ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01390

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
09/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/10/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/10/2015

CONCLUSO IL 09/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01390
presentato da
D'AMBROSIO Giuseppe
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   D'AMBROSIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il dossier sull'accordo Anci-Conai, prodotto dall'ACV – Associazione comuni virtuosi, ha avviato una discussione sulla «questione imballaggi in Italia» prospettando alcune possibili soluzioni alle problematiche esistenti;
   con sincrone dichiarazioni il direttore generale del Conai ed il delegato ANCI per i rifiuti ed energia hanno preso posizione a difesa del loro operato e commentato negativamente alcuni aspetti del Dossier;
   gli imballaggi sono sempre un costo: per l'ambiente (energia e materia sprecata), per i cittadini che sono costretti a comprare imballaggi eterogenei e difficilmente riciclabili e per i comuni (e quindi ancora per i cittadini) che se ne devono accollare i costi di raccolta e trattamento. L'obiettivo non può più essere quindi di produrre tanti imballaggi ma, come accade nel resto d'Europa, di penalizzare gli imballaggi inutili e difficilmente riciclabili facendo pagare un contributo ambientale (CAC) diversificato in relazione al reale impatto economico ed ambientale dell'imballaggio. Meno imballaggi in circolazione e progressivamente sempre più riciclabili;
   ricordiamo che in Italia il CAC, incide soltanto per lo 0,07 per cento sul costo dei beni alimentari all'ingrosso, mentre nel resto d'Europa incide in media per lo 0,3 per cento, dunque l'applicazione in Italia del CAC più basso in assoluto a livello europeo avrebbe dovuto garantire al consumatore italiano un costo dei beni di consumo inferiore alla media europea;
   nonostante questo innegabile vantaggio per le imprese italiane, l'Italia è diventata in pochi anni uno dei paesi europei con l'Indice di livello dei prezzi (PLI) più elevato in Europa secondo Eurostat poiché tali risparmi per le imprese non sono stati mai tradotti in minori prezzi per i consumatori;
   l'altra importante questione è: quanti soldi entrano al Conai e quanti ne arrivano ai comuni. Il direttore del Conai afferma che «nel 2012 i ricavi sono stati poco più di 500 milioni di euro di cui 312 sono andati ai comuni ed è l'85 per cento e non il 37 per cento come riportato nel dossier prodotto dall'ACV; mentre da parte dell'ACV si afferma che, in realtà, tra le entrate dei consorzi ci sono anche i ricavi per la vendita dei materiali e le quote versate dai soci che nel 2012 ammontavano a circa 250 milioni di euro. Nel 2012 quindi ai comuni è andato circa il 42 per cento del totale degli introiti (il 5 per cento in più rispetto al 2011). Nel 2011, anno preso in esame nel dossier, i consorzi del Conai hanno introitato 819 milioni di euro e di questi soldi sono andati ai comuni 297 milioni di euro, quindi poco più di un terzo degli introiti totali del 2011;
   i comuni sono liberi di gestirsi autonomamente il materiale vendendolo al miglior offerente approfittando delle finestre di entrata e uscita previste dall'accordo, ma che comunque va evidenziato che tale elemento favorisce esclusivamente il sistema Conai, che può trattenersi i ricavi del contributo ambientale per la gestione di quegli stessi imballaggi di cui però non rimborsa neppure i soli costi di raccolta. Cosa invece che accade all'estero secondo quanto stabilito dalle direttive europee di riferimento;
   un sistema che opera senza scopo di lucro come il Conai non dovrebbe avere alcuna difficoltà a riconoscere ai comuni sia i maggiori costi di raccolta (interamente e non solo per il 20 per cento come dimostrato dall'ISPRA e dall'ACV) che i ricavi per la cessione del mercato di quanto conferito ai consorzi di filiera;
   nell'ultimo rapporto ISPRA si legge infatti che, a causa «dell'incompleta e parziale informazione fornita dal Consorzio Conai... l'ISPRA non è in grado di monitorare in maniera efficace il ciclo di gestione dei rifiuti di imballaggio, validando i dati trasmessi dal CONAI, e soprattutto di verificare il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio fissati» –:
   quali iniziative il Governo intenda adottare circa le problematiche innanzi rappresentate inerenti la percentuale di utilizzo delle somme incassate dal Conai ed i rilievi dell'ISPRA. (4-01390)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 499
4-01390
presentata da
D'AMBROSIO Giuseppe

