ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01482

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 60 del 29/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: MARCON GIULIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 29/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01482
presentato da
MARCON Giulio
testo di
Lunedì 29 luglio 2013, seduta n. 60

   MARCON. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per l'integrazione . — Per sapere – premesso che:
   il porto di Venezia, come e più degli altri porti dell'Adriatico (Bari, Brindisi, Ancona), per quanto riguarda tanto il comparto turistico quanto quello commerciale, rappresenta ormai da anni un luogo di arrivo per migliaia di migranti, provenienti da paesi segnati da conflitti sia di lunga data che legati al più recente fenomeno delle primavere arabe, e in fuga dalla Grecia che non garantisce loro le condizioni minimali di accoglienza e rispetto dei diritti umani. La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha di fatto dichiarato la Grecia un Paese non sicuro per tutti i migranti, considerando ogni respingimento verso questo Paese una deliberata e fattiva violazione degli articoli 3 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Tale definizione scaturisce dalla sentenza relativa al caso M.S.S. vs Belgio e Grecia del 21 gennaio 2011-ric. 30696/09;
   la prassi del «Respingimento con affido al comandante» della stessa nave sulla quale i migranti sono arrivati è attuata in base a un accordo bilaterale Italia-Grecia risalente al 1999, che deve essere in ogni caso subordinato ai Trattati europei nonché a tutte le Convenzioni di tutela dei diritti fondamentali;
   le autorità di polizia sarebbero tenute, in base a quanto stabilito dal decreto legislativo n. 25 del 2008 in attuazione della direttiva europea 2005/85/CE, a trasmettere immediatamente qualunque domanda di asilo o di protezione sussidiaria alla commissione territoriale competente;
   in base alla succitata norma, le autorità medesime non sono deputate a vagliare le richieste di protezione internazionale avanzate dai migranti, né tantomeno a costituire il soggetto di prima interlocuzione con i migranti medesimi;
   in base ai dati forniti dalla prefettura di Venezia, dal Consiglio italiano rifugiati, nonché dagli enti impegnati durante il 2012 nell'accoglienza dei migranti sbarcati al porto di Venezia, nel periodo gennaio 2010-dicembre 2012 il numero di migranti respinti verso la Grecia ad opera del personale di polizia di frontiera, senza aver avuto modo né di essere resi edotti dagli stessi in merito ai diritti che spettano loro né di esporre la propria situazione personale alle commissioni competenti, è di 709 su un totale di 1329 persone intercettate, pari a circa il 54 per cento del totale;
   in base ai succitati elementi nonché ai dati forniti dalle stesse autorità, emerge in maniera inequivocabile una violazione del diritto a richiedere protezione internazionale alla luce delle informazioni fornite al riguardo da operatori umanitari competenti che possano accedere in ogni luogo del porto e financo nelle navi, senza sottostare alla discrezionalità delle autorità di polizia, rendendo inaccessibile uno dei diritti fondamentali dell'uomo, sancito da normative ben precise e riaffermato da recenti sentenze e raccomandazioni rivolte all'Italia dalle più alte autorità europee ed internazionali come Consiglio d'Europa e ONU –:
   quali provvedimenti intenda prendere il Governo per garantire il rispetto delle normative nazionali, europee e dell'Onu in materia di richiesta di protezione internazionale, in particolare per quanto riguarda il porto di Venezia;
   se il Governo non intenda a immediatamente sospendere la prassi dei «Respingimenti con affido al comandante» verso la Grecia, visto che questo Paese è stato formalmente dichiarato inidoneo all'accoglienza di migranti richiedenti asilo e non;
   se il Governo non intenda adoperarsi affinché venga garantito per tutti i migranti un accesso immediato, effettivo ed efficace, all'interno delle aree portuali dell'Adriatico ad enti e ONG preposti all'accoglienza e alla tutela dei diritti, come previsto da normativa vigente posto che tali enti devono poter avere permanente accesso a bordo delle navi e non agire solo su «chiamata» discrezionale della polizia di frontiera, e la loro presenza deve essere garantita in modo continuativo sulla base degli orari di arrivo di tutte le navi provenienti dalla Grecia. (4-01482)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VENEZIA - Prov,VENETO

EUROVOC :

asilo politico

Grecia

diritti umani

accordo bilaterale

impianto portuale

migrante

trasporto marittimo

nave

forze paramilitari

Convenzione europea dei diritti dell'uomo