ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01696

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 69 del 09/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 09/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/08/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01696
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Venerdì 9 agosto 2013, seduta n. 69

   ZACCAGNINI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   sono sottoposti al potere di vigilanza del Ministro dell'economia e delle finanze gli statuti delle fondazioni bancarie;
   tali enti, originati dalla riforma del 1998-99 (legge 23 dicembre 1998, n. 461 e decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153), sono soggetti di carattere essenzialmente privato, istituzionalmente dediti a compiti di utilità sociale che devono essere comunque tenuti distinti dalle funzioni pubbliche in senso stretto;
   le disposizioni legislative di riforma sopracitata stabiliscono i settori ammessi, cioè gli ambiti nei quali può esercitarsi l'attività delle fondazioni e dispongono che il loro patrimonio è totalmente vincolato al perseguimento degli scopi statutari, che deve essere gestito in modo coerente con la natura delle fondazioni quali enti senza scopo di lucro che operano secondo principi di trasparenza e moralità;
   inoltre la medesima riforma stabilisce che le fondazioni, nell'amministrare il patrimonio, debbano osservare criteri prudenziali di rischio, in modo da conservarne il valore ed ottenerne una redditività adeguata;
   gli organi di informazione hanno molte volte messo in evidenza che sovente le fondazioni bancarie non agiscono in conformità con quanto stabilito dalla legge, invadono campi che non sono loro propri, investono risorse in modo arbitrario e rischioso, si occupano di affari che assai poco hanno a che fare con i settori ammessi e le loro finalità istituzionali;
   fra le tante fondazioni che per le loro attività al di fuori di una corretta linea di gestione delle risorse hanno meritato l'attenzione dei media rientra la fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, presieduta fino a poche settimane fa per oltre venti anni dallo stesso presidente;
   la fondazione cedette la Cassa dei risparmi ad IMI - San Paolo e ciò le ha consentito di ottenere una enorme quantità di denaro che impiega in modi che hanno suscitato critiche ed obiezioni e che non sembra rispondano a quegli obiettivi di prudenza, equilibrio e moralità richiesti dalla legge;
   la cessione del pacchetto azionario della banca, avvenuto in più fasi, ha fatto sì che il patrimonio netto (bilancio 2011) si aggiri in circa 429 milioni di euro;
   le risorse della fondazione sono state investite per acquisire numerose partecipazioni in diverse società ed enti: Hera holding, Hera luce, Civitas srl, Romagna innovazione, Cassa depositi e prestiti, Fondo F2i, Polaris Investment S.A, Polaris Investment Italia s.g.r. spa, Università Alma Mater, Sinloc s.p.a.;
   per quasi tutte queste società i vertici della fondazione, presidente e direttore generale, già ben retribuiti per il loro prestigioso incarico, percepiscono ulteriori generosi compensi;
   il valore attuale di molte delle predette partecipazioni a quanto consta all'interrogante è nettamente inferiore alle somme investite;
   nel bilancio del 2011 della Fondazione si legge:
    al 31 dicembre 2011, quindi, la Fondazione partecipa al capitale di Intesa Sanpaolo con n. 40.371.428 azioni del valore nominale complessivo di euro 20.993.142,56 pari allo 0,26 per cento del capitale ordinario mentre la percentuale sul capitale sociale di complessivi euro 8.545.561.614,72 rimane dello 0,246 per cento. La partecipazione è iscritta in bilancio per complessivi euro 104.199.624,84 al costo medio di euro 2,581 per azione. Il valore di mercato dell'azione Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2011 è di euro 1,294 per cui a valore di mercato, la partecipazione si cifrerebbe in euro 52.240.627,83. Rispetto al valore di bilancio si evidenzia una minusvalenza latente di euro 51.958.997,79;
   altre perdite si registrano per gli investimenti immobiliari dell'ex Monte di pietà, sede della fondazione e di palazzo Talenti Framonti, ancora oggetto di lavori: infatti, quasi 15 milioni di euro spesi per il primo e oltre 23 milioni di euro per il secondo indicano un investimento enorme che non corrisponde in alcun modo all'attuale valore degli immobili;
   particolarmente dubbio appare l'impiego di una parte della somma spesa per l'acquisto del palazzo Talenti, comprato da Civitas s.r.l. società strumentale della fondazione, che ne detiene l'intero capitale, costituita il 19 novembre 2007;
   la fondazione ha trattato l'acquisto dell'immobile con la Pirelli Real Estate;
   il 23 novembre 2007, come risulta dalla nota integrativa di Civitas s.r.l., la società ha rilevato i diritti acquisiti dalla società «Corso Vittorio Emanuele 24-28 s.r.l.» di Milano;
