Legislatura: 17Seduta di annuncio: 93 del 09/10/2013
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013 FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/10/2013
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL'INTERNO
- MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/10/2013 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 17/02/2014 MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/02/2014
CONCLUSO IL 17/02/2014
COLONNESE, CARINELLI, NESCI, SIBILIA, VIGNAROLI, LUIGI GALLO, TOFALO, SILVIA GIORDANO, MICILLO e FICO. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro per gli affari europei
. — Per sapere – premesso che:
il 3 ottobre 2013 è avvenuto l'ennesimo sbarco sulle coste di Lampedusa, che questa volta è costato la vita a centinaia di migranti tra cui donne e bambini: una tragedia annunciata, dato il flusso migratorio continuo verso il nostro Paese;
ai fini di una maggiore armonizzazione delle diverse prassi nazionali e delle norme vigenti nella Unione europea è stato istituito l'ufficio europeo di sostegno per l'asilo (regolamento 19 maggio 2010 n. 439/2010) per sviluppare le misure di cooperazione fra gli Stati membri;
si è consolidata una tradizione d'accoglienza a Lampedusa allorquando i recuperi potrebbero avvenire con destinazioni diverse, come a Malta o in Sicilia;
esistono molteplici raccomandazioni, in primis del Consiglio d'Europa, rivolte all'Italia dalle organizzazioni internazionali (intergovernative, giudiziarie e non governative) che richiedono un immediato e necessario cambio di indirizzo politico in materia, considerando sbagliate o controproducenti le misure adottate dal nostro Paese in questi ultimi anni per gestire l'immigrazione che è destinata a continuare –:
se l'Italia abbia fatto ricorso all'ufficio europeo di sostegno per l'asilo (regolamento 19 maggio 2010 n. 439/2010) e quale sostegno operativo tecnico e scientifico abbia ricevuto il nostro Paese dal suddetto ufficio;
come si intenda far fronte dal punto di vista economico alla soluzione del problema del flusso;
in che maniera siano stati utilizzati i fondi europei stanziati sino ad ora e in che modo s'intendano utilizzare quelli previsti dalla Banca europea per gli investimenti per la gestione dei flussi migratori per il prossimo triennio. (4-02103)
Risposta. — Il Governo italiano aveva avanzato una richiesta di sostegno speciale all'Agenzia europea di supporto all'asilo (European asylum support office) nel dicembre 2012, proprio al fine di rafforzare i livelli qualitativi del sistema nazionale di asilo e di accoglienza, anche in vista dell'entrata in vigore delle nuove normative sul sistema europeo di asilo. Tale richiesta è stata accolta favorevolmente proprio in considerazione delle forti pressioni a cui è sottoposto il nostro Paese per la sua posizione geografica. Di conseguenza, il 4 giugno scorso, il capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno e il direttore esecutivo di Easo hanno sottoscritto a Malta un piano di supporto speciale per l'Italia, che prevede assistenza tecnica e operativa fino a tutto il 2014, in settori prioritari come l'analisi statistica, le informazioni sui paesi di origine, la procedura Dublino, il sistema di accoglienza e la formazione. In questi settori, l'Agenzia metterà in campo 42 attività di supporto che prevedono, tra l'altro, sessioni formative, workshop tematici e linee guida operative, con l'obiettivo di dare concreta attuazione agli strumenti del Sistema comune europeo di asilo (Ceas).
Per quanto riguarda l'utilizzo di specifici fondi europei, all'inizio di ottobre 2013 il commissario europeo per gli affari interni ha riferito i dati relativi ai fondi europei creati con il «Programma generale solidarietà e gestione dei flussi migratori» per il periodo 2007-2013. In particolare, all'Italia sono stati erogati quasi 480 milioni di euro nell'intero periodo. L'utilizzo dei fondi è consentito solo per il conseguimento delle finalità per le quali essi sono stati costituiti. Pertanto, non possono essere finanziati, ad esempio, interventi emergenziali o situazioni straordinarie estranee agli scopi della programmazione. Le attività finanziate dai fondi europei, inoltre, non si esauriscono in una sola annualità, ma si possono concludere in anni successivi a quello di riferimento, di conseguenza possono essere ancora in corso i controlli per determinare l'importo effettivamente speso. Con riferimento all'annualità 2012, quindi, i progetti finanziati possono essere in fase di avvio o attuazione, mentre per il 2013 sono ancora in fase di selezione o di approvazione.
