ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02093

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 92 del 08/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 08/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/10/2013
Stato iter:
21/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013

CONCLUSO IL 21/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02093
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Martedì 8 ottobre 2013, seduta n. 92

   PALAZZOTTO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nel mese di settembre 2013, la prefettura di Trapani ha revocato la concessione per la fornitura dei servizi di gestione del Centro di identificazione ed espulsione di Milo (TP) alla «Cooperativa Oasi», a causa di gravi carenze e inadempienze;
   successivamente è stata indetta una nuova gara d'appalto per la concessione della gestione dei medesimi servizi;
   a quanto consta all'interrogante la prefettura di Trapani ha ritenuto di non dover escludere «Connecting People» dalla partecipazione al suddetto bando di gara, nonostante le indagini per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e a inadempienze di pubbliche forniture, cui è soggetta la stessa –:
   se il Ministro non ritenga di intervenire, in ottemperanza all'articolo 38, comma 1, lettera f) del decreto legislativo del 12 aprile 2006, n. 163, al fine di riconsiderare la partecipazione di «Connecting People» al bando di gara per l'appalto della gestione dei servizi del Centro di identificazione ed espulsione di Milo (TP). (4-02093)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 21 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 143
4-02093
presentata da
PALAZZOTTO Erasmo

  Risposta. — La gestione del centro di identificazione ed espulsione di Milo, a Trapani, era stata affidata al consorzio l'Oasi a decorrere dall'11 agosto 2012. Tuttavia, dopo aver formalmente contestato le ripetute inadempienze riscontrate nella gestione, l'11 settembre 2013 la locale prefettura ha comunicato al citato consorzio la risoluzione della convenzione.
  Di conseguenza, il 26 settembre 2013 la stessa prefettura ha trasmesso ad alcune ditte l'invito a partecipare ad apposita procedura negoziata per l'affidamento temporaneo, per un periodo di sei mesi, della gestione del centro di identificazione ed espulsione di Milo, nelle more del bando di gara per l'affidamento triennale. La procedura ha avuto esito negativo, in quanto le ditte partecipanti non possedevano i requisiti richiesti ovvero non avevano presentato un'offerta valida.
  Pertanto, la prefettura di Trapani ha attivato un'ulteriore procedura negoziata, che si è conclusa il 22 novembre 2013 con l'aggiudicazione definitiva al consorzio sociale Glicine.
  Sebbene il centro di identificazione ed espulsione di Milo sia tuttora gestito dal consorzio l'Oasi – nelle more della stipula del contratto con il nuovo ente gestore – è in corso di definizione l'iter per la consegna anticipata del servizio alla ditta aggiudicataria, proprio al fine di risolvere le problematiche riscontrate con l'attuale gestore, accelerando il più possibile l'effettivo subentro del consorzio Glicine.
  Più in generale, con riferimento alla
governance del fenomeno migratorio, si assicura che l'obiettivo del governo è di garantire il pieno rispetto dei diritti degli stranieri che entrano nel nostro Paese, nonché la massima trasparenza ed efficienza da parte dei soggetti cui è affidata la gestione del centro di identificazione ed espulsione, senza trascurare l'aspetto della sicurezza. Inoltre, il Ministero dell'interno svolge un costante monitoraggio sulle condizioni di vita all'interno dei centri, sia direttamente sia tramite le prefetture territorialmente competenti. In particolare, viene verificata la regolarità dei servizi appaltati, nonché l'effettiva erogazione dell'assistenza socio-sanitaria, psicologica e infermieristica, finalizzata a garantire la salute psico-fisica degli immigrati. In caso di accertato disservizio, le stesse prefetture applicano una penale e, in caso di grave inadempienza, hanno la facoltà di risolvere il contratto, come più volte avvenuto nei mesi scorsi.
  Il Ministero dell'interno si avvale, altresì, della collaborazione di organismi impegnati nella tutela dei diritti umani, quali il Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, la Croce rossa italiana, l'agenzia dell'ONU per i rifugiati e la Caritas, con i quali le singole prefetture stipulano apposite convenzioni volte a garantire attività di assistenza o a sviluppare progetti in collaborazione con l'ente gestore. Presso ciascuno dei centri governativi, inoltre, sono state istituite apposite commissioni, con il compito di verificare, con cadenza periodica, il rispetto delle convenzioni stipulate.
  Infine, pur nelle attuali ristrettezze di bilancio, il governo intende promuovere un significativo miglioramento delle condizioni dei centri per l'immigrazione. Del resto, gli episodi di tensione che hanno interessato recentemente alcuni dei centri di identificazione ed espulsione dislocati sul territorio nazionale dimostrano chiaramente che sussiste l'esigenza di intraprendere iniziative finalizzate ad assicurare sempre migliori standard di accoglienza e un maggiore livello di sicurezza. In tal senso, anche senza arrivare a ipotizzare una soppressione di tali strutture – che appaiono ancora necessarie, soprattutto per quanto riguarda l'identificazione – si ritiene che possano essere riviste alcune modalità di funzionamento nonché la struttura dei centri di identificazione ed espulsione, per assicurare condizioni di maggiore vivibilità ordinaria e nel rispetto dei tempi strettamente funzionali all'identificazione.
  Compatibilmente con le risorse economiche disponibili, si potrà intervenire sui criteri posti a base d'asta per l'aggiudicazione degli appalti di gestione, anche modificando l'elenco dei servizi previsti dall'attuale capitolato unico: ad esempio riducendo il numero dei servizi, in maniera da rendere la base d'asta conforme rispetto ai servizi da apprestare, oppure diversificando la base d'asta con riferimento alle presenze; infatti, essendo i costi fissi sempre gli stessi, la presenza di un numero di persone più limitato richiede di essere affrontata con una base d'asta maggiore rispetto alla presenza di un numero superiore di persone.
  Ulteriori iniziative, che coinvolgono anche altre amministrazioni, saranno attentamente valutate dal governo, come la necessità di rafforzare già in carcere l'espletamento delle procedure di identificazione, poiché il numero di persone che entrano nei centri di identificazione ed espulsione e hanno già scontato pene detentive è elevatissimo. Questi interventi saranno finalizzati a garantire una gestione trasparente ed efficiente dei centri, nel pieno rispetto della dignità degli stranieri che entrano nel nostro Paese. Per altri aspetti e, in particolare, per quanto riguarda la durata della permanenza nei centri di identificazione ed espulsione, è necessario un percorso normativo di più ampio respiro, che richiede un sostanziale contributo parlamentare, considerata la particolarità della materia, che incide sul delicato equilibrio tra sicurezza e diritti fondamentali della persona.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CENTRO DI IDENTIFICAZIONE E DI ESPULSIONE (CIE), DL 2006 0163

GEO-POLITICO:

MILO,CATANIA - Prov,SICILIA

EUROVOC :

gestione

societa' di servizi

gara d'appalto

espulsione

amministrazione locale