Legislatura: 17Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/07/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 24/07/2013 Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 24/02/2014
D'AMBROSIO. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
all'interno del cosiddetto «decreto emergenze ambientali» n. 43 del 2013, sul quale il Governo ha utilizzato lo strumento della fiducia, tra l'altro è contenuta la proroga al commissario straordinario per le opere d'integrazione dell'acquedotto del Sele-Calore di Valico Caposele Conza detta Pavoncelli Bis, cioè per la costruzione di una nuova galleria di valico alternativa all'esistente galleria Pavoncelli denominata appunto galleria Pavoncelli Bis;
sin dall'atto della sua realizzazione, la galleria «Pavoncelli» è stata soggetta a fenomeni di dissesto, vuoi per le caratteristiche costruttive, vuoi per la tipologia di terreni attraversati. Negli anni si sono resi necessari una serie di interventi manutentivi che, ovviamente, potevano avere una durata di effettuazione limitata a soli due o tre giorni, data l'impossibilità di effettuare sospensioni dell'esercizio della galleria per tempi più lunghi, visto che il canale rappresentava l'unica fonte di approvvigionamento per molti cittadini pugliesi e lucani;
già nel 1956, però, l'allora Ente autonomo acquedotto Pugliese (E.A.A.P.) si vide costretto a presentare al governo in carica un progetto di realizzazione di un nuovo canale che costituisse un percorso parallelo e sostitutivo rispetto alla galleria principale. Durante gli eventi sismici del novembre 1980 la galleria Pavoncelli ha subito danni gravissimi che hanno reso necessari interventi di durata ben maggiore rispetto ai soliti (circa quattro mesi) e, per consentire l'interruzione per tale durata del flusso idrico in galleria si giunse alla dichiarazione dello stato di emergenza con la nomina di un apposito Commissario. Sotto la sua autorità, furono realizzati una serie di interventi che consentirono alle popolazioni di sopportare, sia pure con pesanti disagi, la riduzione della disponibilità idrica connessa ad una così lunga interruzione nel funzionamento della galleria; tali interventi richiesero, tra l'altro, una spesa considerevole da parte dello Stato, per un ammontare di circa 1.300 miliardi di lire.
L'Ente autonomo acquedotto Pugliese, per far fronte a questo status, si attivò allora per raddoppiare il canale. L'opera in questione avrebbe consentito di mettere fuori servizio la vecchia galleria, consentendone così una ristrutturazione efficace. In tal modo si sarebbe avuta la disponibilità di due gallerie per superare le zone fortemente sismiche, consentendo, quindi, di affrontare con maggiore sicurezza l'eventualità di nuovi movimenti tellurici. Per questo piano di sviluppo, l'Ente autonomo acquedotto Pugliese ottenne un finanziamento di poco meno di 145 miliardi di lire, ai sensi della legge n. 64 del 1986. Nel corso dei lavori, però, intervennero alcune problematiche idrogeologiche che ne condizionarono fortemente la prosecuzione, senza l'insorgere delle quali la galleria sarebbe da tempo in esercizio;
ma, a causa della controversia insorta con l'impresa realizzatrice dell'opera nel corso dei lavori, l'EAAP, nel 1993, arrivò a rescindere il contratto ed al riappalto attraverso una nuova gara. Un nuovo contenzioso con la ditta vincitrice, però, portò ad una nuova risoluzione del rapporto contrattuale nel corso del 1997;
al fine di ripartire celermente con i lavori, ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 135 del 1997, venne nominato con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, un commissario straordinario, dopo breve tempo sostituito con altro Commissario. Quest'ultimo, inizialmente, ritenne di rivedere il progetto già disponibile, oggetto della procedura autorizzativa di si è detto, per poi demandare all'allora Provveditorato e alle opere pubbliche della Campania ulteriori attività progettuali;
l'Acquedotto Pugliese, che con i suoi 21 mila chilometri di reti idriche e 4 milioni di utenti, è considerato una delle più imponenti opere di ingegneria idraulica del mondo –:
se il Governo ritenga, dopo che sono trascorsi 60 anni e sono stati spesi molte centinaia di miliardi di lire senza ancora aver risolto definitivamente la questione, che la mera proroga della gestione commissariale, adottata nel cosiddetto «Decreto emergenze ambientali», rappresenti l'atto risolutivo per la definizione del problema in questione, e quali iniziative intenda assumere. (4-01385)
EUROVOC :Campania
infrastruttura dei trasporti
risoluzione di contratto
sicurezza d'approvvigionamento
cessazione d'impiego