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si rappresenta come il CAC (Contributo Ambientale del CONAI) costituisce lo strumento attraverso il quale, in coerenza con il principio della responsabilità estesa del produttore (articolo 8 della Direttiva 2008/98/CE e articolo 217, comma 2 del decreto legislativo n. 152 del 2006), vengono sostenuti gli oneri economici di gestione dei rifiuti di imballaggio.
  Come si legge al comma 8 dell'articolo 224 del decreto legislativo n. 152 del 2006, «il contributo ambientale del CONAI è utilizzato in via prioritaria per il ritiro degli imballaggi primari o comunque conferiti al servizio pubblico e, in via accessoria, per l'organizzazione dei sistemi di raccolta, recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari. A tali fini, tale contributo è attribuito dal CONAI sulla base di apposite convenzioni, ai soggetti di cui all'articolo 223, in proporzione alla quantità totale, al peso e alla tipologia del materiale di imballaggio immessi sul mercato nazionale, al netto delle quantità di imballaggi usati riutilizzati nell'anno precedente per ciascuna tipologia di materiale». Oltre a consentire la copertura economica di tali attività di gestione dei rifiuti di imballaggio, una quota del CAC riscosso dal CONAI è destinata alla copertura dei costi dell'ordinaria amministrazione del CONAI stesso.
  In conformità con tali disposizioni di cornice, la determinazione dell'ammontare del CAC spetta al CONAI, come si legge nell'articolo 224, comma 3, lettera h), del decreto legislativo n. 152 del 2006, secondo le modalità individuate dallo Statuto (vedere articolo 14 del vigente Statuto).
  Il Ministero espleta un controllo sul rispetto dei criteri indicati nel citato articolo 224 del decreto legislativo n. 152 del 2006, attraverso l'esame delle relazioni che, ai sensi dell'articolo 225, gli trasmette il CONAI.
  Inoltre lo Statuto-tipo dei consorzi, approvato con decreto ministeriale del 26 aprile 2013, ha intensificato le forme di vigilanza e controllo pubblico sulle scelte del consorzio. In particolare, l'articolo 12 del nuovo statuto-tipo contempla la presenza di un componente di nomina ministeriale all'interno del consiglio di amministrazione di ogni consorzio, mentre l'articolo 15 dispone che siano di nomina ministeriale un componente effettivo (su tre) e uno supplente (su due) del collegio sindacale, in tal modo rafforzando il controllo pubblico sulle scelte operate da tali consorzi.
  Per quanto attiene alla verifica da parte dell'ISPRA circa il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio fissati, si riporta copia di uno stralcio del rapporto rifiuti urbani 2014, al paragrafo 4.3.1. pubblicato dallo stesso Istituto: «Gli obiettivi di recupero e riciclaggio stabiliti dalla legislazione europea, nonché quelli fissati dalla legislazione nazionale con riferimento alle singole frazioni merceologiche, da conseguire entro il 31 dicembre 2008, sono stati raggiunti e superati con anticipo rispetto al termine stabilito e allo stato attuale sono in via di definizione, a livello europeo, nuovi e ambiziosi obiettivi».
  La percentuale di rifiuti di imballaggio recuperati, rispetto alla quantità immessa al consumo, è passata dal 74,2 per cento del 2011 al 77,5 per cento del 2013, e risulta al di sopra dell'obiettivo minimo del 60 per cento previsto dalla norma a partire dal 2008.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI ( CONAI )

EUROVOC :

imballaggio

protezione dell'ambiente

protezione del consumatore

rifiuti