Il programma quadro opera tramite quattro strumenti, ognuno dei quali è dedicato a uno specifico aspetto del fenomeno migratorio: il Fondo europeo per i rifugiati (Fer), quello per i rimpatri (Fr), quello per l'integrazione di cittadini di Paesi terzi (Fei) e quello per le frontiere esterne. In particolare, il Fondo europeo per i rifugiati è stato istituito per il periodo 2008-2013 al fine di sostenere e promuovere gli sforzi compiuti dagli Stati membri in vista dell'accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo e finanzia progetti di «capacity building» per creare soluzioni di accoglienza durature nel tempo. Destinatari di tale fondo sono gli enti locali e le associazioni che si occupano di rifugiati e di richiedenti protezione internazionale. Nel corso del periodo di programmazione 2008-2010, rispetto alle risorse stanziate di oltre 21 milioni di euro, ne sono state utilizzate circa l'87 per cento. Per il periodo 2011-2013 sono stati assegnati più di 40 milioni di euro, per progetti sottoposti ancora a controllo da parte delle autorità competenti ovvero ancora in fase di attuazione.
Nell'ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale, che coprirà il periodo dal 2014 al 2020, il nuovo Fondo asilo e migrazione sostituirà, unificandoli, i tre Fondi gestiti dal Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione (Fei, Fer, Fr). Per quanto riguarda la programmazione nazionale di tale Fondo, il 18 ottobre scorso il Ministero dell'interno ha presentato le proprie proposte, che sono state accolte e condivise dalla Commissione. Il relativo programma nazionale relativo agli obiettivi e alle azioni previste per il prossimo settennio finanziario, a partire dal 2014, è attualmente in corso di definizione. L'Italia sarà destinataria di 350 milioni di euro circa, somma corrispondente al secondo stanziamento più alto tra i Paesi dell'Unione europea, dopo la Gran Bretagna.
In particolare, si prevede di impiegare il fondo per migliorare la ricettività e le condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo; per migliorare la qualità e celerità dei procedimenti in materia di asilo, anche tramite la cooperazione con Easo; per promuovere il rimpatrio volontario e realizzare politiche efficaci e sostenibili di rimpatrio; per migliorare le procedure di rimpatrio e le condizioni per il trattenimento degli stranieri; per realizzare un sistema efficace di monitoraggio del rimpatrio forzato. Inoltre, sono previste azioni finalizzate all'integrazione dei cittadini dei Paesi terzi regolarmente soggiornanti (inclusi i beneficiari di protezione internazionale) attraverso la formazione civico-linguistica; l'accesso ai servizi, per sostenerne una migliore fruizione da parte dei cittadini di Paesi terzi; gli interventi relativi all'inserimento nel sistema scolastico, compreso il contrasto alla dispersione e all'abbandono; gli interventi finalizzati all'inserimento socio-lavorativo ed abitativo dei titolari di protezione internazionale. Sono previsti anche interventi in favore dei minori stranieri non accompagnati, in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, oltre al miglioramento delle metodologie di determinazione dell'età e al rafforzamento dei programmi di rintraccio dei familiari.
Per quanto riguarda, più in generale, la gestione dei flussi migratori, si ricorda che in occasione del Consiglio giustizia e affari interni (Gai) dell'Unione europea incentrato su immigrazione e asilo – svoltosi a Lussemburgo l'8 ottobre scorso, proprio a pochi giorni dalla tragedia di Lampedusa – il Governo italiano ha richiesto più attenzione per i costi maggiori sostenuti dai paesi che gestiscono gli arrivi via mare e ha ottenuto che Frontex sia rafforzata, rendendo più efficace la sorveglianza della frontiera marittima. Infine, è stata sottolineata anche la necessità di rivedere la normativa europea sull'asilo, in particolare il regolamento di Dublino in base al quale lo Stato membro che per primo accoglie il richiedente è competente a esaminare la domanda d'asilo.
Infine, il 22 novembre scorso presso il Ministero dell'interno si è svolto un incontro con il vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), proprio al fine di verificare la possibilità – come auspicato nell'interrogazione – di uno stanziamento di fondi da parte della Bei. Tali fondi potrebbero essere assegnati all'Italia in seguito a una richiesta di prestiti avanzata in un ambito di progettualità; inoltre, in ragione della massiccia esposizione all'afflusso di stranieri, un contributo della Bei potrebbe essere assegnato direttamente al comune di Lampedusa.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Domenico Manzione.
SIGLA O DENOMINAZIONE:ISOLA DI LAMPEDUSA
EUROVOC :asilo politico
BEI
cooperazione europea
corrente migratoria
istituto finanziario