ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01494

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 61 del 30/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI PATRIZIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 30/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01494
presentato da
MAESTRI Patrizia
testo di
Martedì 30 luglio 2013, seduta n. 61

   MAESTRI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   gli uffici giudiziari del distretto di corte d'appello di Bologna versano da oltre cinque anni in una condizione di grave sofferenza di personale amministrativo che vede punte di carenza oscillanti fra il 14 per cento e il 26 per cento nei diversi circondari (9 per cento del tribunale di Piacenza, 18 per cento del tribunale di Parma, 13 per cento del tribunale di Reggio Emilia, 14 per cento del tribunale di Modena, 20 per cento del tribunale di Bologna, 26 per cento della Corte d'appello di Bologna, 17 per cento del tribunale di Ferrara, 24 per cento del tribunale di Forlì, 14 per cento del tribunale di Ravenna, 15 per cento del tribunale di Rimini con percentuali analoghe presso gli uffici requirenti) su dotazioni organiche ridotte complessivamente nella misura del 13 per cento nel corso di quattordici anni (da 2300 unità nel 1999 si scende a circa 1990 unità nel 2011);
   tale sofferenza è ritenuta una delle maggiori criticità per l'andamento della giustizia nel territorio della regione Emilia-Romagna dalla denuncia emersa nelle relazioni dei Capi degli uffici giudiziari del distretto di Corte d'appello di Bologna in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013;
   in particolare l'incidenza di processi di particolare rilevanza come quelli derivanti dalle inchieste sul crac Parmalat, in assenza di piani organizzativi adeguati e di potenziamento costante nel tempo degli organici di magistrati e di personale amministrativo ha contribuito a far incrinare il servizio giustizia in circondari un tempo considerati virtuosi come quello di Parma;
   sulla base dei dati estratti dalla relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013 della Corte d'appello di Bologna, il tribunale di Parma figura tra i più carichi di movimento di affari civili, con una media degli ultimi due anni che va dai 14.000 ai 15.000 procedimenti;
   l'organico delle due sezioni civili, per un totale di dieci giudici, ha visto l'avvicendamento di diversi magistrati togati assegnati dal Consiglio superiore della magistratura per la copertura dei ruoli che dal 2008 sono ciclicamente scoperti per necessità di integrazione dei collegi per i processi Parmalat o per intervenuti trasferimenti;
   il personale amministrativo attualmente in servizio attivo presso il tribunale di Parma risulta essere composto da 62 unità a fronte delle 77 previste in pianta organica e dal 2010 è scoperto il posto del dirigente amministrativo;
   dal 1999 i tagli alla dotazione organica sono stati pari al 20 per cento (da 96 alle attuali 77), sono state ridotte le figure dei cancellieri e dei funzionari e aumentate le figure ausiliarie e operative che non possono rivestire compiti di assistenza qualificata alla giurisdizione;
   tra pensionamenti, trasferimenti, dimissioni dal 2009 sono state perse sedici unità in tribunale e sette presso l'ufficio requirente, scendendo le presenze attive a 28 unità sulle 35 previste. Altrettanto critica è la situazione dell'ufficio NEP dove oltre ai pensionamenti di ufficiali giudiziari e operatori giudiziari registrati nel 2012 continuano a gravare i distacchi e comandi di tre operatori giudiziari su otto previsti in organico;
   in tale scenario la revisione delle sedi giudiziarie come disposta dai decreti legislativi nn. 155 e 156 del 2012 rischia di tradursi in ulteriore fattore di appesantimento e di criticità per le carenze strutturali degli uffici accorpanti inadeguati a ospitare gli archivi delle sedi soppresse oltre che per le non risolte carenze d'organico;
   infatti alcun miglioramento si attende dai possibili effetti di un contestato accordo sindacale del 9 ottobre 2012 sulla mobilità del personale amministrativo perdente posto poiché sul primo interpello a carattere distrettuale bandito con circolare 5116 del 15 ottobre 2012 le domande per gli uffici del circondario di Parma sono state inferiori ai posti messi a concorso, né si comprende come in un secondo interpello pubblicato il 28 febbraio 2013 gli uffici giudiziari del circondario di Parma analogamente a molti altri uffici del distretto non appaiano inclusi fra le sedi messe a concorso nonostante il dato della scopertura superiore al 14 per cento della pianta organica;
   sulla base di quanto disposto in materia di turn over dal decreto-legge n. 78 del 2010 e da successive manovre economiche, il personale che cessa dal servizio non potrà essere sostituito se non nella misura dei due decimi;
   in tale scenario le uniche risorse per salvaguardare la funzionalità dei servizi amministrativi sono state quelle rese disponibili dall'attuazione di convenzioni con gli enti locali per l'impiego di lavoratori cassaintegrati o in mobilità per lavori di pubblica utilità presso gli uffici giudiziari. Tali convenzioni sono state siglate a partire dal 2010 in quasi tutti i circondari del distretto ed hanno coinvolto una media di trecento lavoratori;
   in emendamento approvato nell'ambito della legge di stabilità n. 228 del 2012, ha previsto la conclusione del ciclo di formazione a carico del Ministero della giustizia e uno stanziamento di 7,5 milioni di euro, per la prosecuzione della collaborazione di tutti i tirocinanti impiegati, dal 2010 all'interno degli uffici giudiziari;
   risulta che, pur sollecitato da reiterate richieste d'incontro, il Ministero della giustizia, rappresentato dal Capo dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, abbia costantemente negato il confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative dei suddetti lavoratori pur essendo il trattamento in cassa integrazione e in mobilità regolato da accordi sindacali siglati in sedi istituzionali con le organizzazioni sindacali confederali;
   la circolare emanata in data 24 aprile 2013 dal Ministero della giustizia pare non risolvere i nodi connessi al trattamento e alle modalità del contributo richiesto e limita fortemente la portata dei progetti riducendo a 220 ore la disponibilità offerta per singolo lavoratore qualificato come tirocinante –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione di difficoltà in cui versa il tribunale di Parma, anche a fronte della chiusura della sezione distaccata di Fidenza, analogamente all'ufficio requirente del circondario a causa delle ormai croniche insufficienze di organico in servizio che rendono tale realtà una delle maggiormente critiche di tutto il distretto, e di quali azioni intenda farsi promotore per farvi fronte;
   quali azioni si intenda porre in essere al fine di verificare lo stato di avanzamento dei procedimenti attivati dalle convenzioni stipulate livello periferico con gli enti locali e prevedere un confronto con le rappresentanze sindacali al fine di garantire continuità ed efficacia ai progetti per lavori di pubblica utilità intrapresi con il contributo di lavoratori cassaintegrati e in mobilità, nonché assicurare trasparenza e corretta attuazione alla definizione dei progetti formativi per i lavoratori indicati nell'articolo 1, comma 25 lettera c della legge 24 dicembre 2012 n. 228;
   se il Ministro interrogato intenda dar seguito al completamento e al finanziamento delle innovazioni tecnologiche garantendo le risorse per il potenziamento della rete informatica, la formazione e l'attuazione del PCT nonché per la diffusione e applicazione dei nuovi software ministeriali per il processo penale.
   (4-01494)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BOLOGNA - Prov,EMILIA ROMAGNA, EMILIA ROMAGNA

EUROVOC :

personale

cassa integrazione

innovazione

software

giurisdizione giudiziaria