ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01389

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: LOTTI LUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01389
presentato da
LOTTI Luca
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   LOTTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 38 del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito con modificazioni, dalla legge n. 326/2003, ha profondamente modificato le procedure di affidamento in custodia dei veicoli sequestrati o fermati, in via amministrativa, per violazioni in materia di circolazione stradale;
   l'intervento del legislatore in materia si era a suo tempo reso necessario dalla lungaggine dei procedimenti sanzionatori in corso, nonché dalle difficoltà procedurali ed operative riscontrate per la vendita o per la radiazione dei suddetti beni, così come rilevato nella circolare n. 35 del 21 settembre 2007 del Ministero dell'interno - dipartimento per gli affari interni e territoriali, volta ad individuare il principio ispiratore della riforma degli articoli 213 e seguenti del decreto legislativo n. 285 del 1992) (Codice della strada) nell'intento di «ridurre gli ingenti esborsi che la custodia dei veicoli sottoposti a sequestro, fermo e confisca amministrativi per violazioni al codice della strada avevano causato alle casse dell'Erario»;
   alle già numerose problematiche correlate al comparto delle depositerie giudiziarie successivamente alla riforma degli articoli 213 e 214 del Codice della strada, se ne sono aggiunte ulteriori, legate all'introduzione della figura del custode acquirente;
   risulterebbe, infatti, che il numero di depositerie giudiziarie autorizzate dalle prefetture ufficio territoriale del Governo, dopo l'assegnazione delle gare inerenti l'individuazione del custode-acquirente, abbia subito una riduzione di circa il 50 per cento) rispetto alla precedente consistenza, stimata ad una perdita di 4.500 risorse umane operanti;
   con l'aggiudicazione delle nuove gare concernenti il custode-acquirente oltre alle 4.500 risorse umane già perse in un quinquennio, si andrebbero a perdere altre migliaia di posti di lavoro, favorendo in tal modo solo pochissime aziende sull'intero territorio;
   mediamente, solo il 20 per cento delle depositerie giudiziarie presenti sul territorio nazionale, individuate dalle prefetture ufficio territoriale del Governo, svolgono l'attività del custode-acquirente, mentre il restante 80 per cento rimane pressoché escluso, causando in tal modo un accentramento del lavoro e del guadagno nelle mani di pochissime ditte, comunque perennemente e consistentemente creditrici nei confronti dello Stato;
   nonostante tra gli obiettivi della riforma vi fosse anche quello di facilitare la vendita e la rottamazione dei veicoli sottoposti a vincoli ai sensi degli articoli 213 e 214 codice della strada, garantendo così un'entrata certa per le casse erariali e riducendo drasticamente le spese di custodia grazie all'eventuale riduzione dei tempi gestionali, sembrerebbe che, per stimolare la partecipazione alle gare di individuazione del custode-acquirente, il Ministero dell'interno e l'Agenzia del demanio abbiano stabilito di raddoppiare le tariffe applicate in favore del custode-acquirente relativamente ai costi di custodia, mentre per quanto concerne le tariffe di trasporto, queste siano state triplicate, rispetto alle tariffe individuate dai prefetti;
   allo stesso modo, considerando che i tempi di giacenza per ogni veicolo sono ancora oggi stimati intorno ai 400 giorni, risulterebbe altresì un continuo lievitare delle spese di custodia e contestualmente un aumento del debito pubblico;
   attualmente i veicoli giacenti presso i depositi giudiziari del custode-acquirente, ammontano a circa 90.000, con un costo giornaliero pari a euro 400.000,00;
   risulta evidente come il raggiungimento dell'obiettivo di un maggior incasso dalla vendita e rottamazione dei veicoli sia funzionale a coprire solamente il 19 per cento del quantum dovuto dallo Stato ai custodi-acquirenti, cifra che risulterebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro e che subirebbe quotidianamente un progressivo e significativo aumento (dai 250.000,00 ai 350.000,00 euro al giorno) –:
   se il Ministro sia a conoscenza delle criticità esposte;
   se non ritenga che gli obiettivi prefissati con la riforma siano stati disattesi dalla nuova procedura, sia in termini di effettivi e maggiori introiti per le casse dello Stato, sia in relazione alla disparità di trattamento verificatasi all'interno del vasto ambito di depositerie giudiziarie;
   se non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie competenze, intervenire ai fini di una uniforme revisione della materia, in considerazione dell'attuale disomogeneità applicativa e territoriale;
   se sia a conoscenza che il Ministero dell'interno e il MEF non hanno previsto nessun fondo per liquidare tutte le spese di custodia fatturate e maturate, come previsto dal decreto-legge n. 35 del 2013;
   se non ritenga opportuno evitare un eccessivo impegno da parte delle forze di polizia per dare assistenza al custode-acquirente nel recupero di veicoli, per un valore irrisorio che va dai euro 4,00 ai euro 65,00, confiscati e giacenti presso i proprietari;
   se non intenda, nelle more di una più efficace riorganizzazione del sistema, sospendere gli attuali bandi di gara, passibili delle medesime lacune e inefficienze sopra descritte, e contestualmente assumere iniziative per annullare i contratti in essere. (4-01389)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2003 0269

EUROVOC :

polizia

sequestro di beni

veicolo

circolazione stradale