune di Falconara Marittima in provincia di Ancona che, per la natura della produzione svolta, determina esposizione a sostanze irritanti, tossiche, nocive e indicate o sospettate di potere cancerogeno;
   Falconara è da tempo oggetto di monitoraggio per la valutazione dei rischi atmosferici connessi alla presenza della raffineria;
   il rischio in popolazione legato alla presenza della raffineria è riferibile sia alla possibile esposizione di tipo acuto, sia a rischi d'esposizione di tipo cronico a benzolo e altri poli-idrocarburi aromatici di riconosciuta azione oncologica;
   gli effetti d'esposizione cronica tendono spesso a comparire dopo un lungo periodo di tempo (sino a 30-40 anni) dall'occorrenza, rendendo difficile lo studio della relazione tra esposizione e danno;
   i dati di mortalità analizzati nello studio di fattibilità erano relativi al ventennio 1980-2000, anni in cui dovrebbero indicativamente manifestarsi gli effetti d'esposizione del periodo 1950-1970, il periodo in cui la raffineria ha vissuto la fase di sviluppo;
   a Falconara i tassi di mortalità per leucemia e per tumori del sistema emolinfopoietico sono in aumento nell'ultimo ventennio. Un tempo a Falconara i tassi erano su livelli inferiori a quelli della provincia di Ancona, mentre ora sono su livelli generalmente superiori. D'altra parte, in altre aree della regione si è osservato un fenomeno di incremento del rischio simile a quello osservato a Falconara, di cui sarebbe importante interpretarne le cause. A Falconara, la mortalità per malattie del sistema respiratorio non diminuisce nel corso del tempo, come invece accade, spesso significativamente, nella maggior parte degli altri comuni marchigiani;
   il 29 settembre 2011 l'istituto nazionale tumori di Milano ha consegnato alla
regione Marche, alla provincia di Ancona e ai comuni di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano i risultati finali dell'indagine epidemiologica, presso la popolazione residente a Falconara Marittima e comuni limitrofi, riguardante il periodo dal 1994 al 2003;
   l'indagine, con uno studio analitico del tipo caso-controllo, è la prima ed unica indagine che ha ricostruito l'esposizione dei vari soggetti tramite intervista ai familiari dei deceduti;
   il 29 marzo del 2012, su invito e organizzazione delle associazioni dei cittadini falconaresi, i risultati finali dell'indagine venivano divulgati dall'istituto nazionale tumori di Milano in un'assemblea pubblica;
   in quell'incontro si concludeva che: «le evidenze raccolte indicano in sintesi che nell'area è esistito un problema di esposizione alla raffineria associato ad eccesso di rischio di morte per leucemia e linfoma non Hodgkin, patologie relativamente rare»; l'indagine ha potuto assumere che «il rischio sia stato particolarmente evidente per i soggetti che avevano domiciliato per più tempo entro i 4 km dalla sorgente inquinante»;
   l'indagine sui decessi per leucemie e linfomi non Hodgkin ha anche evidenziato che «tali eventi possono essere però anche interpretati come il segno di fatti sanitari importanti che hanno interessato fasce ben più ampie di popolazione; non si esclude infatti che se si fosse potuto indagare l'occorrenza di malattia piuttosto che la mortalità allora gli esiti avrebbero potuto coinvolgere altre fasce di popolazione ora non segnalate dall'indagine»;
   le conclusioni dell'indagine dell'Istituto nazionale tumori di Milano, nonché i risultati della nota epidemiologica del servizio epidemiologia dell'ARPA Marche del giugno 2011, sono stati consegnati da associazioni di Falconara Marittima e da singoli cittadini alla procura della Repubblica presso il tribunale di Ancona per la proposizione di un esposto;
   nell'esposto i cittadini di Falconara hanno chiesto la riapertura delle indagini già avviate nel 2001, quando si tentò di capire se e per quali motivi i residenti fossero più a rischio per alcune patologie tumorali e, per questo, la procura incaricò l'ARPA Marche e l'ARPA Piemonte di eseguire l’«Analisi epidemiologica geografica di Mortalità e Ricovero ospedaliero per causa su Falconara Marittima e i Comuni entro 30 km»;
   secondo i cittadini e le associazioni falconaresi le conclusioni a cui sono giunti gli epidemiologi dell'INT di Milano e dell'ARPA Marche (notevole aumento del rischio leucemia in relazione alla vicinanza residenziale alla raffineria API) rappresentano la risposta ad alcuni dei quesiti sanitari sollevati dalla precedente inchiesta avviata dalla procura nel 2001, relativamente ad alcune patologie che interessavano ed interessano la popolazione di Falconara Marittima (leucemia, linfoma non Hodgkin, mieloma);
   nell'esposto le associazioni falconanesi hanno pertanto chiesto alla procura la riapertura dell'indagine, al fine di accertare l'eventuale esistenza di responsabilità penali;
   con la consegna dell'indagine dell'INT e della nota epidemiologica dell'ARPAM alla procura della Repubblica i cittadini hanno fatto ciò che sarebbe invece spettato alla regione Marche ed ai sindaci dei comuni di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarcia, già dall'ottobre 2011, data di ricevimento delle conclusioni dell'Istituto nazionale tumori di Milano –:
   se la regione Marche, la provincia di Ancona o gli altri comuni oggetto della ricerca abbiano consegnato indagine epidemiologica al Ministero della salute o all'istituto superiore di sanità o se li abbiano informati in altro modo delle conclusioni emerse dall'indagine epidemiologica esposta in premessa e, in caso negativo, se abbia intenzione il Ministro interrogato di acquisire tale indagine direttamente dall'istituto nazionale dei tumori di Milano;
   se non intenda promuovere aggiornamento da parte dell'Istituto superiore di sanità sullo studio di mortalità sulla corte degli occupati nella raffineria API di cui in premessa;
   quali siano i tempi di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all'articolo 12 del decreto-legge 179 del 2012 per dare attuazione ai registri mortalità, tumore e di altre patologie. (4-02206)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0179

EUROVOC :

malattia

cancro

rischio sanitario

diritto del lavoro

inchiesta giudiziaria

sostanza tossica

nocivita'