ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01411

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Trasformazioni
Trasformato il 09/02/2015 in 3/01278
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
09/02/2015
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/01/2015

TRASFORMA IL 09/02/2015

TRASFORMATO IL 09/02/2015

CONCLUSO IL 09/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01411
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   LUIGI GALLO, BATTELLI, SIBILIA, TOFALO, FICO, COLONNESE, DAGA, ZOLEZZI, MANNINO, SEGONI, BUSTO e MICILLO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   la centrale termoelettrica di Napoli Levante, sita in via Stradone Vigliena n. 9, Napoli, di proprietà della Tirreno Power, è entrata in funzione, secondo quando dichiarato dal promotore, in data 9 settembre 2008. Nel punto dove ora sorge la centrale il piano regolatore generale in discussione in quella fase prevedeva di «realizzare una struttura dedicata ai giovani e alla musica». La variante fu poi stravolta nella fase «di adozione delle controdeduzioni alle osservazioni». Venne accolta dal consiglio comunale di Napoli l'osservazione n. 76 alla variante, presentata da Interpower (oggi Tirreno Power S.p.a.), che reclamava di continuare a mantenere, l'uso del sito. Di conseguenza si deliberò che a Vigliena doveva essere costruita una nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato (delibera del consiglio comunale n. 137 del 22 luglio 2003). L’iter del piano regolatore generale vigente si è concluso con l'approvazione del DPGRC n. 323 dell'11 giugno 2004;
   la procedura nella fase di adozione del piano regolatore generale non consentì ai residenti nessuna opportunità di intervento rispetto alla novità rappresentata dall'osservazione n. 76 che di fatto cambiava le carte in tavola;
   la «Tirreno Power s.p.a.», nel giugno del 2004, ha attivato le procedure per costruire la nuova centrale turbogas di Vigliena, chiedendo – ed ottenendo – la non assoggettabilità alla procedura di VIA, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del 10 agosto 1988, che testualmente recita: «Il comma 2 non si applica ad eventuali interventi di risanamento ambientale di centrali termoelettriche esistenti, anche accompagnati da interventi di ripotenziamento, da cui derivi un miglioramento dello stato di qualità dell'ambiente connesso alla riduzione delle emissioni». Il richiamato comma 2, che si è chiesto di non utilizzare, stabilisce, in ogni caso, che la VIA «... si applica altresì agli interventi su opere già esistenti ... qualora da tali interventi derivi un'opera con caratteristiche sostanzialmente diverse dalla precedente ...». Essendo l'impianto effettivamente realizzato sostanzialmente diverso da quello a giudizio degli interroganti, si doveva, e si deve, procedere all'adempimento della VIA. Che quella costruita sia una centrale ex novo, lo si evince dal fatto che la vecchia centrale è stata completamente demolita e quella nuova è stata realizzata su uno spazio adiacente;
   gli stessi elaborati resi noti dalla «Tirreno Power spa» evidenziano che l'impianto è radicalmente diverso da quello precedente. Un'ulteriore conferma emerge anche dalla comparazione dei dati tecnici contenuti nel decreto di autorizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 aprile 2005 dal quale si evidenzia che nel nuovo impianto sono state montate nuove e diverse apparecchiature;
   altra dimostrazione di quanto qui si sostiene può essere rinvenuta dalla lettura del verbale della seduta del 25 maggio 2002 tenutasi nella ex circoscrizione di San Giovanni a Teduccio;
   in tale riunione un dirigente dell'allora «Interpower S.p.A.» – poi divenuta «Tirreno Power S.p.A.» – in riferimento alla nuova opera dichiarò: «... si tratta di costruire una centrale ex novo perché l'intendimento di Interpower è quello di abbandonare i gruppi esistenti (tranne le opere minori) e costruire radicalmente un impianto a ciclo combinato»; ed ancora: «... la valutazione di impatto ambientale è prevista dalla legge. Lei può realizzare la centrale più pulita di questo mondo però, se fa un impianto di generazione, deve assoggettarsi ad una VIA regionale o nazionale. Dunque, noi lo dobbiamo fare perché lo prevede la norma»;
