ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01784

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 75 del 11/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: MELILLA GIANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 11/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/09/2013
Stato iter:
20/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/02/2014
DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 01/10/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/02/2014

CONCLUSO IL 20/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01784
presentato da
MELILLA Gianni
testo di
Mercoledì 11 settembre 2013, seduta n. 75

   MELILLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'Italcementi ha deciso di chiudere lo stabilimento di SCAFA (PE) a partire dal 1o gennaio 2015, contravvenendo agli accordi che aveva sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali per la ristrutturazione del cementificio al fine di fronteggiare la crisi che investe tutto il settore collegato alla edilizia;
   i lavoratori e gli enti locali della Val Pescara hanno in queste settimane dato vita ad un ampio movimento di protesta per cercare di tutelare l'occupazione e una presenza produttiva che ha segnato la storia industriale della provincia di Pescara;
   nella Val Pescara è in crisi da anni anche il polo industriale più grande della Provincia, quello di Bussi, con la quasi totale scomparsa delle aziende chimiche che nel passato sono arrivate ad occupare migliaia di lavoratori;
   dunque la situazione occupazionale a seguito del crollo verticale dell'industria e della crisi che attraversano i settori del commercio e dell'artigianato è drammatica, con un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 40 per cento;
   è stato chiesto un intervento urgente ai Ministeri competenti essendo questa vertenza di valenza nazionale poiché sono coinvolti tutti gli stabilimenti del Gruppo Italcementi –:
   se non intendano rispondere positivamente alla richiesta dei sindacati e degli Enti Locali della provincia di Pescara per un incontro urgente tra Sindacati e Proprietà presso il Ministero competente per individuare un percorso condiviso di tutela dell'occupazione e di ristrutturazione del cementificio di Scafa. (4-01784)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 177
4-01784
presentata da
MELILLA Gianni

