ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01529

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 62 del 31/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: GOZI SANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALMIZIO ELIO MASSIMO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 31/07/2013
AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2013
CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2013
GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/07/2013
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2013
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 31/07/2013
LACQUANITI LUIGI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 31/07/2013
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2013
MARZANO MICHELA PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2013
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 09/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 31/07/2013
Stato iter:
25/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2014
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/08/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/02/2014

CONCLUSO IL 25/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01529
presentato da
GOZI Sandro
testo presentato
Mercoledì 31 luglio 2013
modificato
Venerdì 9 agosto 2013, seduta n. 69

   GOZI, PALMIZIO, AMODDIO, CHAOUKI, GALGANO, BERLINGHIERI, PASTORELLI, LACQUANITI, ZARDINI, MARZANO, RUBINATO. — Al Ministro dell'interno, Al Ministro della giustizia . Per sapere – premesso che:
il diritto all'attivazione degli istituti di democrazia diretta, a partire dal referendum nazionale abrogativo previsto dall'articolo 75 della Costituzione, rappresenta una delle principali forme con cui i cittadini possono concorrere alla vita civile e democratica del Paese;
dallo scorso 7 giugno è in corso una raccolta firme su 12 referendum abrogativi che hanno riscontrato consenso e attenzione nell'opinione pubblica;
in data 5 luglio 2012 il segretario di Radicali italiani, Mario Staderini, ha scritto al Ministro dell'interno e al Ministro della giustizia per segnalare loro «una situazione di assoluta gravità rispetto all'onere di autenticazione delle firme dei cittadini che la legge pone in capo ai promotori dei referendum. Ad oggi, infatti, le Istituzioni non garantiscono un adeguato servizio pubblico di autenticazione e ciò rende la raccolta delle 500 mila firme proibitiva per i promotori che non dispongano di una propria rete di consiglieri comunali e provinciali diffusi in tutto il Paese. L'unico servizio assicurato dallo Stato – ma non pubblicizzato in alcuna forma, tantomeno dalla Concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo – è quello di rendere possibile l'autenticazione delle firme all'interno degli uffici comunali in orari molto limitati e ad esclusione del sabato e della domenica. Come noto, la raccolta firme è invece efficace solo se i banchetti sono posti nelle principali piazze delle nostre città e in particolare nel fine settimana. Né i Comuni né le Provincie organizzano però un servizio di autenticazione all'esterno degli uffici solo a volte consentendolo ai funzionari che ne facciano richiesta e comunque mai informando e incentivando lo svolgimento di tale funzione, al punto che centinaia di migliaia di potenziali autenticatori neanche sono a conoscenza del ruolo loro riconosciuto dall'ordinamento. Per quanto mi risulta, inoltre, non esiste presso gli altri Uffici pubblici cui appartengono gli ulteriori soggetti individuati dalla legge come autenticatori (ovvero notai, giudici di pace, i cancellieri e i collaboratori delle cancellerie delle Corti di appello, dei Tribunali di segretari delle Procure della Repubblica) alcuna misura organizzativa per fornire un vero e proprio servizio di autenticazione, non rimesso alla semplice buona volontà di singoli funzionari abilitati dalla legge. Tale situazione in molte città limita o impedisce la raccolta delle firme. I cittadini e le forze sociali che volessero organizzarsi per raccogliere le firme sui referendum non hanno così alcuna possibilità di reperire con certezza autenticatori disponibili alla raccolta delle firme nelle piazze italiane e nei fine settimana, in particolare se non rappresentano un partito che disponga di una vasta rete di consiglieri comunali e provinciali. In pratica, lo Stato italiano pone un onere per la presentazione dei referendum ma non fornisce gli strumenti affinché questo onere possa essere adempiuto. La possibilità dei cittadini di partecipare alla raccolta delle firme necessarie alla richiesta di referendum è inoltre ostacolata dalla mancanza di trasparenza che affligge tutte le fasi della procedura. In particolare, insufficienti sono le informazioni fornite ai soggetti che rivestono la qualifica di autenticatori in merito alle facoltà che la legge riconosce loro, e sono spesso i promotori del referendum a dover faticosamente individuare gli autenticatori e ad informarli della loro qualifica. Non essendo dubitabile la natura amministrativa dell'attività di autenticazione, questa deve essere improntata al rispetto del principio di trasparenza imposto dall'articolo 1 l. n. 241/1990, oltre che da un ormai consolidato orientamento normativo che mira a rendere quanto più possibile trasparente l'attività delle pubbliche amministrazioni (si vedano, per citare solo le disposizioni più recenti, il decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 2013 e il decreto legislativo n. 33 del 2013). Peraltro, a seguito degli ultimi interventi legislativi, la platea degli amministratori locali potenziali autenticatori si è di gran lunga ridotta: nei Comuni, infatti, la legge ha ridotto il numero di consiglieri e assessori, mentre nelle Province i cui consigli non sono stati rinnovati sono venute meno entrambe le figure. In definitiva, la complessità del procedimento di autenticazione, la carenza di servizi di autenticazione, la difficoltà nel reperire autenticatori e la mancanza di trasparenza frustrano di fatto l'alto valore di democrazia diretta insito nello strumento referendario, più volte affermato dall'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione»;
nella medesima lettera Staderini chiedeva al Ministro dell'interno e al Ministro della giustizia «di provvedere con la massima urgenza – con riferimento alle competenze di ciascun Ministero – al fine di rimuovere gli ostacoli all'esercizio dei diritti civili dei cittadini, in particolare:
di fornire indicazioni precise a Comuni, Province, Tribunali, giudice di pace e notai circa la necessità di garantire un adeguato servizio di autenticazione delle sottoscrizioni, anche in luoghi pubblici;
di avvisare con una Vostra comunicazione tutti i funzionari competenti e gli amministratori locali della possibilità di offrire il servizio di autenticazione e di sensibilizzarli nelle forme ritenute più efficaci, affinché si rendano prontamente disponibili ad eseguire, ove richiesto anche all'esterno delle proprie sedi di lavoro, le autenticazioni delle sottoscrizioni dei cittadini, secondo la normativa vigente e la prassi amministrativa sopra ricordata, ispirati dai principi di trasparenza, pubblicità e buon andamento dell'amministrazione;
di formare un Albo degli autenticatori a cui i promotori di iniziative popolari possano attingere, così da permettere l'espletamento dell'onere della sottoscrizione;
di sollecitare i Comuni ad informare la cittadinanza delle iniziative popolari e referendarie in corso e dare risalto agli uffici dove i cittadini possono firmare, ad esempio creando una pagina dedicata e un link ad essa sulle homepage dei propri siti istituzionali;
di sollecitare la RAI a trasmettere informazioni anche all'interno dei telegiornali per dare conoscenza ai potenziali autenticatori di questa loro facoltà e agli italiani della possibilità di sottoscrivere presso le segreterie comunali»;
i Comitati promotori dei referendum comunicano che in molte città italiane i cittadini che si vogliono organizzare per la raccolta delle firme non sono messi nelle condizioni di poterlo fare a causa dell'assenza di autenticatori disponibili;
l'inoltrarsi del periodo estivo, in particolare del mese di agosto, rende pressoché certa un ulteriore riduzione della disponibilità di persone disposte ad autenticare in luoghi aperti al pubblico –:
quale iniziative il Ministro dell'interno e il Ministro della giustizia abbiano assunto sino ad oggi e cosa intendono fare per garantire il rispetto del diritto dei cittadini a promuovere e sottoscrivere i referendum;
se siano state prese dal Ministero dell'interno iniziative per informare gli oltre 150 mila consiglieri comunali e provinciali e le centinaia di migliaia di funzionari di province e comuni della facoltà riconosciutagli dalla legge di svolgere il servizio di autentica delle firme, sensibilizzandoli in tal senso;
se siano state assunte misure organizzative volte a favorire il servizio pubblico di autentica, anche con riferimento alle altre categorie previste dalla legge quali giudici di pace, notai, cancellieri di tribunale, segretari delle procure della Repubblica;
se il Ministro dell'interno intenda promuovere compagnie di informazione in maniera tale che i cittadini siano pienamente a conoscenza della possibilità di firmare i referendum presso le segreterie comunali;
se siano state date indicazioni ai comuni affinché garantiscano adeguatamente ai cittadini la possibilità di firmare nelle segreterie anche durante il periodo estivo, dandone notizia delle modalità attraverso le homepage dei propri siti istituzionali. (4-01529)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 179
4-01529
presentata da
GOZI Sandro

