ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01427

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 25/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 25/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 25/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01427
presentato da
D'AGOSTINO Angelo Antonio
testo presentato
Giovedì 25 luglio 2013
modificato
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   D'AGOSTINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la legge n. 64 del 6 giugno 2013 ha convertito, con modificazioni, il decreto-legge n. 35 dell'8 aprile 2013 recante: «Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali. Disposizioni per il rinnovo del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria»;
   l'articolo 1 del citato decreto-legge stabilisce a seguito di modifiche introdotte in sede di conversione del decreto-legge che: «Sono esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno per un importo complessivo di 5.000 milioni di euro i pagamenti sostenuti nel corso del 2013 dagli enti locali: a) dei debiti in conto capitale certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012; b) dei debiti in conto capitale per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il 31 dicembre 2012, ivi inclusi i pagamenti delle province in favore dei comuni; c) dei debiti in conto capitale riconosciuti alla data del 31 dicembre 2012 ovvero che presentavano i requisiti per il riconoscimento entro la medesima data, ai sensi dell'articolo 194 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000;
   il comma 1 dell'articolo 6 del citato decreto-legge stabilisce che «tra più crediti non oggetto di cessione pro soluto il pagamento deve essere imputato al credito più antico, come risultante dalla fattura o dalla richiesta equivalente di pagamento ovvero da contratti o da accordi transattivi eventualmente intervenuti fra le parti»;
   nelle intenzioni del legislatore il decreto-legge, definito non a caso «salva imprese», doveva essere funzionale al sostegno delle aziende che versano in condizioni di grave difficoltà derivanti dalla crisi economico-finanziaria che ha colpito l'Europa e il nostro Paese;
   nelle intenzioni del Governo il varo del decreto-legge avrebbe dovuto avere come conseguenza la immissione nel mercato nei successivi 12 mesi di circa 40 miliardi di euro che ammontano a circa 1/3 dell'intero debito che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle aziende;
   in ragione dell'applicazione del criterio cronologico, individuato dal legislatore per procedere al pagamento dei debiti, in molteplici realtà italiane, il decreto cosiddetto «Salva imprese» non ha prodotto gli effetti sperati: a beneficiare delle risorse, infatti, sono stati in prevalenza gli enti sovracomunali e le aziende a totale capitale pubblico che, in molti casi, vantavano i crediti più datati;
   in ragione di quanto suesposto, molte delle risorse messe a disposizione degli enti locali sono finite nelle casse di enti pubblici mancando così l'obiettivo di sostenere le aziende private, molte delle quali sono ancora in attesa del pagamento dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione;
   a giudizio dell'interrogante il legislatore avrebbe dovuto imporre agli enti locali la predisposizione di due elenchi cronologici di creditori, uno contenente i soggetti pubblici e quelli privati, e avrebbe dovuto disporre il pagamento delle fatture in base all'ordine cronologico attingendo alternativamente ai due elenchi di creditori –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di garantire il raggiungimento degli effetti auspicati con l'adozione del decreto cosiddetto «Salva imprese» e con la sua conversione in legge;
   se non ritenga il Ministro interrogato che il Governo debba adottare iniziative – anche attraverso lo strumento della decretazione d'urgenza – che pongano rimedio agli effetti distorti dell'applicazione delle disposizioni introdotte nel testo del decreto-legge in sede di conversione del medesimo, imponendo agli enti locali di predisporre due elenchi distinti di creditori, uno con soggetti pubblici e l'altro con privati, e di pagare i debiti attingendo alternativamente ai due elenchi. (4-01427)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

debito

impresa privata

ente pubblico

pagamento

ente locale

credito

termine di pagamento