   una ulteriore conferma che quello costruito a Vigliena è a tutti gli effetti un impianto ex novo, soggetto quindi alla procedura di VIA, venne confermata dal direttore generale della Tirreno Power ingegnere Giovanni Gosio, che in data 18 luglio 2007 nel corso di una audizione della 13a Commissione Ambiente del Senato tenuta «a seguito dell'indagine conoscitiva sui cambiamenti climatici» (resoconto sommario della seduta n. 100 del 18 luglio 2007), dichiarò: «In data 18 maggio 2005 l'allora Ministero delle Attività produttive ha autorizzato la trasformazione in ciclo combinato della centrale, originariamente costituita da tre gruppi termoelettrici tradizionali alimentati ad olio combustibile ed a gas naturale, tramite la realizzazione di una nuova unità, da 400 MW, alimentata esclusivamente a gas naturale»;
   considerate quindi le caratteristiche dell'installazione di Vigliena – il cui progetto già prevedeva che l'impianto fosse ricostruito di sana pianta –, si ritiene che non poteva essere accolta la richiesta di esclusione della procedura di VIA che, al contrario, doveva e deve essere obbligatoriamente fatta;
   il punto in questione non è marginale poiché la VIA potrebbe mettere in luce una sicura incompatibilità della struttura con il territorio. Si aggiunga poi che, trattandosi di un nuovo impianto, la Tirreno Power dovrebbe versare i contributi previsti dalla legge 23 agosto 2004, n. 239, articolo 1, comma 36; invece la proprietà, spacciando la nuova opera per pseudo riconversione della vecchia centrale, a giudizio degli interroganti riesce ad eludere tale consistente onere economico. Infatti, nella delibera della giunta comunale di Napoli n. 2328 del 20 aprile 2006, avente per oggetto: «Presa d'atto della convenzione del 6 aprile 2006 tra la Regione, la Provincia, il Comune e la Tirreno Power S.p.a., ai sensi di quanto previsto dalla legge del 23 agosto 2004 n. 239 – misure di compensazione e riequilibrio ambientale» si prevede che la Tirreno Power verserà (solo) un milione di euro al Comune «per la realizzazione di iniziative e progetti tesi a migliorare la qualità dell'aria, promuovere il risparmio energetico e l'utilizzo di fonti rinnovabili nella Città di Napoli ed in particolare nell'area interessata dalla centrale»;
   tutto ciò è avvenuto ed avviene senza dare seguito alle procedure previste dalle leggi e dalle direttive dell'Unione europea per quanto concerne l'informazione e la partecipazione del pubblico al procedimento (cfr. direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996 – prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento – IPPC – accesso all'informazione e partecipazione del pubblico alla procedura di autorizzazione; direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001; decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; legge 7 agosto 1990, n. 241; convenzione di Aarhus, Danimarca, del 25 giugno 1998 ratificata dall'Unione europea il 17 febbraio 2005 – 2005/370/CE – relativa alla conclusione, a nome della Unione europea, della convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale);
   da una relazione del Ministero dello sviluppo economico del 30 aprile 2008, protocollo 1676 (dipartimento per la competitività – direzione generale per l'energia e le risorse minerarie), avente per oggetto le autorizzazioni di quattro centrali termoelettriche per il «riesame ai sensi degli articoli 9, comma 4, e 17, comma 4, del decreto legislativo n. 59 del 2005», figura l'autorizzazione n. 55/01/2005 del 18 maggio 2005 rilasciata alla Tirreno Power s.p.a per l'impianto di Vigliena. Nel paragrafo «Iter del procedimento Amministrativo» si legge che: «In data 27 giugno 2007, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, onorevole Pecoraro Scanio, ha sottoposto all'attenzione del Ministro dello sviluppo economico, onorevole Bersani, la richiesta di verificare la necessità di procedere all'esame delle autorizzazioni alla realizzazione di centrali termoelettriche, adottate ai sensi sia del previgente decreto del Presidente della Repubblica n. 53 del 1998 sia della legge n.55 del 2002 rilasciate da questa amministrazione precedentemente all'entrata in vigore del citato decreto legislativo n.59 del 2005, ivi comprese le centrali di cui all'oggetto». Tale richiesta veniva avanzata ai sensi del combinato disposto degli articoli 9, comma 4, e 17, comma 4, del medesimo decreto legislativo;
