ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01587

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 65 del 05/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/08/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/08/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/08/2013
Stato iter:
13/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2013
CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2013

CONCLUSO IL 13/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01587
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Lunedì 5 agosto 2013, seduta n. 65

   OLIVERIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la Calabria vive ormai da tempo e quotidianamente, problemi legati al dissesto idrogeologico e, in particolare, la provincia di Crotone rappresenta una delle zone del territorio italiano a più elevato rischio, come confermano i dati del progetto Iffi (primo inventario dei fenomeni franosi in Italia), che hanno evidenziato la diffusa fragilità del territorio crotonese, individuando ben 409 punti identificativi del fenomeno franoso, con 78 aree soggette a rischio frana, per un'estensione totale di territorio che supera i 40 chilometri quadrati;
   a rendere più preoccupante la situazione si aggiungono le emergenze concrete, che negli ultimi anni hanno dato luogo a situazioni molto critiche, come le frane che hanno colpito negli ultimi anni diversi comuni del crotonese con gravi disagi per i loro abitanti;
   in particolare nel comune di Petilia Policastro continuano a registrarsi gravi problemi infrastrutturali. È dal 2009 che sulla strada provinciale 109 si verificano diverse frane e smottamenti che hanno reso difficoltosa la viabilità per la popolazione locale;
   la situazione appare molto critica e gli interventi da predisporre devono essere tempestivi. Per raggiungere il più vicino ospedale è necessario utilizzare la macchina, anche se le continue carenze infrastrutturali ne limitano l'utilizzo;
   la viabilità risulta, pertanto, fortemente compromessa tanto che l'amministrazione comunale di Petilia Policastro per meglio affrontare la problematica si sta attivando con una serie di manifestazioni per esprimere il proprio dissenso alla pesante situazione della viabilità cittadina;
   gli stessi amministratori comunali hanno evidenziato la necessità di un veloce ripristino del transito fra il centro cittadino e la frazione Foresta, alla luce del fatto che l'attuale situazione danneggia tutta la popolazione, non solo quella di Petilia Policastro ma di tutto il comprensorio ed inoltre provoca gravi danni agli operatori economici, già penalizzati dall'attuale crisi;
   da quanto è stato riscontrato, a seguito di rilevamenti idrogeologici, in occasione delle ultime intense piogge, è stato registrato un grave collassamento della sede stradale per lo scivolamento di un fronte franoso di circa duecento metri. La carreggiata, infatti, è sprofondata di circa due metri e si è spostata a valle di circa 5 metri. Lo stesso scivolamento si è portato via anche la palificazione in cemento armato recentemente realizzata;
   è importante attivare l'attenzione delle istituzioni locali, sollecitando gli organismi preposti ad effettuare gli urgenti e indispensabili interventi;
   se il Governo per quanto di competenza intenda promuovere, prima dell'arrivo delle nuove piogge, ogni utile iniziativa per ripristinare la viabilità, compromessa dagli eventi franosi dell'ultimo periodo e quali risorse il Governo intenda impegnare per l'immediato ripristino e miglioramento delle infrastrutture viarie crotonesi;
   se il Governo, infine, ritenga opportuno definire un piano organico di prevenzione delle calamità naturali, da affiancare a quello della regione Calabria al fine di affrontare nella maniera più efficace le emergenze alluvionali ed il rischio idrogeologico del territorio. (4-01587)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 13 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 138
4-01587
presentata da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno

