ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01441

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 25/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 25/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 25/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01441
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo presentato
Giovedì 25 luglio 2013
modificato
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   GRIMOLDI. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   in data 28 agosto 2009 il giovane connazionale Carlo Anselmi morì tragicamente a Cuba, durante una vacanza;
   la vicenda, tuttora poco chiara nonostante siano passati oramai 4 anni, nel suo approccio da parte dell'ambasciata e del Corpo consolare risulta essere sconcertante per i modi ed i tempi;
   il padre del ragazzo, signor Agostino Anselmi, ha intrattenuto, anche per mezzo del sindaco di Seregno (Monza Brianza), una fitta corrispondenza con l'ambasciata e con il consolato italiano di Cuba, dai quali non vengono date risposte soddisfacenti ma solo evasive e ripetitive;
   numerose missive sono state inviate anche al Ministero degli affari esteri, anche all'attenzione dell'unità di crisi, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, alla Presidenza della Repubblica; anche in questi casi, le risposte non sono esaustive;
   in particolare, il sindaco di Seregno ha inviato ben 154 lettere alle più alte cariche dello Stato per ricevere adeguate informazioni sulla vicenda; lo stesso Agostino Anselmi ha inviato più di 50 mail e lettere al Ministero degli affari esteri;
   con i suoi scritti, l'ambasciatore Marco Baccin conferma di fatto, quella che all'interrogante appare la totale negligenza dell'ambasciata e del consolato;
   infatti, vi sono, in questa vicenda, alcuni risvolti resi noti dal padre della vittima incredibili ed incresciosi quali ad esempio: la circostanza che il padre di Carlo Anselmi sia stato malmenato per essersi opposto al fatto che il figlio venisse posto in una bara già utilizzata, prelevando un'altra persona deceduta che già la occupava; la mancata consegna dei documenti ospedalieri dopo aver preteso sotto ricatto il pagamento di 22.000 USD per i «servizi» a favore del figlio, poi deceduto; la detenzione in prigione di un amico del figlio per aver effettuato una foto dell'ingresso dell'ospedale; l'asportazione di organi del deceduto senza autorizzazione, fatto che per il CTU della procura di Monza è vietato (come evidenziato nella relazione di consulenza tecnica collegiale medico-legale del 29 maggio 2010 che riporta: «la scelta da parte degli stessi di prelevare la totalità degli organi e delle strutture... risulta in prima istanza priva di giustificazione e non comune alla comune pratica settoria ed ai protocolli previsti in casi consimili, non solo nel nostro paese»); l'autopsia ad insaputa del padre e senza che l'ambasciata avesse trasmesso la sua richiesta di partecipazione di un medico anche locale ma di sua nomina; l'avvio di un indagine di polizia i cui risultati sono tuttora ignoti;
   l'ospedale di Santa Clara, nel quale era stato ricoverato Carlo Anselmi, non presentava nessuna garanzia di igiene ed efficienza; il nosocomio, oltre a mancare di attrezzature, era infetto e vi era presenza di topi e di sporcizia (come dimostrano le foto scattate e consegnate in procura);
   sul sito del Ministero degli affari esteri, alla voce unità di crisi, si legge l'elenco delle prestazioni il Ministero dovrebbe effettuare a favore degli italiani all'estero in condizioni di difficoltà: «Quando è possibile, l'unità di Crisi agisce direttamente con i mezzi a disposizione. Effettua diagnosi attraverso la telemedicina mobile, si occupa del rimpatrio di un malato in pericolo di vita, del coordinamento delle rappresentanze diplomatico-consolari nelle prime fasi dell'emergenza» (non il giorno 11 agosto 2009 dopo 9 giorni dal ricovero);
   si legge inoltre che: «le Rappresentanze diplomatico-consolari si assicurano che i cittadini ricevano adeguati trattamenti medici in loco, che vengano debitamente informati i familiari e che venga fornita ogni possibile assistenza in caso di necessità di trasferimento in Italia»;
   tutto ciò non è stato effettuato in alcun modo;
   ad avviso dell'interrogante la negligenza e l'approssimazione del consolato italiano a Cuba ha concorso pesantemente quale elemento di causa della morte di Carlo Anselmi –:
   se il Ministro sia a conoscenza di questi fatti e se non intenda intervenire per far luce su questa gravissima vicenda e per prestare tutte le informazioni necessarie ai famigliari della vittima;
   se non ravvisi disfunzioni e negligenze del consolato italiano a Cuba.
(4-01441)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Cuba

morte

ambasciata

consolato

inchiesta giudiziaria

vittima