ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01579

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 65 del 05/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: FEDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 05/08/2013
Stato iter:
15/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2013
DASSU' MARTA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/11/2013

CONCLUSO IL 15/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01579
presentato da
FEDI Marco
testo di
Lunedì 5 agosto 2013, seduta n. 65

   FEDI. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   la Farnesina ha deciso la chiusura di 14 sedi consolari nel mondo secondo un calendario che prevede la chiusura di Sion, Neuchâtel, Wettingen, Tolosa, Alessandria, Scutari e Spalato il 30 novembre 2013 Timisoara, Newark, Adelaide e Brisbane il 28 febbraio 2014, Capodistria e Amsterdam il 30 giugno 2014;
   le comunità italiane nel mondo, i Comitati degli italiani all'estero (Comites), i rappresentanti al Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), i rappresentanti di Associazioni nazionali e regionali e tutte le istanze rappresentative della comunità italiana stanno unanimemente protestando contro tale scelta del Governo;
   i Governi statali e i Parlamenti federali degli Stati d'Australia hanno espresso legittime preoccupazioni per la paventata chiusura di Adelaide e Brisbane chiedendo di modificare tale decisione;
   i cittadini italiani che usufruiscono delle attività consolari chiedono rapporti forti con le istituzioni italiane e rivendicano il diritto di avere servizi efficienti dalla pubblica amministrazione del nostro Paese, come tutti gli altri cittadini residenti in Italia;
   i continui tagli e le riduzioni di bilancio si sommano ai problemi organizzativi di una rete consolare che necessita invece di attenzione e interventi adeguati poiché rappresenta oggi un essenziale elemento di collegamento con le comunità italiane e un sostegno insostituibile del sistema Italia nel mondo;
   le conclusioni della commissione di approfondimento delle modalità di applicazione della spending review era arrivata a diverse conclusioni, indicando linee alternative d'intervento rispetto all'eliminazione di terminali della struttura amministrativa, al fine di conservare il livello quantitativo e qualitativo dei servizi;
   i rapporti bilaterali tra l'Italia e i vari Stati d'Australia, i progetti regionali, la partecipazione australiana a importanti manifestazioni fieristiche nazionali e regionali il livello dell'interscambio tra i due Paesi, si fondano su una reciprocità di impegni che la chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane rimette in discussione;
   il Governo italiano si era impegnato a discutere con le Commissioni esteri di Camera e Senato un nuovo piano di riorganizzazione della rete consolare nel mondo e invece ha adottato decisioni non tenendo conto degli impegni assunti –:
   quali urgenti misure intenda adottare per dare piena attuazione alle proposte emerse dal lavoro svolto sulla spending review dall'apposito comitato ministeriale poiché la mancata attuazione di quel piano ha mantenuto sostanzialmente invariati i costi amministrativi del Ministero degli affari esteri;
   in che modo si intendano garantire i servizi ai cittadini italiani residenti nelle circoscrizioni consolari oggetto di chiusura, con quali strumenti e risorse si intenda continuare a garantire servizi alle imprese a tutti i cittadini italiani, non solo a chi dimora all'estero da molti anni, inclusa la nuova e originale presenza italiana all'estero, fatta di ricercatori, nuovi migranti, giovani italiani in cerca di realizzazione professionale e umana;
   quali urgenti investimenti si intendano effettuare per rendere operativo nel mondo il sistema informatico SECOLI, ancora in fase sperimentale, quali iniziative si intendano adottare per non disperdere le esperienze maturate dal personale assunto localmente, garantendo in ogni caso l'eventuale assegnazione ad altre sedi, in che modo e con quali costi, infine, s'intenda potenziare le sedi riceventi, già sovraccariche di lavoro, tutte con organici inferiori al minimo necessario, tenendo conto anche delle problematiche legate ad alcune aree del mondo non particolarmente ambite dal personale di ruolo.
(4-01579)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 novembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 119
4-01579
presentata da
FEDI Marco