  Risposta. — In relazione all'interrogazione in esame riguardante le problematiche legate al dissesto idrogeologico in regione Calabria, ed in particolare nella provincia di Crotone, si rappresenta quanto segue.
  In primo luogo, in merito alle attività di prevenzione del rischio idrogeologico, si rappresenta che il Governo con la legge finanziaria 2010 (articolo 2 comma 240, legge n. 191 del 2009) aveva stanziato risorse pari a 1000 milioni di euro (poi ridotte a seguito del decreto-legge 195 del 2009 e decreto-legge 225 del 2010 ad 800 milioni di euro) per la realizzazione di piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico in tutto il territorio nazionale.
  Tale importo costituiva l'intera dotazione di risorse assegnate per il risanamento ambientale dalla deliberazione Cipe in data 6 novembre 2009 e che il Governo aveva deciso di destinare completamente alla realizzazione degli interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico.
  La norma stabiliva che le risorse disponibili potevano essere utilizzate anche tramite accordo di programma sottoscritto dalla regione interessata e da questo Ministero, nell'ambito del quale veniva definita la quota di cofinanziamento regionale.
  Pertanto, già dai primi mesi del 2010 questo Ministero ha avviato le procedure per dare attuazione alle citate disposizioni normative avviando una serie di consultazioni con tutte le regioni interessate, e quindi anche con la regione Calabria, coinvolgendo le autorità di bacino competenti nonché il dipartimento nazionale della protezione civile.
  Questo Ministero ha incrementato la dotazione di risorse prevista dalla legge finanziaria 2010, pari a – tenuto conto dei tagli – 800 milioni di euro, con le risorse disponibili sul proprio bilancio per la difesa del suolo (annualità 2008-2009-2010-2011), per un importo di circa 386 milioni di euro.
  A queste vanno aggiunte le risorse regionali per un importo di circa 900 milioni di euro, considerato che al momento della sottoscrizione degli accordi di programma tutte le regioni hanno cofinanziato, in misura variabile ma sostanziale, gli interventi inseriti negli stessi.
  L'obiettivo di tale azione è stato quello di programmare in maniera unitaria le risorse disponibili realizzando un complesso di interventi quanto più possibile organico e coordinato ed evitando duplicazioni di atti e procedure di spesa.
  Si tratta di un lavoro importantissimo che per la prima volta ha visto intorno ad un tavolo tutti i soggetti che a vario titolo hanno competenze in materia di dissesto e che in passato attuavano programmazioni di interventi indipendenti e spesso non coordinate.
  Le consultazioni avviate con le regioni si sono concluse con la sottoscrizione di specifici accordi di programma che individuano e finanziano gli interventi prioritari diretti a rimuovere le situazioni a più alto rischio idrogeologico.
  I suddetti accordi individuano e finanziano interventi urgenti per la messa in sicurezza della popolazione e del territorio individuati dalle regioni e sottoposti alla direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche, coinvolgendo le autorità di bacino ed il dipartimento della protezione civile. Tali interventi sono volti prioritariamente alla salvaguardia della vita umana attraverso la riduzione del rischio idraulico, di frana e di difesa della costa, prevalentemente mediante la realizzazione di nuove opere nonché con azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.
  In particolare si segnala che l'accordo di programma tra questo dicastero e la regione Calabria è stato firmato in data 25 novembre 2010 e registrato alla Corte dei conti in data 17 gennaio 2011, Reg. n. 1, foglio 23, per l'importo complessivo di euro 220.000.000,00 di cui euro 110.000.000,00 da parte dello scrivente dicastero ed euro 110.000.000,00 da parte della regione Calabria, per il finanziamento di complessivi 185 interventi.
  Riguardo il territorio della provincia di Crotone, figurano complessivamente n. 17 interventi per un importo complessivo pari ad euro 20.800.000,00. Tra questi è ricompreso anche un intervento di «Messa in sicurezza del centro abitato e del sottostante costone» in comune di Petilia Policastro, per un importo finanziato pari a euro 1.000.000,00.
  Tuttavia, l'ostacolo maggiore, che costituisce una costante quando si affrontano le tematiche del dissesto idrogeologico, è rappresentato sicuramente dalla scarsità delle risorse disponibili considerato anche che queste, una volta destinate al finanziamento di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, spesso vengono distolte da tali finalità per far fronte ai costi delle riparazioni dei danni causati da eventi alluvionali nel frattempo occorsi. Ciò è accaduto anche rispetto agli accordi di programma per la mitigazione del dissesto idrogeologico dove i fondi inizialmente stanziati, pari a mille milioni di euro, sono stati in parte distolti per far fronte agli eventi calamitosi verificatisi in alcune regioni italiane, e poi azzerati da successive manovre finanziarie. Ad oggi, il valore complessivo degli accordi sottoscritti, considerate le risorse Fas statali destinate dalla legge finanziaria 2010, quelle di bilancio messe a disposizione dal Ministero e le risorse regionali, è pari a circa 2.075 milioni di euro per oltre 1500 interventi finanziati.

Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mareMarco Flavio Cirillo.

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Calabria

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