ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01886

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 80 del 19/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 19/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/10/2013
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 02/10/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 03/10/2013

SOLLECITO IL 18/11/2013

SOLLECITO IL 10/12/2013

SOLLECITO IL 23/12/2013

SOLLECITO IL 08/01/2014

SOLLECITO IL 05/02/2014

SOLLECITO IL 24/03/2014

SOLLECITO IL 05/05/2014

SOLLECITO IL 05/06/2014

SOLLECITO IL 02/07/2014

SOLLECITO IL 01/08/2014

SOLLECITO IL 01/09/2014

SOLLECITO IL 03/10/2014

SOLLECITO IL 05/11/2014

SOLLECITO IL 05/12/2014

SOLLECITO IL 08/01/2015

SOLLECITO IL 02/02/2015

SOLLECITO IL 05/03/2015

SOLLECITO IL 01/04/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 09/07/2015

SOLLECITO IL 03/08/2015

SOLLECITO IL 07/09/2015

SOLLECITO IL 01/10/2015

SOLLECITO IL 02/11/2015

SOLLECITO IL 01/12/2015

SOLLECITO IL 11/01/2016

SOLLECITO IL 03/02/2016

SOLLECITO IL 03/03/2016

SOLLECITO IL 04/04/2016

SOLLECITO IL 02/05/2016

SOLLECITO IL 01/06/2016

SOLLECITO IL 04/07/2016

SOLLECITO IL 01/08/2016

SOLLECITO IL 12/09/2016

SOLLECITO IL 10/10/2016

SOLLECITO IL 08/11/2016

SOLLECITO IL 14/12/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 01/02/2017

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01886
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Giovedì 19 settembre 2013, seduta n. 80

   REALACCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   i dati del dossier «Terra dei Fuochi» elaborato da Legambiente e presentato il 18 settembre 2013, in occasione del lancio della annuale campagna «Puliamo il mondo», dimostrano quanto sia perentorio contrastare da subito e con misure a carattere prioritario lo smaltimento illecito di rifiuti per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini. Questione che interessa a vario titolo tutta l'Italia, anche se con maggiore drammaticità la Campania ed, in particolare, le province di Napoli e Caserta;
   si evince dal sopraccitato dossier che negli ultimi cinque anni tra le province di Napoli e Caserta sono stati compiuti ben 205 arresti per traffici e smaltimenti illegali di rifiuti, pari al 29,2 per cento del totale nazionale, e nei 20 mesi compresi tra gennaio 2012 al 31 agosto 2013 sono stati registrati migliaia di rifiuti, materiali plastici, scarti di lavorazione del pellame, stracci: ben 6.034, di cui 3.049 in provincia di Napoli e 2.085 in quella di Caserta;
   l'Istituto Pascale di Napoli ha recentemente pubblicato un rapporto sui casi di morte verificatisi dal 1998 a causa delle neoplasie e dalla ricerca emerge un aumento dei tumori stimato fino al 47 per cento e, soprattutto, la stretta correlazione tra inquinamento ambientale e patologie neoplastiche –:
   se i Ministri interrogati non intendano provvedere, con gli adeguati strumenti normativi e per quanto di loro competenza, affinché sia data maggiore forza all'attività di controllo, prevenzione e contrasto delle attività illegali di smaltimento dei rifiuti e dei roghi «tossici» nella «Terra dei fuochi», destinando ad essa risorse specifiche e adeguate;
   se non ritengano poi utile istituire un tavolo tecnico per l'emergenza roghi nella Terra dei Fuochi, anche ai Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute e delle politiche agricole alimentari e forestali e con la regione Campania, per controllare l'impatto su salute e produzione agroalimentare dell'inquinamento; da ultimo se non si intenda dichiarare l'area della Terra dei Fuochi sito da bonificare di interesse nazionale al fine di arrivare rapidamente alla bonifica assumendo le iniziative di competenza per pervenire al risarcimento del danno ambientale da parte dei responsabili dei fenomeni di smaltimento illegale di rifiuti e per uscire dal regime di gestione emergenziale di gestione di rifiuti della regione. (4-01886)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-01886
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — Con riferimento alle interrogazioni in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Le problematiche segnalate dall'interrogante relative all'inquinamento ambientale nel comune di Giugliano in Campania, sono da tempo all'attenzione di questo dicastero, nel quadro delle attività promosse dal patto per la Terra dei fuochi, e coordinate presso la cabina di regia inter-istituzionale con le prefetture, la regione Campania e gli enti locali.
  A tale riguardo, nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica del 21 luglio 2015, alla quale hanno partecipato il sindaco di Giugliano e il procuratore della Repubblica di Napoli Nord, è stato disposto un rafforzamento delle attività di controllo e di vigilanza sui siti maggiormente interessati dagli incendi, anche con la rimodulazione del contingente militare già operante nell'area, che è stato in parte impiegato nella sorveglianza fissa di alcune zone del territorio di Giugliano, ritenute strategiche per il controllo delle strade di collegamento verso i siti di stoccaggio abusivo dei rifiuti.
  In prossimità dell'ultima stagione estiva, si sono svolti fin dalla primavera numerosi incontri per la predisposizione di specifiche misure di competenza dei diversi organi di amministrazione, controllo e repressione. In particolare nelle riunioni relative ai comuni di Giugliano, Acerra, Caivano per la provincia di Napoli sono state adottate misure in materia di:
   risanamento dei siti storici di abbandono dei rifiuti;
   potenziamento del servizio di raccolta rifiuti urbani e assimilati;
   aggiornamento del registro comunale e regionale delle aree interessate da abbandono e da roghi di rifiuti;

