ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01872

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 79 del 18/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRAMBILLA MICHELA VITTORIA
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 18/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/09/2013
Stato iter:
09/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/10/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/10/2015

CONCLUSO IL 09/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01872
presentato da
BRAMBILLA Michela Vittoria
testo di
Mercoledì 18 settembre 2013, seduta n. 79

   BRAMBILLA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   da mesi è in atto un duro confronto fra cittadini di tutta Italia e l'amministrazione regionale del Veneto per la progettata uccisione di più di 1.200 cervi all'interno e nei dintorni della foresta del Cansiglio, zona protetta dalle norme europee (SIC e ZPS) posta fra le province di Treviso, Pordenone e Belluno;
   i motivi che sottenderebbero l'abbattimento, richiamati anche nel piano poliennale di controllo del cervo redatto da Veneto Agricoltura, sarebbero i danni provocati dagli ungulati ai pascoli utilizzati dalle aziende zootecniche del luogo, questo a seguito del notevole incremento numerico della popolazione di cervi. Non è però possibile conoscere l'effettivo numero dei cervi presenti nel Cansiglio e zone adiacenti, perché nessuna autorità ha mai provveduto al loro conteggio, al punto che lo stesso comandante regionale veneto del Corpo forestale dello Stato, Daniele Zovi, in un articolo comparso sul Corriere delle Alpi in data 8 luglio 2013 ammette che: «È vero, nessun censimento preciso è ancora stato compiuto», evidenziando così l'inconsistenza delle supposizioni circa l'accrescimento della popolazione di cervi;
   la legge 11 febbraio 1992, n. 157 – Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, al comma 2 dell'articolo 19 – Controllo della fauna selvatica, statuisce che «Le regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento»;
   stando a quanto sopra riportato, il piano di abbattimento dei cervi del Cansiglio è a giudizio dell'interrogante del tutto illegittimo per almeno due motivi:
    a) non sono disponibili dati scientifici relativi alla loro presenza numerica;
    b) ne è stato deciso l'abbattimento senza verificare preventivamente l'eventuale inadeguatezza dei sistemi incruenti, come statuito dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157 –:
   di quali elementi disponga il Governo, anche per il tramite del Corpo forestale dello Stato, in relazione a quanto esposto in premessa e quali indicazioni abbia espresso o intenda esprimere l'Ispra. (4-01872)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 499
4-01872
presentata da
BRAMBILLA Michela Vittoria