   secondo quanto prospettato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le autorizzazioni rilasciate dall'allora Ministro delle attività produttive «non contenevano tutti gli elementi essenziali richiesti dalla normativa comunitaria di IPPC, con riferimento, ad esempio, ai profili riguardanti l'individuazione delle migliori tecnologie disponibili, la gestione dalle situazioni diverse dal normale esercizio, la programmazione di monitoraggi e controlli, la partecipazione del pubblico al procedimento di AIA»;
   in data 8 giugno 2004, la regione Campania, il comune e la provincia di Napoli, sottoscrissero un protocollo d'intesa con la Tirreno Power. Gli enti pubblici, nel dare il loro consenso alla realizzazione della centrale, disposero un'indagine epidemiologica (per il particolare degrado dell'area che è compresa nei siti di interesse nazionale). Durante la convocazione in seduta straordinaria del Consiglio della VI municipalità (SAN GIOVANNI, BARRA E PONTICELLI) fu ufficialmente consegnato dal presidente della commissione, nel mese di giugno del 2008, un indagine redatta direttamente dalla Tirreno Power;
   nella variante al piano regolatore generale (centro storico, zona orientale, zona nord-occidentale) approvata con decreto del presidente della giunta regionale della Campania n. 323 dell'11 giugno 2004 – norme d'attuazione – testo coordinato –, parte I, disciplina generale –, all'articolo 29 (sottozona Ac – porto storico), al punto 5, lettera a), si era stabilita «la dismissione di tutte le attrezzature e gli impianti riguardanti il traffico petrolifero per le quali si prevede una nuova localizzazione al di fuori del golfo di Napoli, previo accordo con la regione Campania e le altre amministrazioni competenti. Nelle more della nuova localizzazione e per il tempo, a tal fine strettamente necessario, sono consentite trasformazioni orientate esclusivamente al miglioramento della sicurezza e dell'impatto ambientale». Tale determinazione è stata modificata l'11 dicembre del 2006 con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra regione Campania, comune di Napoli, Napoli Orientale S.c.p.a., Kuwait Raffinazione e Chimica. S.p.A.. L'accordo in questione prevede la permanenza di dette attività per almeno altri venti anni. Ciò significa che la darsena petroli, ubicata a Vigliena, resterà in funzione per analogo periodo e nel sito si continueranno a scaricare tonnellate di carburanti;
   il nuovo terminal di Levante, attualmente in costruzione, costituirà, di fatto, un unicum con l'area della centrale termoelettrica. Si tratta di una infrastruttura invasiva che presenta molteplici fattori di criticità come pure si evince dalla lettura del relativo decreto di VIA, rilasciato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, protocollo n. 5 del 9 gennaio 2008, parere numero 966 del 24 luglio 2007, avente per oggetto: «Adeguamento darsena di levante a terminal contenitori mediante colmata e conseguenti opere di collegamento nel Comune di Napoli per la costruzione del nuovo Terminale Contenitori di Napoli Levante»; «adeguamento della Darsena di Levante a terminal contenitori, mediante colmata e conseguenti opere di collegamento»;
   dai progetti resi noti dall'autorità portuale di Napoli si dà notizia che sono già in costruzione mega portacontainer, che dovranno scaricare sui moli di Vigliena le loro merci. Per effetto di questo progetto la centrale si ritroverà ad essere incastonata tra le banchine del porto. Le stesse condotte atte a prelevare e ad immettere acqua del mare, indispensabili per il raffreddamento della centrale, saranno collocate nel punto in cui dovranno essere ormeggiate le navi;