  Risposta. — Come ho avuto modo di esporre più diffusamente nel corso delle mie recenti audizioni dinnanzi alle Commissioni affari esteri della Camera e del Senato, la riorganizzazione della rete diplomatico-consolare italiana non è un'opzione, ma una necessità dettata da esigenze geopolitiche, economiche e legate al processo di «spending review».
  In prima istanza, la riorganizzazione della rete è un obbligo di legge. La legge finanziaria 2007 impone al Ministero degli affari esteri di avviare la «ristrutturazione della rete diplomatica, consolare e degli istituti di cultura in considerazione del mutato contesto geopolitico, soprattutto in Europa». Successivamente, la legge n. 148 del 14 settembre 2011 sulla stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo ha stabilito che la «riorganizzazione della rete diplomatico-consolare» rientra tra le misure essenziali per la «revisione integrale della spesa pubblica», riconducendo quindi tale esercizio nel più ampio contesto della cosiddetta «
spending review». Il decreto-legge n. 95 del 2012 (la nuova legge di «spending review»), ha inoltre rafforzato l'obbligo per la Farnesina di riorganizzare la propria rete, imponendo un impegno più rapido sotto questo profilo. In tale contesto, quindi, nell'annunciare misure di riorganizzazione della rete, il Governo opera in maniera coerente a preesistenti obblighi di legge e alle decisioni sospese nel 2011.
  Le attuali esigenze geopolitiche spingono nella stessa direzione. La rete diplomatica italiana è una delle più estese al mondo ed ha effettivamente bisogno di una riorganizzazione per meglio rispondere alle sfide di oggi. Tale necessità, peraltro, è avvertita anche dai
partner europei del nostro Paese, che già da diversi anni sono impegnati – anche più intensamente di noi – in analoghi processi di riorientamento delle loro risorse verso i mercati emergenti, dove gli investimenti per una politica estera per la crescita non possono più essere rinviati.
  Le proposte di riorganizzazione della rete diplomatico-consolare, elaborate dal Ministero degli affari esteri nell'autunno del 2011, furono già presentate al comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all'estero nelle sedute del 22 e 23 novembre 2011 e successivamente illustrate alle organizzazioni sindacali il 23 novembre 2011. In occasione della sua audizione programmatica innanzi alle Commissioni esteri in seduta congiunta di Camera e Senato il 7 maggio 2013, il Ministro degli affari esteri Emma Bonino ebbe modo di soffermarsi sul «riorientamento» della rete.
  In questo contesto, i tagli resi necessari dal contenimento della spesa pubblica saranno applicati con criterio: l'obiettivo è dotare il nostro Paese di uno strumento diplomatico che, a risorse vigenti, dia un contributo determinante all'essenziale politica della crescita, a cui siamo impegnati come Governo.
  Sul fronte dei servizi alle collettività italiane – questione che è già stata oggetto di un dialogo approfondito con il Parlamento e per il Ministero degli affari esteri comunque prioritaria – programmiamo l'attivazione
in loco di agili strutture sostitutive (sportelli consolari, consolati onorari, missioni periodiche), che andranno modulate di caso in caso a seconda della composizione della collettività, del suo grado di integrazione e della distanza dalla sede principale. Si provvederà inoltre al potenziamento delle sedi riceventi sia in termini di risorse umane che di tecnologia informatica, proprio per continuare a garantire i servizi alle nostre comunità. Non saranno trascurate peraltro le opportunità che potranno derivare, nel prossimo futuro, dalle sinergie con il servizio europeo per l'azione esterna e con la sua rete di delegazioni nel mondo.
  Per quanto concerne infine il quesito sollevato dall'interrogante sull'operatività del sistema informatico Secoli, vorrei ricordare che tale piattaforma è già operativa in Belgio (Bruxelles e Charleroi), con buoni risultati. Essa sarà poi estesa progressivamente alla rete in aderenza al percorso di riorientamento.

Il Viceministro degli affari esteriMarta Dassù.

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