   interventi urgenti sui luoghi di stoccaggio abusivo di rifiuti a rischio incendio e di potenziamento dei sistemi di video-sorveglianza;
   rafforzamento delle misure di vigilanza e di repressione dei fenomeni.

  In particolare è stata approvata dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presso la prefettura di Napoli una pianificazione dei servizi che prevede l'impiego mirato dei militari in alcuni settori nei quali si è evidenziata nell'ultimo periodo una più elevata propensione ai fenomeni di smaltimento illegale di rifiuti, tra cui, per la provincia di Napoli, il quadrilatero Giugliano-Melito-Qualiano-Marano.
  È stata svolta un'attività di controllo per posti di osservazione sui siti maggiormente interessati dai fenomeni di smaltimento abusivo, finalizzati alla prevenzione degli sversamenti e dei roghi, ma anche all'identificazione e, in collegamento con i presidi delle forze dell'ordine, di fermo di persone sospettate di attuare condotte illecite di abbandono e di incendio di rifiuti, specificamente sanzionate dall'articolo 256-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Inoltre le forze dell'ordine, le polizie municipali, la polizia provinciale, secondo le linee operative definite nel piano di contrasto dei roghi di rifiuti, sono impegnate ad effettuare controlli sulle attività economiche (gommisti, officine, imprese edili e manifatturiere, esercizi commerciali), finalizzati a verificare il rispetto delle procedure di smaltimento dei rifiuti speciali prodotti. Il Corpo forestale dello Stato concorre con mirate attività rivolte a risalire la filiera di produzione dei rifiuti speciali e sul corretto smaltimento dei rifiuti provenienti da attività zootecniche e agricole.
  Analogamente la Guardia di finanza provvede, anche avvalendosi delle informazioni che le pervengono per il tramite della Sala dati regionale alla quale convergono le segnalazioni dei militari, degli osservatori civici e dei cittadini, ad effettuare, nell'ambito delle verifiche fiscali, controlli sulle imprese nei settori produttivi sensibili e sulle aziende iscritte all'albo dei gestori ambientali, sospettate di alimentare il flusso di materiale smaltito illegalmente.
  Nonostante l'impegno messo in campo e i risultati conseguiti in termini di contenimento e di contrazione del fenomeno dei roghi, si sono registrati negli ultimi mesi alcuni incendi di grandi dimensioni, non riconducibili in maniera specifica alla tematica dello smaltimento illegale dei rifiuti mediante combustione, ma che hanno talvolta interessato anche materiale qualificato come rifiuto.
  Il primo di questi si è sviluppato, nel pomeriggio del 9 luglio 2016 presso gli impianti delle ex discariche «Masseria del Pozzo ed ampliamento Masseria del Pozzo, Schiavi, Novambiente» che fanno parte dell'area vasta ex SIN di Giugliano, che si estende per circa 210 ettari e comprende una serie di aree utilizzate in passato come discarica e tuttora oggetto di sequestro giudiziario, tra le quali anche la Resit cava X e cava Z, San Giuseppiello, Fibe e stoccaggio Ecoballe Fibe in località Giuliani e Monte Riccio e discarica Eredi Giuliani.
  Su tali aree sono state effettuate negli scorsi anni indagini ambientali e sono stati realizzati o sono ancora in corso interventi di messa in sicurezza e di bonifica, a cura del Commissario delegato di cui all'articolo 11 dell'ordinanza n. 3891 del 5 agosto 2010 del Presidente del Consiglio dei ministri.
  L'episodio incendiario, sul quale procede il tribunale di Napoli Nord, non ha riguardato rifiuti, ma ha interessato, secondo quanto riferito dallo stesso commissario delegato, l'impiantistica (copertura, impianto di captazione bio-gas e percolato) della collinetta-ex discarica di Masseria del Pozzo, nonché la vegetazione che ricopre le altre discariche sopra indicate. Dalle prime informazioni sembrerebbe certa la natura dolosa dell'evento, che ha potuto aver luogo nonostante il servizio di custodia effettuato da una guardia giurata.
  A seguito di tale episodio sono stati ulteriormente rafforzati a Giugliano i servizi di vigilanza ravvicinata nei pressi dell'area in questione, anche con l'impiego di una pattuglia di militari del contingente dell'esercito.