   dal sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare risulta che in data 15 gennaio 2009 (protocollo DSA-2009-0000073), la Tirreno Power ha inoltrato la domanda per ottenere il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA). La domanda sta seguendo l’iter previsto. Sempre dal sito del Ministero risulta che dal 13 dicembre 2012 la richiesta è in fase istruttoria presso la Conferenza dei servizi;
   in pratica si rileva, purtroppo, che anche in questo caso la procedura sinora attuata, nelle diverse fasi espletate, si basa ancora sugli stessi presupposti che consentirono nel 2005 alla Tirreno Power l'autorizzazione per realizzare l'impianto di Vigliena. Cioè, senza assumere le molteplici criticità dell'area, che inducono, invece, a desistere dal riconfermare la permanenza in loco di un simile impianto;
   la Conferenza dei servizi che sta vagliando la richiesta dovrebbe recepire che sul sito della protezione civile è stata pubblicata l'11 gennaio 2013 la mappa della nuova delimitazione del Piano nazionale di emergenza per il Vesuvio. La zona di San Giovanni a Teduccio viene ricompresa, dal nuovo piano, nella zona rossa ponendo ulteriori vincoli al tema indifferibile della sicurezza;
   i recenti drammatici fatti di Genova dovrebbero indurre ad elevare la soglia della sicurezza che in condizioni come quella descritta deve essere molto elevata;
   altresì non possono essere rimossi i rischi di esplosione insiti in una centrale termoelettrica. Si ricorderà, infatti, che nella città di Middletown (Connecticut, USA), il 7 febbraio 2010 esplose la locale centrale turbogas;
   l'esplosione fu udita a 50 chilometri di distanza, causò la morte di 5 operai e decine di feriti, radendo al suolo edifici ed alberi nel raggio di 1 chilometro;
   la Tirreno Power, sempre nella documentazione acclusa alla domanda per ottenere il rinnovo dell'Autorizzazione integrata ambientale (Allegato A24, relazione sui vincoli territoriali, urbanistici ed ambientali, al punto 2.3 pianificazione di livello comunale), insiste sullo scarso valore dei luoghi in cui è ubicata la centrale. Scrive, infatti, nel suo elaborato: «Infine è stata consultata la cartografia di piano al fine di verificare la presenza di eventuali vincoli (tavole n. 12, 13 e 14 del piano regolatore generale), da cui si evince che l'Area di studio non è classificata come area di interesse archeologico né è assoggettata a vincoli geomorfologici o paesaggistici ...»;
   con queste sue affermazioni la Tirreno Power continua ad ignorare le prescrizioni contenute nel decreto Map n. 55-01-2005 con il quale si autorizzava a realizzare la centrale. Le prescrizione definite dal Ministero per i beni e le attività culturali restano inapplicate. Se mai le autorità preposte dovessero decidere la loro piena attuazione, l'intero progetto dell'area dovrà essere riscritto;
   lo stesso decreto di Via, rilasciato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, protocollo n. 5 del 9 gennaio 2008, parere numero 966 del 24 luglio 2007, avente per oggetto «Adeguamento darsena di levante a terminal contenitori mediante colmata e conseguenti opere di collegamento nel Comune di Napoli per la costruzione del nuovo Terminale Contenitori di Napoli Levante», precisa che: «Si richiama, inoltre, l'attenzione di codesto Ministero sulla presenza, a breve distanza, di talune emergenze, quali lo storico Fortino di Vigliena e l'edificio della Cirio, anch'esso sottoposto a tutela ai sensi del decreto legislativo 42 del 2004 parte II Titolo I per il suo particolare interesse culturale ...» (...) questo Ufficio, esaminati gli elaborati presentati, fa rilevare che l'area oggetto dell'intervento è posta tra quello che era l'antico territorio di Neapolis e quello delle città distrutte dall'eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, con attestazione di insediamenti relativi a ville di epoca romana –:
   se e come sia disposta, ai sensi dell'articolo 9, comma 4, del decreto legislativo n. 59 del 2005, la verifica dell’iter seguito per il riesame del rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), richiesta dalla Tirreno Power il 15 gennaio 2009 per la centrale turbogas di Vigliena, in considerazione dell'impatto ambientale costituito dall'insieme dei progetti previsti, considerato anche che l’iter per il rilascio del rinnovo dell'AIA non è ancora concluso, e che è intervenuta una significativa novità costituita dal nuovo Piano nazionale di emergenza per il Vesuvio;
