ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02181

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 98 del 16/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: GRILLO GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 16/10/2013
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 16/10/2013
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/10/2013
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02181
presentato da
GRILLO Giulia
testo di
Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

   GRILLO, MANTERO, DALL'OSSO e SILVIA GIORDANO. — Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   l'acufene, disfunzione del sistema uditivo che porta alla percezione di un suono in assenza di una stimolazione sonora, è una patologia devastante ad impatto molto negativo sulla qualità della vita e colpisce entrambi i sessi senza distinzione di età;
   questa patologia è una vera e propria malattia invalidante che affligge in Italia circa il 8-10 per cento della popolazione, secondo i dati forniti dall'A.I.T. onlus;
   gli effetti sono negativi sulla capacità di concentrazione e attenzione, ma anche nella vita di relazione con cambio di condotte e stili di vita, in quanto vuol dire vivere per mesi, o decenni sentendo nelle orecchie o nella testa rumori fastidiosi;
   l'acufene provoca uno stato invalidante dal punto di vista dell'assetto psicologico ed emozionale, del ritmo sonno-veglia, e del livello di attenzione e concentrazione;
   l'incidenza del sintomo dell'acufene è piuttosto rilevante (10-14 per cento della popolazione mondiale), mentre in Italia tale patologia affligge circa il 10 per cento;
   al momento la ricerca scientifica risulta molto limitata sul versante dell'approfondimento diagnostico-terapeutico di questo disturbo –:
   quali iniziative di competenza si intendano intraprendere al fine di dare la giusta attenzione sanitaria e socio assistenziale ai soggetti affetti da tale patologia, anche favorendo e sollecitando le istituzioni scientifiche per ulteriori approfondimenti diagnostico-terapeutici;
   quali iniziative si intendano intraprendere ovvero siano già avviate per stimolare e sostenere la ricerca e gli studi sull'acufene, sia al fine di incrementare e potenziare le strutture atte ad aiutare le persone colpite da tale patologia, sia per avviare una campagna di conoscenza e sensibilizzazione su questo tema.
(4-02181)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-02181
presentata da
GRILLO Giulia

  Risposta. — L'acufene è un problema otologico assai frequente. Studi condotti negli ultimi due lustri in paesi europei, quali la Germania e il Regno Unito, hanno dimostrato come, mediamente, circa il 10-20 per cento della popolazione del nostro continente abbia sofferto di acufene almeno una volta nella vita. Per quanto riguarda l'Italia, a seguito di una serie di studi risulterebbe che nel nostro paese vi sia una prevalenza di tale problema otologico pari a circa il 15 per cento.
  L'acufene consiste in sensazioni acustiche endogene, sotto forma di fischi, ronzii, fruscii o altro, percepiti in una o in entrambe le orecchie o nella testa. Tale disturbo può incidere sulla qualità della vita di chi ne soffre soprattutto a livello psicologico, arrivando, nei casi più gravi, a compromettere seriamente il benessere del paziente. La ricerca clinica ha chiaramente dimostrato come, in una alta percentuale dei casi, questo disturbo debba essere affrontato mediante una strategia terapeutica di cui la psicoterapia sia parte integrante.
  Purtroppo, la causa dell'acufene non è chiara nella maggioranza dei casi.
  Tuttavia, nuove tecniche e metodi di ricerca, come le tecniche di «neuroimaging», che permettono di osservare l'attivazione delle aree del cervello deputate all'elaborazione dei segnali acustici, sembrano promettere importanti passi avanti per la comprensione dell'eziologia della patologia in questione.
  Al fine di valutare quali iniziative adottare per gestire i problemi sanitari legati all'acufene e considerata la necessità di sviluppare ulteriormente la ricerca mirata alla comprensione delle basi fisiopatologiche del disturbo, occorre effettuare un attento studio dello stato dell'arte delle conoscenze di base e cliniche, ottenute tramite la revisione sistematica della letteratura disponibile e l'esame delle scoperte scientifiche più recenti. Potranno anche essere messe a disposizione della comunità scientifica le competenze esistenti presso l'Istituto superiore di sanità, per promuovere la ricerca e la conoscenza delle problematiche relative all'acufene presso istituzioni, centri di ricerca e opinione pubblica.
  Tali iniziative sono necessarie ai fini della valutazione dell'eventuale inserimento dell'acufene nei livelli essenziali di assistenza, ai sensi del decreto ministeriale n. 329 del 1999 e successive modifiche, come malattia cronica invalidante. Occorre infatti sviluppare una serie di approfondimenti, legati, ad esempio, all'accertamento del quadro nosologico non unicamente basato sull'autovalutazione da parte del paziente stesso.
  Attualmente, non è possibile prevedere l'inserimento dell'acufene tra le malattie croniche ed invalidanti di cui al decreto ministeriale n. 329 del 1999, poiché esso non costituisce una vera e propria malattia, ma è un sintomo con diversi livelli di gravità, determinato da patologie vascolari (fistole del collo, tumori carotidei, aneurismi intracranici o meningei, patologie dei grossi vasi del collo) o, più frequentemente, associato a patologie audiologiche, vestibolari, neurologiche, autoimmuni, cerebrovascolari, dismetaboliche ed ematologiche.
  Inoltre, la condizione in questione non sembra rispondere ai criteri di inclusione previsti dal decreto legislativo n. 124 del 1998 (gravità, invalidità ed onerosità del relativo trattamento) e sarebbe difficoltosa l'individuazione delle prestazioni erogabili in esenzione (appropriate per il monitoraggio della patologia e la prevenzione di aggravamenti e complicanze).
  Peraltro, si rammenta che i pazienti affetti da acufene sono tutelati dal Servizio sanitario nazionale attraverso i livelli essenziali di assistenza e che gran parte delle condizioni che determinano l'acufene sono già comprese tra le malattie previste dal decreto ministeriale n. 329 del 1999, per le quali sussiste l'esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni specialistiche.
  Da ultimo, si precisa che una campagna di conoscenza e sensibilizzazione concernente l'acufene, al momento non è ricompresa tra quelle in cui il Ministero della salute è impegnato.
La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

terapeutica

malattia

ricerca medica