ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01414

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Trasformazioni
Trasformato il 08/01/2014 in 5/01829
Firmatari
Primo firmatario: GRILLO GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
08/01/2014
Fasi iter:

TRASFORMA IL 08/01/2014

TRASFORMATO IL 08/01/2014

CONCLUSO IL 08/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01414
presentato da
GRILLO Giulia
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   GRILLO, LOREFICE, DALL'OSSO, DI VITA, MANTERO, LOMBARDI, MARZANA, CECCONI, SILVIA GIORDANO, D'INCÀ, D'UVA, COZZOLINO, DI BENEDETTO, VILLAROSA, NUTI, MANNINO e BRESCIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   l'Enpam, Ente nazionale di previdenza e assistenza medici, fu originariamente costituito con regio decreto n. 1484 del 1937 come Cassa di assistenza del sindacato nazionale fascista medici, per essere poi trasformato il 27 ottobre 1950 in ente di diritto pubblico, assumendo l'attuale denominazione;
   con il nuovo statuto, approvato nel 1958, l'attività dell'ente – originariamente concepita come attività assistenziale – fu riconfigurata come attività di previdenza e di assistenza;
   con la legge 20 marzo 1975 n. 70 (cosiddetta legge sul parastato) l'Enpam fu inquadrato tra gli Enti gestori di «forme obbligatorie di previdenza e di assistenza» e riconosciuto di «notevole rilievo» con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 settembre 1975;
   il patrimonio dell'Enpam ebbe così origine negli anni ’50 e per i primi decenni fu costituito quasi interamente da investimenti di natura immobiliare, sulla base della normativa che, a garanzia della solidità patrimoniale, imponeva, fino ai primi anni ’90, tale politica di investimento;
   nel 1993, a fronte di un patrimonio da «reddito» complessivo pari a 2,378 milioni di euro, gli investimenti mobiliari rappresentavano il 3,57 del totale, contro 96,43 di quelli immobiliari;
   tale patrimonio, come del resto quello di tutte le cosiddette casse professionali, ha da sempre una gestione alimentata da un consistente prelievo obbligatorio di contributi previdenziali a carico dei professionisti iscritti e per tale ragione l'Enpam è assoggettato alla vigilanza ministeriale e al controllo della Corte dei conti, anche in considerazione del perseguimento di fondamentali interessi pubblici di rilevanza costituzionale;
   l'Enpam viene trasformato in fondazione di diritto privato in virtù del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, ma conserva un carattere ibrido di ente formalmente privato e sostanzialmente pubblico, come confermato sia dalla normativa comunitaria (che lo qualifica come organismo di diritto pubblico), sia da quella nazionale e dalla consolidata giurisprudenza amministrativa;
   a partire dal 1995, anno della trasformazione dell'ente in Fondazione di diritto privato mutano però radicalmente – in assenza di indirizzi normativi specifici – le politiche di investimento, che «virano» decisamente verso il comparto dei titoli mobiliari;
   il patrimonio complessivo della Fondazione registra un progressivo e consistente aumento sia in termini nominali (per la rivalutazione dei cespiti immobiliari precedentemente iscritti al valore storico di acquisto) sia per l'afflusso di una crescente massa contributiva proveniente dalla corte dei medici nati nel cosiddetto periodo del baby boom (1959-1964) ed entrati nella professione fra il 1986 e il 1994;
   al 31 dicembre 2012 la ripartizione degli investimenti patrimoniali pone quelli immobiliari a una quota del 35,93 per cento e quelli mobiliari al 64,07 per cento del totale (Bilancio consuntivo Enpam 2012, pagina 11);
   oggi il numero totale di medici e odontoiatri iscritti è pari a 354.553 con 93.069 pensionati ma il rapporto tra medici in attività e pensionati è destinato progressivamente a invertirsi, soprattutto quando la coorte dei medici nati nel cosiddetto periodo del baby boom andrà in quiescenza (quindi a partire dal 2024);
   già nel 2012 il numero dei pensionati del fondo della libera professione ha avuto un incremento, in un solo anno, del 16,38 per cento (bilancio consuntivo Enpam 2012, pagina 217), mentre per il fondo dei medici di medicina generale, a fronte di un dato stabile di iscritti, la crescita del numero dei pensionati è stata in un anno del 3 per cento circa (bilancio consuntivo Enpam 2012, pagina 218);
   a fronte della complessità delle problematiche previdenziali, che pone soprattutto un grave ed evidente problema di equità intergenerazionale, emergono numerose vicende da cui si evince che l'ampia disponibilità di risorse economiche della Fondazione è stata strumentalizzata per finalità ad avviso degli interroganti non coerenti con la missione previdenziale della Fondazione;
