Legislatura: 17Seduta di annuncio: 89 del 02/10/2013
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2013 FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2013 FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 02/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013 DASSU' MARTA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/10/2013
RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013
CONCLUSO IL 21/12/2013
GARAVINI, ROSATO, GIANNI FARINA, FEDI. —
Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
il 18 agosto 1946 si verificò sulla spiaggia di Vergarolla (Pola, odierna Croazia) una violenta esplosione provocata dalla detonazione di alcune mine; si riteneva fossero inoffensive dal momento che artificieri incaricati dalle forze alleate occupanti ne avevano precedentemente asportato il detonatore;
sulla spiaggia era in corso una manifestazione sportiva e conviviale, la «Coppa Scarioni», cui partecipavano centinaia di persone;
l'esplosione causò la morte e il ferimento di un numero imprecisato di individui, quasi tutti di nazionalità italiana. I cadaveri riconosciuti ammontarono a cinquanta. I resti umani non riconosciuti vennero posti in ventuno bare. Secondo alcune fonti il numero delle vittime sarebbe stato di almeno ottanta morti, fra i quali molti bambini;
una successiva inchiesta condotta dal comando inglese e terminata nel febbraio 1947 concluse che «l'esplosione fu causata da una o più persone sconosciute»;
la storiografia si è finora occupata raramente, spesso indirettamente e tardivamente, dell'esatta dinamica della carneficina;
alcuni documenti pubblicati nel 2008 e ritrovati nel «Public Record Office» inglese fanno riferimento al possibile autore della strage, tale Giuseppe Kovacich, che viene citato come agente del servizio segreto jugoslavo Ozna;
dichiarazioni di testimoni oculari dell'esplosione pubblicate recentemente accennano alla presenza di una o più persone sospette nelle immediate vicinanze del luogo dell'attentato poco prima dell'esplosione;
se l'ipotesi dell'attentato terroristico fosse confermata, si tratterebbe di una fra le più gravi stragi di connazionali del secondo dopoguerra;
nel corso degli anni da parte italiana il Governo non ha mai inviato a Pola un proprio rappresentante al fine di commemorare la strage e per dimostrare la vicinanza dell'Italia ai parenti delle vittime;
l'opinione pubblica italiana mediamente non risulta essere a conoscenza dell'avvenuta strage di Vergarolla –:
se il Governo non ritenga opportuno, per quanto di competenza, istituire una commissione di esperti indipendenti, incaricata di approfondire e studiare ulteriormente le cause della strage, anche alla luce delle testimonianze dei superstiti e dei documenti ritrovati recentemente;
se il Governo non ritenga opportuno inviare a Pola una delegazione ufficiale per commemorare le vittime della strage il prossimo 18 agosto 2014;
se il Governo non ritenga opportuno assumere adeguate iniziative perché l'opinione pubblica italiana prenda coscienza dell'importanza di questa tragedia nella storia nazionale. (4-02040)
Risposta. — La vicenda della tragica esplosione di Vergarolla del 1946 è stata nel tempo attentamente seguita dal Ministero degli affari esteri. In particolare, alle cerimonie organizzate a Pola ogni 18 agosto, l'Italia è da anni rappresentata dall'ambasciata a Zagabria (nella persona dell'ambasciatore o, in caso di sua assenza dalla sede, dal vicario) o dal Consolato generale a Fiume (nella persona del Console generale, o in caso di sua assenza dalla sede, dal vicario), che assicurano anche la deposizione di corone di fiori sul monumento commemorativo nella piazza proprio recentemente intitolata alle vittime di Vergarolla.
Quanto agli approfondimenti evocati nell'interrogazione sulle fonti e testimonianze storiche del fatto, da parte del Ministero degli affari esteri vi è disponibilità sia a sostenere un progetto scientifico da finanziarsi sulla base della legge n. 72 del 2001, sia a mettere a disposizione di studiosi, per quel periodo, il fondo archivistico dell'Ambasciata d'Italia a Belgrado ed in tale prospettiva sono già stati avviati contatti con la «Federazione delle Associazioni degli Esuli Fiumani, Istriani e Dalmati» per la realizzazione di un possibile progetto con tale obiettivo.
Più in generale, il Ministero degli affari esteri, nello spirito del «Giorno del Ricordo» sostiene pienamente le iniziative proposte nell'ambito della legge n. 72 del 2001 tese a far meglio conoscere la tragedia dell'Esodo e le atroci vicissitudini che la popolazione autoctona italiana dovette subire dal regime comunista dell’ex Jugoslavia al termine delle ostilità.
Il Viceministro degli affari esteri: Marta Dassù.
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