  Risposta. — Con interrogazione in esame, si pone all'attenzione del Governo la situazione produttiva ed occupazionale dell'impresa Italcementi spa, avente sede legale in Bergamo ed unità produttive dislocate su tutto il territorio nazionale, con specifico riferimento allo stabilimento di Scafa (Pescara).
  La predetta società, che annovera 14 cementerie oltre a diversi centri di macinazione, costituisce, a tutt'oggi, il primo produttore in Italia di materiali da costruzione, con un organico complessivo pari a circa 5.000 unità lavorative (tra le quali anche quelle operanti presso le società controllate).
  Già a decorrere dal mese di settembre 2012, la Italcementi spa è interessata dal trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale per cessazione totale dell'attività relativamente ai siti produttivi di Porto Empedocle (Agrigento) e Vibo Valentia (Vibo Valentia), per un totale di 176 lavoratori.
  Il 24 dicembre del 2012, la Italcementi spa ha presentato ai competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali istanza di esame congiunto della situazione aziendale con le rappresentanze sindacali dei lavoratori – ai sensi dell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 2000 – per il ricorso al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per ristrutturazione aziendale nei confronti di diverse unità produttive dislocate sul territorio nazionale.
  Il 14 gennaio 2013, nell'ambito dell'esame congiunto della situazione aziendale ed occupazionale presso i competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la Italcementi spa ha rappresentato la pesante crisi che ha travolto negli ultimi anni il settore dell'edilizia in tutte le sue derivazioni manifestando, quindi, la necessità e l'improrogabilità di un adeguamento degli assetti organizzativi e della matrice produttiva all'effettiva domanda di cemento.
  Per quanto concerne lo stabilimento di Scafa, la contrazione dell'attività produttiva si è tradotta esclusivamente nella sospensione di due specifiche fasi del ciclo produttivo, consistenti nella «macinazione a crudo» della materia prima (argilla, calcare e altre componenti minori) e nella «cottura nel forno a 1450o per la produzione del clinker» (un semilavorato per la produzione del cemento). Pertanto, a decorrere dal 2013, presso il sito di Scafa residuano le fasi dello stoccaggio e della «macinazione cotto del clinker», nonché della successiva «vendita» del cemento.
  Nel corso dell'esame congiunto, inoltre, l'impresa ha illustrato un piano di ristrutturazione che ha ripartito le 14 cementerie presenti sul territorio nazionale in tre distinte fasce: 1) cementerie «a ciclo completo» (tra le quali il sito di Scafa) interessate dalla CIGS in misura marginale; 2) cementerie «a ciclo completo con utilizzo flessibile» interessate da periodi variabili di fermo della produzione con mantenimento della macinazione e con sospensione dell'attività lavorativa soltanto per il personale eccedente le 25-35 unità necessarie all'esercizio temporaneo del centro di macinazione; 3) cementerie «trasformate in centro di macinazione e deposito» interessate da sospensioni, anche totali, dell'attività e strutturalmente convertibili in centri di macinazione.
  Il piano di ristrutturazione ha inoltre previsto, per il biennio 2013-2014, investimenti significativi per un volume stimato in 95 milioni di euro per interventi eterogenei di ristrutturazione generale, informatizzazione nel
marketing, logistica, acquisti ed ottimizzazione dell'efficienza e formazione.
  All'esito dell'incontro, le parti hanno siglato un accordo con il quale l'impresa si è impegnata a richiedere – a decorrere dal 1o febbraio 2013 – il trattamento di CIGS per ristrutturazione aziendale, per 24 mesi, in favore di un numero massimo di 669 lavoratori.
  Con specifico riferimento allo stabilimento di Scafa, l'accordo ha previsto il ricorso, per 24 mesi, al trattamento di CIGS nei confronti di 32 lavoratori su un organico complessivo pari a 60 unità lavorative.
  Il trattamento di CIGS è stato successivamente autorizzato con decreto direttoriale n. 74401 del 10 luglio 2013 dai competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali unitamente all'approvazione del programma di ristrutturazione aziendale presentato dall'impresa.
  Con specifico riferimento al sito di Scafa si precisa che, ad oggi, la gestione della CIGS ha interessato di fatto 56 lavoratori, con l'attuazione del meccanismo della rotazione.
  Successivamente, il 1o agosto 2013, la Italcementi spa comunicava alle rappresentanze sindacali nazionali l'intenzione di cessare l'attività produttiva del cementificio di Scafa, con ciò ponendosi in contrasto con i contenuti dell'accordo dello scorso 14 gennaio che, come già evidenziato, prevedeva il ricorso al trattamento di CIGS con la specifica causale «ristrutturazione aziendale».
  Le giustificazioni addotte dall'impresa a fondamento della nuova determinazione riguardavano l'aggravamento della crisi del settore che, nel solo quadrimestre gennaio-aprile 2013, ha determinato una contrazione dell'attività produttiva pari a circa il 18 per cento.
  In siffatto contesto, il 18 settembre 2013 si è svolto un confronto tra il Ministro per le riforme costituzionali, il Sottosegretario per l'informazione e l'editoria e i vertici della Italcementi spa nel corso del quale i rappresentanti del Governo hanno sollecitato i vertici aziendali a rivedere la propria decisione e a procedere ad un rilancio della produzione trovando strade alternative a quelle ipotizzate volte a preservare la realtà industriale e il futuro dei lavoratori.
  Tanto premesso, il Ministero dello sviluppo economico, espressamente interpellato per la parte di competenza, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha reso noto di seguire attentamente gli sviluppi delle problematiche relative all'impresa Italcementi spa per affrontare le quali ha provveduto all'apertura di un tavolo di confronto.
  Nell'ambito di tale tavolo, in particolare, il Ministero dello sviluppo economico ha manifestato la propria disponibilità ad affrontare le questioni inerenti al sito di Scafa, nonché quelle relative all'eventuale ricollocazione delle risorse pubbliche al fine di una migliore utilizzazione per uno sviluppo industriale ed occupazionale sostenibile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha, inoltre, precisato che il programma presentato dal commissario straordinario delegato per l'emergenza in relazione alla crisi socio-economico ambientale determinatasi nell'asta fluviale del bacino del fiume Aterno e autorizzato il 6 novembre 2013 dal Ministro dello sviluppo economico prevede la prosecuzione dell'attività dello stabilimento di Scafa nei limiti in cui la gestione di cassa consentirà di tenere aperte le varie fasi del processo produttivo. Il programma prevede, inoltre, la pubblicazione di bandi per trasformare le manifestazioni di interesse ricevute prima dell'estate in offerte vincolanti per l'acquisto dello stabilimento, dando precedenza a quelle che meglio salvaguardano l'attività produttiva, in considerazione della difficile situazione dello stabilimento.
  Da ultimo, si precisa che la vicenda risulta essere all'attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e che lo stesso garantisce piena disponibilità ad aprire, qualora richiesto, un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte al fine di individuare le soluzioni più idonee alla salvaguardia dei livelli occupazionali del sito di Scafa, tenuto anche conto degli strumenti di tutela finora attivati.

Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche socialiCarlo Dell'Aringa.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

PESCARA,PESCARA - Prov,ABRUZZI

EUROVOC :

cemento

conservazione del posto di lavoro

cessazione d'attivita'

impresa in difficolta'

stabilimento