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione parlamentare in oggetto, con la quale l'interrogante richiede all'Ispra indicazioni in merito alla progettata uccisione da parte dell'amministrazione regionale del Veneto di più di 1200 cervi all'interno e nei dintorni della foresta del Cansiglio, zona protetta dalle norme europee (SIC e ZPS), posta tra le province di Treviso, Pordenone e Belluno, si rappresenta quanto segue.
  Preliminarmente, giova sottolineare che dalla relazione tecnica prodotta da ISPRA relativamente a quanto lamentato nell'atto di sindacato ispettivo in oggetto, si evince che l'unica richiesta di parere formulata alla medesima da parte dell'azienda regionale Veneto Agricoltura per un piano triennale di controllo del cervo nel comprensorio del Cansiglio, riguardava un programma che doveva attuarsi nel periodo 2010-2013.
  Il piano in questione presentava un programma di interventi molto articolato, finalizzato alla mitigazione dell'impatto del cervo nel comprensorio del Cansiglio. Tale programma prevedeva l'attuazione prioritaria degli interventi preventivi di tipo ecologico in linea con le disposizioni di cui al comma 2 articolo 19 della legge n. 157 del 1992 ed in secondo ordine, un piano di controllo finalizzato alla riduzione dei medesimi animali mediante abbattimento, da attuarsi garantendo il mantenimento di un rapporto equilibrato fra i sessi e le classi di età della popolazione, nonché la realizzazione di una serie di misure di mitigazione del disturbo (per esempio oasi di protezione esterne all'area di demanio).
  La programmazione annuale degli interventi, il coordinamento tra gli Enti coinvolti e la verifica dell'efficacia di quanto realizzato spettava ad un gruppo tecnico costituito dai rappresentanti delle regioni Veneto e Friuli-Venezia-Giulia, delle province di Belluno, Treviso e Pordenone, di Veneto Agricoltura, del corpo forestale dello stato e dell'istituto zooprofilattico delle Venezie, a garanzia di una corretta e rigorosa attuazione del programma sperimentale presentato.
  L'ISPRA, sulla base delle proprie valutazioni tecniche nonché dell'aderenza del provvedimento alla vigente normativa, ha espresso parere positivo al suddetto piano, purché venisse garantita l'attuazione di misure di mitigazione del disturbo causati dagli interventi di prevenzione e prelievo previsti e fosse condotto un attento monitoraggio degli effetti di tali interventi sulla distribuzione dei cervi e sulle altre componenti faunistiche e floristiche che caratterizzano il territorio.
  È bene sottolineare che in merito all'entità del piano annuale di prelievo previsto il numero complessivo di cervi da abbattere in ognuna delle tre province durante la stagione venatoria era di 120 individui. Diversamente, nell'area di demanio, il numero di cervi da rimuovere (attraverso catture e successiva traslocazione degli animali in altre aree e/o abbattimenti ad opera di personale d'istituto, cioè polizia provinciale, corpo forestale dello Stato) ammontava ad un massimo di 40 individui. Pertanto, il piano annuale complessivo risultava di 400 cervi pari all'11 per cento della popolazione stimata nel 2010. Al riguardo, si fa presente che la riduzione delle presenze prevista nel piano non avrebbe rappresentato un elemento di criticità per la conservazione della specie, sia in considerazione della consistenza numerica particolarmente elevata raggiunta da questa popolazione nel comprensorio del Cansiglio sia della temporaneità dell'intervento e dell'entità e della struttura del prelievo annuale proposto.
  Ciò premesso, in data 4 novembre 2010 Ispra ha ricevuto comunicazione dell'accordo intercorso tra regione Veneto, province di Belluno e Treviso, corpo forestale dello stato e Veneto Agricoltura in merito all'attuazione del suddetto piano. Non è stata, invece, fornita ad Ispra alcuna comunicazione riguardo l'attivazione di un protocollo d'intesa con la regione Friuli-Venezia-Giulia e la provincia di Pordenone. Giova sottolineare che il coordinamento delle attività tra le due regioni e le tre province era considerato da Ispra imprescindibile per una corretta applicazione degli interventi previsti sulla popolazione di cervo del comprensorio del Cansiglio. Infatti, attesa l'elevata agilità e le modalità di uso dello spazio che caratterizzano questa specie, solo un'attenta e complessiva pianificazione della gestione sull'intero comprensorio che contiene un'unità di popolazione può rendere la presenza di questa specie compatibile con la conservazione degli ecosistemi forestali e le attività economiche dell'uomo.
  Ciò detto, si fa presente che, ad oggi, Ispra non ha mai ricevuto alcuna comunicazione, in merito all'avvio del sopra richiamato piano da parte del gruppo tecnico referente né è a conoscenza di un'eventuale effettiva sua applicazione.
  Inoltre, la stessa ISPRA fa sapere che le uniche informazioni in suo possesso circa la volontà di attuare interventi di controllo numerico dei cervi nell'area di Cansiglio riguardano il più volte sopracitato piano triennale che risulta ormai scaduto e che il parere espresso da Ispra in merito appare, quindi, non aggiornato. Lo stesso istituto non ha ricevuto alcuna richiesta per la valutazione di un'eventuale proroga del piano né per l'esame di una eventuale nuova proposta che verrebbe comunque valutata sulla base di un resoconto di quanto realizzato dal 2010 fino ad oggi, di un aggiornamento dettagliato delle stime di presenza e degli impatti causati dalla specie nonché di un'eventuale revisione dei programmi di gestione da intraprendere alla luce dell'evoluzione della situazione registrata.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE (ISPRA), L 1992 0157

EUROVOC :

Veneto

equilibrio ecologico

specie protetta

protezione della fauna

fauna

protezione del patrimonio