ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01900

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 81 del 20/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: GALATI GIUSEPPE
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
  • MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/09/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01900
presentato da
GALATI Giuseppe
testo di
Venerdì 20 settembre 2013, seduta n. 81

   GALATI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro per la coesione territoriale . — Per sapere – premesso che:
   la tecnologia Asymmetric Digital Subscriber Line (ADSL), chiamata anche «banda larga», è ormai largamente e comunemente considerata un imprescindibile ed irrinunciabile fattore di crescita economica ed occupazionale di un Paese, in quanto in grado di ridurre il cosìddetto «digital divide» o «divario digitale», vale a dire il livello di iniquità esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell'informazione e chi ne è escluso;
   una velocità minima di connessione è da ritenersi alla base della comunicazione contemporanea e risulta indispensabile, oltre che in qualunque sede di lavoro che richieda un'interazione con l'esterno, anche ed in misura progressivamente più estesa nei rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni, soprattutto in considerazione delle attuali tendenze legislative e regolamentari, nazionali e dell'Unione europea, che vanno nella direzione della digitalizzazione della pubblica amministrazione, in chiave di snellimento e semplificazione dell'apparato burocratico e conseguimento di risparmi di spesa;
   inoltre, il sempre più rapido ed inesorabile processo di globalizzazione in atto e l'accrescimento dell'interazione tra gli operatori economici e sociali, determinano un progressivo incremento della domanda di informazione ed informatizzazione, da parte di cittadini residenti in varie parti del mondo; un corrispondente incremento anche nell'offerta di accesso al web è in grado di incidere direttamente sulle reali condizioni della vita individuale e sociale e di determinarne un notevole miglioramento qualitativo;
   interpretando opportunamente tale domanda, in numerosi ordinamenti nazionali ed anche in Italia si registrano frequentemente tendenze legislative sempre più accentuate ed intese ad agevolare l'accesso alla rete web nonché, in alcuni casi, ad elevare la possibilità di fruizione della banda larga al rango di diritto costituzionalmente garantito, peraltro in piena conformità, per quanto riguarda l'Italia, al rispetto del principio di eguaglianza sostanziale di cui all'articolo 3, comma 2 della Costituzione;
   con particolare riferimento alla situazione strutturale italiana, il digital divide (calcolabile e quantificabile secondo il modello di calcolo predisposto dal Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello sviluppo economico, basato sulle informazioni disponibili relative allo stato dell'arte della rete fissa e della rete mobile) si attesta su livelli che destano preoccupazione: la copertura di «seconda generazione» (con velocità di connessione sino a 20 MB) arriva solo al 62 per cento degli italiani ed in alcune regioni meridionali, tra le quali la Calabria, il divario digitale superi il 60 per cento;
   a fronte di una sempre crescente domanda di banda larga, la permanenza della corrispondente offerta sui livelli attuali, appare all'interrogante inaccettabile oltre che strutturalmente insufficiente a sostenere le naturali dinamiche della interattività sociologica che sono alla base dello sviluppo tecnologico, intellettuale ed economico e che rappresentano un fondamentale propulsore dell'economia di un Paese moderno ed in costante fermento;
   la persistenza di tale ritardo di sviluppo strutturale ha come conseguenza l'effettiva esclusione di milioni di cittadini dal collegamento veloce ad internet e determina il configurarsi di una situazione territoriale disomogenea, suscettibile di determinare significativi incrementi delle diseguaglianze economiche e sociali già esistenti ed in grado di limitare l'accesso all'informazione;
   nonostante importanti e reiterati sforzi di natura politica messi in campo e gli investimenti di risorse finanziarie periodicamente stanziate al fine di ridurre il divario digitale, oltre agli interventi di implementazione e potenziamento delle reti in corso d'opera, si riscontrano significative, persistenti e non trascurabili situazioni di criticità strutturale all'interno di aree regionali vaste oltre che a densità demografica elevata (tra le quali alcune zone della Regione Calabria collocate all'interno dei territori delle varie province), la cui soluzione non può più, a parere dell'interrogante, essere differita o rinviata a tempistiche non precisamente definite;
   si segnala inoltre che sono sempre più frequenti le situazioni di disagio riscontrate e le rimostranze sollevate dai cittadini e sottoposte all'attenzione degli amministratori pubblici, a tutti i livelli di governo, relative a difficoltà tecniche registrate e certificate (anche effettuando i cosiddetti speed test, i software disponibili on-line che consentono di misurare e valutare la qualità delle prestazioni internet) da utenti residenti in comuni coperti da ADSL e per i quali le Telco propongono una velocità massima di connessione fino a 7MB: la velocità di trasmissione dei dati digitali si attesta in molti casi appena intorno ai 600 KB, una soglia ben lontana, dunque, oltre che dalla normale velocità di una linea ADSL (7MB), anche dalla stessa soglia di velocità media dello stesso tipo di tecnologia, tecnicamente individuata in 4 MB;
   le circostanze sovraesposte concorrono a costituire un contesto generale critico e non più sostenibile, caratterizzato dalla persistenza di condizioni di continuo disagio per i cittadini, causato da inadeguatezze e carenze strutturali, con tempistiche non definite di attuazione dei programmi e delle strategie in atto per superare il digital divide in Italia e potenzialmente in grado di aggravare il già netto ritardo di sviluppo nelle procedure di estensione della banda larga nel nostro Paese, con perdite non calcolabili sul versante della competitività internazionale;
   in un simile contesto, dunque, diventa necessaria ed indifferibile, anche nello spirito dell'ottemperanza a quelle prescrizioni che il già richiamato articolo 3, comma 2 della Costituzione italiana attribuisce alla Repubblica e quindi alla legislazione, intese alla rimozione degli squilibri economici e sociali, una riflessione in ordine alla sostenibilità ed accettabilità di tale ritardo nello sviluppo tecnologico per il nostro Paese, nonché una valutazione sull'adeguatezza e sufficienza delle strategie e tecniche messe in campo sino a questo momento per garantire una equiparazione tra tutti i cittadini italiani ed un assestamento almeno su livelli minimi essenziali delle prestazioni della tecnologia esistente e dello stato della tecnica relativa alla banda larga, e, dunque, un livello medio di velocità di connessione garantito per tutto il territorio nazionale –:
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno, nei limiti delle proprie competenze e con riferimento alle loro rispettive aree di pertinenza, porre in essere delle verifiche, anche ed eventualmente in modo congiunto, in ordine allo stato di avanzamento delle procedure di estensione della banda larga e della effettiva fruibilità della connessione da parte dei cittadini;
   se, ed eventualmente, in quale misura e con quali strumenti, i Ministri ritengano possibile promuovere una accelerazione nel processo di adeguamento delle strutture di supporto alle reti web a livello nazionale, al fine di garantire per ciascuna regione un livello standard della velocità di navigazione ad internet in grado di «stare al passo» con la rapida evoluzione dallo sviluppo economico e tecnologico globale, nonché con le tendenze ed i processi in atto di digitalizzazione della, pubblica amministrazione. (4-01900)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

divario digitale

tecnologia dell'informazione

Internet

trasformazione tecnologica

numerizzazione

software

tecnologia digitale

crescita economica