  Risposta. — In relazione alla raccolta delle sottoscrizioni per promuovere lo svolgimento dei dodici referendum abrogativi nazionali e con specifico riguardo all'autenticazione delle stesse, il Ministero dell'interno ha emanato due apposite circolari in data 26 luglio e 2 agosto 2013.
  La prima è rivolta ai sindaci affinché pongano in essere ogni misura organizzativa idonea a garantire un efficace servizio di autenticazione. Essa richiama l'attenzione sulla necessità che vengano incaricati, previa attenta verifica della relativa disponibilità, il maggior numero possibile di funzionari. Con la stessa direttiva è stato precisato che l'attività in questione può essere svolta anche al di fuori della residenza comunale, ovvero in luogo pubblico o aperto al pubblico, purché nel territorio comunale.
  Sul sito istituzionale del comune devono essere pubblicati i luoghi e gli orari di apertura dei locali comunali in cui si possono sottoscrivere le richieste referendarie.
  Invero, l'efficiente organizzazione del servizio di autenticazione, risulta essere essenziale al fine di rendere effettivo il diritto costituzionale all'esercizio dell'iniziativa referendaria.
  La seconda circolare riporta i contenuti del parere reso dal Consiglio di Stato (sezione I, affare n. 2671/2003, adunanza 10 luglio 2013) sul quesito relativo alle corrette modalità di esercizio del potere di autenticazione da parte dei consiglieri comunali e provinciali.
  Con tale circolare viene precisato che per le iniziative referendarie, trattandosi di consultazioni di carattere nazionale, tutti i soggetti di cui al comma 1 dell'articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53, nell'ambito territoriale della propria attività, sono competenti ad autenticare la firma dei cittadini indipendentemente dal comune di residenza degli stessi.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

referendum

servizio pubblico

comune

prestazione di servizi

democrazia