  Sotto il profilo repressivo sono in corso attività giudiziarie che hanno già portato al sequestro e allo sgombero di alcuni insediamenti, come quello di Masseria del Pozzo a Giugliano.
  Ad ogni modo, si segnala che le problematiche connesse alla cosiddetta Terra dei Fuochi rappresentano una priorità per il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che presiede il Comitato interministeriale istituito con decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito con modificazioni dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, con il compito di «determinare gli indirizzi per l'individuazione o il potenziamento di azioni e interventi di prevenzione del danno ambientale e dell'illecito ambientale, monitoraggio, anche di radiazioni nucleari, tutela e bonifica nei terreni, nelle acque di falda e nei pozzi della Regione Campania».
  Nell'ambito del citato comitato è stata istituita un'apposita commissione quale organo tecnico-operativo, la quale ha avviato un approfondito esame delle diverse e complesse questioni poste all'attenzione dalle linee di indirizzo fornite dal Comitato interministeriale, giungendo nel maggio scorso all'adozione di un programma degli interventi finalizzati alla tutela della salute, alla sicurezza, alla bonifica dei siti, nonché alla rivitalizzazione economica dei territori della Terra dei fuochi.
  Nello specifico, il piano elaborato dalla Commissione, caratterizzato da interventi di ampio respiro, mira a coniugare il delicato tema del monitoraggio e della bonifica delle aree agricole interessate nel passato dai fenomeni di tombamento di rifiuti con ricadute sulle matrici ambientali, con quello delle iniziative di screening e di prevenzione dei rischi per la salute dei cittadini e ancora con quello del permanere di fenomeni di illegalità e di inciviltà che attengono allo smaltimento abusivo dei rifiuti e che contribuiscono al degrado del territorio e ad alimentare una percezione negativa con tutte le conseguenze sul piano economico e dello sviluppo. Il documento è stato oggetto di esame ed approvato dal Comitato interministeriale, che si è riunito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 2 agosto 2016, il quale ha altresì deliberato la sua trasmissione alla cabina di regia per la programmazione del fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, ai fini del successivo esame da parte del Cipe.
  Per quanto concerne le linee finanziarie strumentali agli interventi indicati nel programma della commissione, si fa presente che il fabbisogno economico complessivo per le misure previste è pari a 103,425 milioni di euro. Tali misure possono suddividersi in 6 macroaree d'intervento: misure per le bonifiche e il ripristino ambientale (le quali prevedono un fabbisogno economico pari a 38,5 milioni di euro); misure ricadenti sulla sicurezza (19,65 milioni di euro); area ambiente e salute (40,725 milioni di euro); rafforzamento delle misure di prevenzione antimafia e anticorruzione per le attività inerenti alla messa in sicurezza e la bonifica dei terreni (1,2 milioni di euro); misure relative alla comunicazione, sensibilizzazione e informazione della popolazione (250.000 euro); area rivitalizzazione economica del territorio (3,1 milioni di euro).
  Si segnala, inoltre, che in attuazione delle disposizioni urgenti previste dal citato decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito con modificazioni dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, il Ministero dell'ambiente ha già predisposto lo schema di regolamento concernente i parametri fondamentali di qualità delle acque destinate ad uso irriguo su colture alimentari e le relative modalità di verifica. Tale schema è stato trasmesso in data 9 novembre 2016 agli altri ministeri competenti per acquisire il prescritto parere. Al riguardo il Ministero è costantemente impegnato nell'attività di monitoraggio in ordine al predetto iter.
  Della questione sono comunque interessate anche altre amministrazioni ed enti, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori e utili informazioni, si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a tenersi informato, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

eliminazione dei rifiuti

Campania

protezione dell'ambiente

gestione dei rifiuti

prevenzione dell'inquinamento

prodotto agricolo

responsabilita' per i danni ambientali