ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01666

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 68 del 08/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI LELLO MARCO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 08/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 08/08/2013
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 08/08/2013
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 08/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 08/08/2013
Stato iter:
19/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2014
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/11/2014

CONCLUSO IL 19/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01666
presentato da
DI LELLO Marco
testo di
Giovedì 8 agosto 2013, seduta n. 68

   DI LELLO, DI GIOIA, LOCATELLI e PASTORELLI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   lo Stato è responsabile dell'integrità fisica di qualunque cittadino, italiano o straniero, che viene arrestato in via cautelare a seguito di controlli o accertamenti;
   in Italia i casi di morti in carcere a seguito di arresti sono fin troppo spesso presenti nelle cronache nere dei quotidiani;
   già in passato i casi di Uva, Cucchi e Aldrovandi hanno portato a conoscenza dell'opinione pubblica le violenze accertate che hanno subito in carcere o in caserma all'atto del loro arresto, in un momento dunque in cui erano completamente indifesi e impossibilitati a qualunque reazione, le cui conseguenze hanno condotto alla morte dei tre soggetti;
   il 6 giugno 2013 i Carabinieri della stazione di Santo Stefano al Mare (Imperia) arrestano l'immigrato tunisino Bohli Kayes a seguito di un'operazione antidroga, trovandogli in dosso qualche grammo di eroina e cocaina;
   durante tale operazione Kayes, che sarebbe caduto a terra in conseguenza a una tentata fuga, cerca di divincolarsi dai carabinieri provocando una colluttazione a seguito della quale i militari riescono a bloccarlo con una forte stretta ai torace che gli ha impedito di respirare;
   non risulta ancora accertato se il tunisino si è sentito male già nel tragitto verso la caserma o solo al momento del suo arrivo presso la stazione dei Carabinieri, ma la relazione del medico legale conferma che il decesso è stato causato per pressioni sul torace e altre parti del corpo comportando la morte per arresto cardiocircolatorio neurogenico secondario ad asfissia violenta da inibizione dell'espansione della gabbia toracica –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Governo affinché: a) venga fatta chiarezza su questo decesso, indipendentemente dalla colpevolezza del cittadino tunisino, le cui responsabilità devono essere accertate nelle opportune sedi; b) le morti, e più in generale le violenze in carcere, a seguito di arresti o controlli non si abbiano più a verificare secondo il principio che la integrità fisica e psicologica del fermato è responsabilità dello Stato che opera per mano delle forze dell'ordine a tutela del cittadino. (4-01666)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 novembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 334
4-01666
presentata da
DI LELLO Marco

  Risposta. — La sera del 5 giugno 2013, in Riva Ligure, personale in servizio presso la stazione carabinieri di Santo Stefano al Mare ha tratto in arresto un tunisino di 36 anni, trovato in possesso di un involucro contenente circa 100 grammi di sostanza stupefacente.
  Durante le fasi del suo accompagnamento presso la sede della menzionata stazione, l'arrestato ha accusato un malore ed è, purtroppo, deceduto nonostante l'intervento di personale del « 118».
  Successivamente, è stato effettuato l'esame autoptico, il cui esito è stato reso noto dal procuratore della Repubblica di Sanremo nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo il 6 agosto 2013.
  Lo stesso procuratore ha dichiarato che il decesso del tunisino è attribuibile a un
arresto cardiocircolatorio neurogenico secondario ad asfissia violenta da inibizione dell'espansione della gabbia toracica.
  L'autorità inquirente ha, pertanto, instaurato un procedimento penale per omicidio colposo a carico dei tre militari che hanno proceduto all'arresto.
  Le indagini preliminari si sono concluse con la richiesta, da parte della procura della Repubblica presso il tribunale di Imperia, di rinvio a giudizio, accolta dal giudice per l'udienza preliminare del tribunale d'Imperia che ha fissato l'udienza preliminare il prossimo 28 novembre.
  In attesa della definizione del procedimento penale, i militari sono stati trasferiti presso altri reparti.
  Si rappresenta, inoltre, che già da tempo le Forze di polizia investono cospicue risorse nell'addestramento e nella formazione del proprio personale, al fine di fronteggiare al meglio quelle situazioni nelle quali potrebbe essere messa in pericolo l'incolumità del reo e/o, più in generale, la salute pubblica, evitando che possano in futuro verificarsi simili eventi.

Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cittadino straniero

detenuto

personale militare

arresto

morte