   il 4 dicembre 2007, a rogito del notaio Renata Mariella, il palazzo Talenti viene acquisito dalla «Pirelli & C. Real Estate Opportunities s.g.r. S.p.A.»;
   non si conoscono quali diritti siano stati acquistati il 23 novembre;
   alla fine di questa operazione il valore a bilancio dell'immobile è pari a euro 11.312.475,34;
   in Civitas s.r.l. è tuttora presidente l'ex presidente della fondazione;
   l'investimento enorme in palazzo Talenti non pare abbia in alcun modo considerato quale ritorno economico vi potrà mai essere per un'opera tanto costosa per mezzo di utilizzi capaci di remunerare in un tempo ragionevole i soldi spesi;
   si tratta, fra l'altro di interventi che all'interrogante appaiono privi di quegli elementari requisiti di sobrietà che dovrebbero essere alla base della attività di una fondazione che, si ricorda, persegue fini di utilità sociale e dovrebbe investire in attività diversificate, prudenti e fruttifere;
   infine la fondazione, esulando dai propri fini statutari ha deciso di occuparsi di parcheggi e delle connesse attività immobiliari;
   l'idea delle operazioni immobiliari sul parcheggio e le modalità di gestione e finanziamento sono state avanzate da un'altra società partecipata dalla fondazione, la Sinloc spa (una società che con esito che all'interrogante appare rasentare il ridicolo aveva pronosticato che erano praticamente risolti tutti i problemi di due società forlivesi sottoposte al suo esame, Sapro e Aeroporto, fallite entrambe dopo poche settimane dal pronostico delle loro buone prospettive future);
   la fondazione ha dunque avanzato una proposta al comune affermando che essa stessa avrebbe investito alcuni milioni di euro se l'amministrazione comunale avesse fatto una gara per la costruzione e la gestione di un grande parcheggio in centro storico, adiacente alla sede dei musei e delle mostre, l'ex San Domenico, mettendo una parte della somma necessaria;
   il comune, accettando la proposta, ha emesso quindi un bando pubblico al quale però ha partecipato una sola ATI (associazione temporanea di imprese) costituita da una impresa del mondo cooperativo e dalla società strumentale della fondazione stessa, Civita spa;
   la proposta progettuale ed economica presentata non ha superato l'esame della commissione comunale incaricata di esaminare le proposte presentate, una sola in realtà;
   fra l'altro la proposta di fatto prevedeva la privatizzazione di un pezzo di città per cedere a privati dei nuovi parcheggi interrati, che insieme a quelli pubblici da gestire da parte di Civita spa, avrebbero costituito per almeno 50 anni una fonte di traffico nel centro cittadino pregiudicando qualsiasi futuro intervento volto a ridurre l'inquinamento nella città storica;
   ad avviso dell'interrogante i compensi percepiti per la partecipazione ai consigli di amministrazione delle società partecipate dovrebbero essere restituiti per fini di utilità sociale e non acquisiti dai vertici della Fondazione;
   appare all'interrogante non conforme alle indicazioni della legge e soprattutto ai principi di moralità ed eticità da essa affermati che gli strumenti finanziari affidati in gestione patrimoniale individuale, che dal bilancio risultano pari a euro 180.802.664, siano investiti in fondi comuni di investimento esteri promossi da Polaris S.A.;
   secondo l'interrogante una fondazione, in coerenza con i propri doveri statutari e istitutivi, dovrebbe sostenere con le proprie risorse altre opere, comprese quelle di carità, invece di mostrarsi interessata ad altro, soprattutto a discutibili investimenti immobiliari, preferendo investire alcuni milioni di euro in quello che appare un inutile parcheggio interrato a piazza Guido da Montefeltro da cui i forlivesi ricaveranno solo traffico e inquinamento in centro storico;
   con riferimento alla citata operazione, così come è stata ideata e messa poi in atto, appare discutibile la partecipazione diretta al bando di chi aveva promosso la proposta e ne aveva determinato caratteristiche, modalità e tempi di gestione, oneri per il comune, importo delle altre opere da finanziare e altro –:
   di quali elementi disponga in relazione a quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire la sana e prudente gestione della Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì e il rispetto delle norme che ne regolano l'attività;
   quali siano i diritti acquistati dalla società Corso Vittorio Emanuele 24-28 srl di Milano e a quali scopi;
   se corrisponda ai doveri statutari della fondazione il farsi promotrice di interventi immobiliari nella città, supplendo di fatto all'attività della pubblica amministrazione e, ad avviso dell'interrogante, imponendo proprie scelte per la città e per il territorio. (4-01696)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

FORLI',FORLI' - Prov,EMILIA ROMAGNA

EUROVOC :

cassa di risparmio

fondazione

acquisto della proprieta'

gestione finanziaria

bilancio

azione

holding