   a più riprese, particolarmente a partire dallo scorso anno, l'Enpam è stato al centro di una serie di vicende a sfondo penale, che hanno investito, fra gli altri, l'allora Presidente ed ex deputato prima democristiano e poi di Forza Italia, Eolo Parodi, il componente del consiglio di amministrazione, professor Maurizio Dallocchio, consigliere ENPAM, docente di economia aziendale alla Bocconi, molto vicino alla famiglia Ligresti (è stato relatore della tesi di laurea di Ligresti Giulia, con la quale è coautore del libro «Brand Italiani» pubblicato da Egea) e alla famiglia Berlusconi (ha organizzato un convegno su etica ed economia con Barbara Berlusconi), l'ex direttore generale Leonardo Zongoli e il responsabile gestione investimenti finanziari, Roberto Roseti;
   le operazioni finanziarie sospette sono state molteplici, come quelle direttamente a favore di un fondo gestito dalla DGPA, società di cui Dallocchio detiene il 25 per cento assieme ad altri tre suoi colleghi universitari (i professori Girardi, Pieroni e Avanzini), l'acquisto dei titoli «Anthracite», e di 13 strutturati per un valore complessivo di 678 milioni, con advisor delle operazioni Gdp ovvero Géstion de patrimoines, società elvetica sbucata anche nella storia Alexandria-Mps, e altri quattro strutturati previa consulenza di Green Securities, per un controvalore di 90 milioni;
   su iniziativa del presidente dell'ordine dei medici di Bologna, dottor Pizza, che il 26 febbraio 2010 punta il dito sull’«eccessiva esposizione a titoli credit-linked» e sulla «presenza di titoli con profilo dei pagamenti particolarmente complesso», «di affidare alla società Srl Group Capital Advisers Ltd per un compenso pari ad 70.000,00 euro l'analisi del portafoglio mobiliare dell'Ente (...) e l'individuazione di eventuali criticità presenti nel portafoglio». Pizza è accontentato. Tant’è che alla vigilia delle elezioni annuncia pubblicamente di non essere più così preoccupato per il domani, perché «vedo attenzione da parte del Consiglio di Amministrazione e da parte dei Consiglieri Nazionali e condivido il loro ottimismo»;
   il 9 dicembre 2010, Gallazzi, bolognese come Pizza, presenta il suo «rapporto finale», 78 pagine fitte di analisi e dati;
   con interi paragrafi identici, parola per parola, a quelli dell'intervento di Pizza del 26 febbraio – a partire dal passaggio che criticava «l'eccessiva esposizione a titoli credit-linked». Il nome di Dallocchio non viene mai fatto, ma sono evidenziate svariate operazioni con commissioni agli intermediari ritenute eccessive e ingiustificate;
   le operazioni immobiliari che sono state, da ultimo, al centro delle inchieste della magistratura riguardano tre acquisti fatti dall'Enpam a prezzi, secondo gli inquirenti, gonfiati con un esborso complessivo di 590 milioni di euro;
   il primo acquisto ha ad oggetto il palazzo della Rinascente di Milano a Piazza Duomo, comprato dall'Enpam a fine 2010 per 472 milioni, tramite il fondo immobiliare Ippocrate, interamente partecipato da Enpam e gestito da FARE (First atlantic real estate) sgr; venditrice è la società Prelios (già Pirelli RE) che lo aveva acquistato il 28 maggio 2007 per 360 milioni e che con la vendita all'Enpam realizza, in piena crisi immobiliare, un'insperata plusvalenza di 108 milioni. Tale prezzo risulta il più alto mai pagato in Italia per un immobile: basti pensare che la Torre Velasca, simbolo di Milano, poco prima venne stimata 100 milioni di euro e Palazzo Broggi in Piazza Cordusio fu acquistato per 54 milioni di euro;
   gli altri due immobili concernono acquisti in Roma Via Serafico (zona EUR) dal «palazzinaro» Pulcini: il primo per 58 milioni dalla società venditrice Belgravia Invest srl che realizza una plusvalenza del 29,85 per cento (precedente acquisto pari a 29 milioni), il secondo, sempre in via Serafico, per 59 milioni, venduto dalla Coedimo che realizza una plusvalenza del 62 per certo (per acquistarlo aveva pagato pochi mesi prima 23 milioni); sia Belgravia sia Edimo sono collegate e organiche al Gruppo Pulcini dell'imprenditore omonimo;
   da ultimo, sul sito EnpamVeritas, è riportata una lettera aperta al presidente dell'Enpam Oliveti; a firma del professor Guido Caprio, nella quale testualmente si legge: «È pervenuta la notizia che il Direttore del Patrimonio Caccamo ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Roma. Chiedo che questa notizia gravissima sia immediatamente smentita e sia anche precisato che Caccamo sia tuttora in servizio nella sua carica dirigenziale»;
   oltre agli scandali finanziari e immobiliari di cui sopra, non si può dire che gli altri aspetti della gestione amministrativa eccellano per risultati e trasparenza, come dimostra il capitolo, riportato a titolo esemplificativo, della spesa per gli organi della Fondazione;
   dal confronto dei bilanci 2011 e 2012 emerge un'ulteriore crescita delle spese per gli organi della Fondazione, che, anziché essere incarichi di natura onoraria, sono ben retribuiti e finiscono per gravare sul bilancio della fondazione per importi sempre più consistenti e, oggi, rappresentano una vera e propria tassa di 15,21 euro annui per ciascun medico iscritto;