   se e come il tema delle partecipazioni del pubblico al procedimento per il rilascio della nuova autorizzazione dell'Aia, si ritenga assolto dalla pubblicazione di un trafiletto nelle pagine di un giornale così come chiesto dalla Tirreno Power con una raccomandata del 2009, protocollata presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (E. prot. DSA – 2009 – 0004111 del 20 febbraio 2009), il quale replicava che: «... Tirreno Power (provvederà), entro 15 giorni ... alla pubblicazione su un quotidiano a diffusione nazionale dell'allegato avviso al pubblico relativo all'avvio della procedura di riesame in oggetto»;
   se e come il Ministero dell'ambiente del territorio e del mare intenda far partecipare il comitato civico di San Giovanni a Teduccio al procedimento riguardante le determinazioni sulla centrale di Vigliena, considerato che «Nella Commissione Ambiente tenutasi il giorno 6 agosto 2008 presso la sede del Consiglio Comunale di Napoli in via Verdi, il Comitato Civico San Giovanni ha chiesto di essere inserito nelle conferenze di servizio relative alla Centrale Turbogas di Vigliena, al fine di garantire la maggior trasparenza delle procedure e la partecipazione dei cittadini nell'ambito del rispetto delle normative vigenti (legge 241 del 1990);
   se e come, alla luce dell'insieme dei progetti presenti nell'area, siano disposte l'effettuazione della Via e della Vas;
   se e come si sia verificata l'applicazione delle prescrizioni del Ministero per i beni e le attività culturali contenute nel decreto Map n. 55-01-2005, e se sia stata sanzionata la loro eventuale inosservanza;
   se ci si appresti realmente a raddoppiare l'impianto di Vigliena, stante quanto riportato nell'articolo «Repovvering di Napoli levante» apparso sulla rivista Power Generation News – Ansaldo energia, anno XII, trimestrale 2010, posto che nell'articolo si afferma che: «La nuova configurazione della centrale e i serbatoi dell'acqua sono stati progettati in previsione della possibilità di collocare un'altra unità a ciclo combinato in futuro», anche perché, considerato che l'Ansaldo ha costruito l'impianto, la notizia appare più che fondata;
   se il rumore emesso dall'impianto rispetti i limiti definiti dalla normativa, tenuto conto che, nelle abitazioni circostanti la centrale, il rumore prodotto costringe i residenti a vivere barricati in casa;
   se e quali sostanze siano state scaricate in mare nel mese di agosto 2012, considerato che nella relazione allegata alla richiesta della Tirreno Power di rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale del 15 gennaio 2009, si evince – allegato B.18 –, che il trattamento previsto per le acque oleose, al punto 1.2.6.1, prevederebbe che: «Tali reflui provengono essenzialmente dai drenaggi dell'area trasformatori, dalle apparecchiature lubrificate con olio, dal lavaggio dei pavimenti, dagli scrubbers del gas naturale e dalle acque meteoriche potenzialmente oleose» e la documentazione Arpac in merito afferma: «I risultati del campionamento di acqua di mare del 23 agosto hanno evidenziato odore di idrocarburi presenti in notevole quantità, un colore giallo chiaro con assenza di schiuma nel campione»;
   perché nel caso di specie non sembra sia osservato l'articolo 142, comma 1, lettera a) del decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004, «aree tutelate per legge», che include «i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare» –, come territori da salvaguardare e tutelare;
   se e come si intendano raccogliere informazioni per conoscere la natura degli allarmi emessi dalle sirene della centrale in diverse occasioni, affinché sia garantita la sicurezza per la popolazione che vive nell'area. (4-01411)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2004 0042

GEO-POLITICO:

NAPOLI,NAPOLI - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

energia elettrica

protezione dell'ambiente

sanita' pubblica