ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01417

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 24/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

SOLLECITO IL 13/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01417
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   RAMPELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la società SITT Srl (Società installazioni telefoniche e telematiche), costituita nel 1984, operava nel territorio della regione Marche nei settori relativi alla progettazione, realizzazione, fornitura di sistemi telematici e di sicurezza, impiantistica e reti dati, oltre che all'installazione chiavi in mano di ripetitori per la realizzazione della rete cellulare dell'epoca UMTS, offrendo prodotti rispondenti agli standard nazionali, europei ed internazionali, come tra l'altro richiesto da tutti i provider che avevano acquistato la licenza dallo Stato italiano;
   la società SITT sul territorio marchigiano aveva circa il 78 per cento degli ordinativi da tutti i providers per la rete cellulare;
   nel 2001 la regione Marche ha emanato una legge regionale sulle modalità di installazione degli impianti (legge n. 25 del 2001 in materia di impianti fissi di radiocomunicazione) che ha fissato una limitazione del campo elettromagnetico a 3 volt per metro quadrato rispetto ai 6 volt per metro quadrato previsti dalla normativa nazionale, pur sapendo, il legislatore regionale, di non averne la competenza;
   tutto ciò ha procurato forti ripercussioni economiche sulle aziende operanti nel settore della telefonia mobile, incapaci di poter realizzare la rete UMTS come da protocollo nazionale;
   tale impossibilità di realizzare la rete UMTS con i parametri della legge regionale n. 25 del 2001, avallato anche dal Ministero delle comunicazioni, ha determinato il ritiro di tutti gli ordini già emessi alle aziende operanti nelle Marche, tra le quali la SITT srl;
   la Corte costituzionale, chiamata ad esprimersi sulla vicenda, nel 2003 con sentenza n. 307 ha dichiarato incostituzionali le disposizioni della regione Marche che fissavano i limiti di esposizione della popolazione più restrittivi rispetto a quelli indicati dalla legge nazionale, dichiarando nel dettaglio l'illegittimità costituzionale degli articoli 3, commi 4 e 5, e 7, comma 3, della legge regionale delle Marche 13 novembre 2001 n. 25;
   conseguentemente all'applicazione della suddetta legge regionale (dichiarata poi incostituzionale), nel 2006 la società SITT, che era passata da un fatturato di svariati milioni nel 2000 a zero nel 2001, è fallita, non potendo più assicurare la continuità aziendale e procedendo così al licenziamento di circa 200 addetti;
   la curatela fallimentare della SITT srl ha citato in giudizio la regione Marche come responsabile del fallimento dell'azienda stessa;
   nel gennaio 2012 con sentenza n. 98 il tribunale di Ancona ha condannato la regione Marche a risarcire l'azienda SITT per i danni subiti, in quanto è stata accertata la responsabilità del suo dissesto nelle disposizioni della legge regionale n. 25 del 2001 che definiva limiti più restrittivi all'installazione dei siti per telefonia, determinando il blocco delle installazioni dell'azienda;
   per l'erogazione del risarcimento, tuttavia, occorre attendere il completamento dei tre gradi di giudizio, ma ciò comporterebbe la definitiva débacle dei titolari dell'azienda, che per sopperire alle esigenze dei creditori fallimentari hanno ceduto tutti i loro beni che a breve verranno venduti all'asta;
   inoltre, il pagamento dei danni come da sentenza del tribunale di Ancona riattiverebbe immediatamente 15/20 posti di lavoro ad Ancona con gli ex SITT srl poiché quest'ultima ritornerebbe in bonis;
   è stata altresì presentata una interrogazione al Parlamento europeo per il mancato rispetto delle norme comunitarie da parte della regione Marche e di conseguenza, in sostanza, del Governo italiano –:
   se non intenda promuovere ogni iniziativa, per quanto di competenza, per far fronte alle gravi conseguenze della situazione creatasi, con particolare attenzione alla tutela dei lavoratori interessati, nell'attesa che i tempi dell’iter giudiziario si completino e che l'azienda venga risarcita. (4-01417)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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