   tali spese, infatti (che nel 1993, prima della privatizzazione, erano pari a 215 mila euro equivalenti in euro correnti 2012 a 342.065) sono salite in un solo anno di mezzo milione di euro, passando nel 2012 a 4,8 milioni di euro a fronte di 4,3 milioni di euro del 2011, a cui si aggiungono 569.440 euro per gli organi della Enpam Real Estate – spese, queste ultime, per quanto consta agli interroganti, che costituiscono una sostanziale duplicazione essendo tale società solo un veicolo operativo – e senza considerare gli ulteriori importi presumibilmente goduti da una parte dei consiglieri di amministrazione della Fondazione che rivestono incarichi nel Fondo Ippocrate;
   oltre alle vicende sopra esposte, sussiste poi un evidente e più generale problema di trasparenza informativa riguardante la gestione del bilancio e le politiche previdenziali; al riguardo il Consiglio nazionale della Fondazione previdenziale dei medici, negli scorsi giorni, ha approvato il bilancio consuntivo dell'anno 2012, che registra un avanzo di gestione di 1,29 miliardi di euro e il presidente Oliveti ha dichiarato che «il risultato del saldo previdenziale registrato nel 2012, che misura la differenza tra entrate contributive e spese per le prestazioni previdenziali e assistenziali nell'anno, è stato superiore dell'8,9 per cento rispetto a quanto era stato prefigurato nel bilancio tecnico predisposto dagli attuari per calcolare la nostra sostenibilità a lungo termine»;
   in realtà, tale situazione, apparentemente florida, è il risultato puramente contingente e temporaneo di un elevato numero di medici attivi e di un numero ancora relativamente basso di pensionati, situazione destinata a capovolgersi nel giro di un decennio;
   infatti, nel 2012 si è verificata una situazione nuova nell'ambito delle gestioni previdenziali, che, pur in sé evidente, non risulta essere stata evidenziata nei vari comunicati stampa della Fondazione: se il saldo tra entrate-uscite è ancora ampiamente positivo, per la prima volta, è invece diventato negativo il trend della gestione: mentre nel 2011 il saldo delle variazioni intervenute rispetto all'anno precedente nella gestione previdenziale era ancora positivo (36,3 milioni di euro, pari al 3 per cento della spesa previdenziale, come si evince dal conto economico 2011 a pagina 37 del bilancio consuntivo stampato dalla Fondazione), nel 2012 tale saldo è diventato negativo per oltre 60 milioni di euro (60.131.834,00, pari al 4,8 della spesa previdenziale), dato che segna l'inizio dell'inesorabile declino della gestione previdenziale;
   per rendere sostenibile una spesa per pensioni che ha largheggiato con le corti più anziane (che, detenendo il potere decisionale, difficilmente abbandonano i propri privilegi) la Fondazione ha approvato nel 2012 una riforma pensionistica che, con forti sperequazioni intergenerazionali, aumenta le aliquote contributive per i medici giovani e ne riduce il coefficiente di rendimento in misura tale che ormai sarebbe più conveniente per i medici giovani versare i propri contributi non all'Enpam ma allo Stato sotto forma di prestito forzoso in titoli di Stato –:
   per quale ragione al conto consuntivo della Fondazione Enpam per l'anno 2012 sia allegato il bilancio della Enpam real estate e non quello del Fondo immobiliare Ippocrate;
   se il Ministro vigilante intenda assumere iniziative volte a garantire trasparenza informativa agli iscritti rendendo pubbliche, attraverso il sito internet, le delibere degli di amministrazione degli enti previdenziali privatizzati e delle società o fondi da essi partecipati in modo totalitaria;
   quali componenti del consiglio di amministrazione dell'Enpam rivestano cariche in fondi, società o altri veicoli finanziari (esempio Fondo Ippocrate) e quali ulteriori compensi percepiscano a tale titolo;
   se e quali iniziative siano state assunte o si intendano assumere riguardo alle questioni di cui in premessa, anche tenuto conto che sia nel consiglio di amministrazione sia nel collegio dei sindaci sono presenti componenti di nomina ministeriale;
   quando siano in scadenza i predetti incarichi di nomina ministeriale nei consigli di amministrazione e collegi dei sindaci degli enti previdenziali privatizzati e con quali criteri si intendano rinnovare tali incarichi;
   se risulti sussistere per tutti i componenti dei consigli di amministrazione e collegi dei sindaci degli enti previdenziali privatizzati l'obbligo del possesso dei requisiti di capacità professionale e indipendenza analogamente a quanto previsto per gli amministratori delle imprese assicurative;
   se il Governo abbia adottato o intenda adottare indirizzi puntuali per assicurare in futuro che gli investimenti mobiliari e immobiliari degli enti di previdenza, anche privatizzati, siano congrui rispetto alla finalità previdenziale, trasparenti e non siano attivati per finalità speculative;
   quale sia la ripartizione percentuale ad oggi degli investimenti patrimoniali versus quelli immobiliari dell'Enpam.
(4-01414)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA MEDICI ( ENPAM )

EUROVOC :

nomina del personale

politica d'investimento

moralita' della vita economica

risorsa economica

ente pubblico