ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01286

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 54 del 16/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: LAFFRANCO PIETRO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 16/07/2013
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 16/07/2013
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 11/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 24/12/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01286
presentato da
LAFFRANCO Pietro
testo di
Martedì 16 luglio 2013, seduta n. 54

   LAFFRANCO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   Umbria mobilità spa, società umbra di trasporto pubblico, versa in una grave crisi finanziaria ed economica: la società presenta uno squilibrio strutturale tra costi e ricavi delle diverse attività oscillante tra gli 8 e i 10 milioni di euro/anno, presentando un elevato indebitamento (euro 93.325.022 al 31 dicembre 2011) – sia a breve sia a medio-lungo termine (conseguente anche ai ritardi nei pagamenti da parte degli enti concedenti e delle società collegate); ha rilasciato fidejussioni per importi rilevanti (euro 152.072.153 al 31 dicembre 2011); iscrive crediti importanti verso clienti (euro 46.776.482 al 31 dicembre 2011), società controllate e collegate (euro 39.412.983 al 31 dicembre 2011) e verso altri (euro 192.367.545 al 31 dicembre 2011) di difficile realizzo;
   la rendicontazione in termini patrimoniali, finanziari ed economici espressa nel bilancio 2011, rappresenta il primo riferimento temporale compiuto per la nuova realtà societaria che si è costituita a seguito dell'aggregazione, per fusione, delle preesistenti aziende esercenti servizi di trasporto pubblico locale in ambito regionale, con impegni anche al di fuori del contesto regionale;
   a distanza di pochi mesi dalla sua costituzione, Umbria TPL e Mobilita spa è stata, infatti, interessata da due implementazioni societarie: nel corso dell'anno 2011 è stato avviato l’iter, con gli adempimenti correlati, per la fusione inversa per incorporazione della società Umbria TPL spa (Holding). Con la stipula dell'atto di fusione si è, di fatto, realizzato il processo di integrazione delle varie aziende voluto dagli enti soci e che aveva visto la costituzione della holding come passaggio intermedio e propedeutico per la costituzione dell'azienda unica. Nello stesso anno 2011, con la stipula dell'atto di fusione è stata conclusa l'incorporazione, sempre in Umbria TPL e Mobilita spa, della società SIRA srl, già partecipata da Umbria TPL e Mobilità spa per il 76,26 per cento. Accadimenti societari da quali non si può prescindere per un'analisi puntuale dalla situazione, visto che con l'operazione di fusione furono scaricati sulla nuova azienda i debiti (secondo alcune stime calcolabili in 40 milioni di euro) della società Spoletina, della Ferrovia centrale umbra e della Atc di Terni;
   in termini economici il valore della produzione nel 2011 diminuisce da euro 122.457.958 dell'esercizio 2010 ad euro 112.692.792 dell'esercizio 2011 (-9.765.166) a causa della mancata contabilizzazione nell'anno di ricavi per Integrazione linee urbane di Perugia, della diminuzione dei corrispettivi dei contratti di servizio per effetto della diminuzione delle percorrenze affidate, della diminuzione dei contributi per il trasporto pubblico locale, della contabilizzazione di minori contributi in conto capitale, per completo ammortamento dei beni oggetto dei contributi, della contabilizzazione minori contributi Spoleto-Norcia, ma anche una gestione poco oculata, da addebitare al management della società;
   in termini finanziari, si assiste ad un peggioramento dell'indebitamento e degli indici di struttura e di solvibilità, principalmente a causa dell'insorgere di obbligazioni finanziarie in capo alla società derivanti da situazioni pregresse non emerse all'atto della fusione, per l'incidenza negativa sull'assetto finanziario dello squilibrio economico 2010 e 2011, per l'aumentata esposizione creditoria riferita alle attività romane, per situazioni creditorie pregresse di alcuni Enti affidanti, oltre ai ritardi con i quali la società introita i corrispettivi dei contratti e le altre contribuzioni pubbliche di sostegno;
   a fronte della descritta situazione i soci di Umbria Mobilità stanno valutando l'opportunità di procedere alla privatizzazione dell'azienda mediante l'individuazione di un nuovo partner industriale, probabilmente Ferrovie dello Stato Spa, e il preliminare scorporo del ramo di impresa oggetto di cessione;
   è stata già costituita, a tal fine, la nuova società «Umbria Mobilità Esercizio srl», determinando nei fatti la creazione di due società, vanificando quanto di buono è stato fatto in termini di aggregazione delle ex aziende in un unico soggetto di gestione del trasporto pubblico regionale: «Umbria Mobilità patrimonio», alla quale verrà imputato il patrimonio dell'azienda unica regionale dei trasporti, compresi i debiti, e «Umbria Mobilità esercizi», a cui verrà trasferito il personale viaggiante e la flotta dei mezzi aziendali;
   l'operazione di privatizzazione di questa seconda società rappresenterebbe la totale esclusione degli enti pubblici soci dalla gestione del servizio e del personale; resterebbe invece di pertinenza pubblica la gestione della critica esposizione debitoria della società, integrando in tal modo una distorsione, economica e sociale, di socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti;
   è opportuno accertare le responsabilità politiche e manageriali del dissesto di Umbria Mobilità anche in considerazione della rinnovata attenzione del legislatore in merito alla questione della responsabilità degli amministratori delle società pubbliche, e sulla quale di recente si è espressa la Corte di cassazione sancendo una responsabilità di risultato dei manager pubblici, commisurata alla chiusura del bilancio in pareggio o con profitto delle società che gestiscono pubblici servizi. In particolare, il legislatore (articolo 71, legge n. 69 del 2009) ha stabilito che non può essere nominato amministratore di ente, istituzione, azienda pubblica, società a totale o parziale capitale pubblico chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi, abbia registrato, per tre esercizi consecutivi, un progressivo peggioramento dei conti per ragioni riferibili a non necessitate scelte gestionali;
   sempre nell'ottica di moralizzazione, nella manovra economica del 2010 (decreto-legge n. 78 del 2010 convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010) sono stati previsti ulteriori riduzioni dei compensi, introducendo al contempo limiti al finanziamento delle società con bilancio in perdita. La prima novità riguarda le società inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istat in base all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e le società interamente possedute, in via diretta o indiretta, dalle amministrazioni pubbliche alla data del 31 maggio 2010. In queste società, i compensi che spettano ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo in base a quanto previsto dall'articolo 2389, comma 1, del codice civile, a decorrere dalla prima scadenza del consiglio o del collegio successiva all'entrata in vigore del decreto-legge sono ridotti del 10 per cento rispetto al compenso stabilito al momento della nomina;
   i margini di razionalizzazione e di contenimento dei costi, implementabili per effetto della costituzione dell'azienda unica regionale e in vista della predisposizione del piano regionale trasporti, dell'approvazione del piano unico di bacino, dell'individuazione servizi minimi, nonché della indizione della nuova gara di affidamento dell'intero servizio del TPL regionale, possono prevedere un risparmio sui costi del personale dal 2013 di 4,3 milioni;
   un'ulteriore riduzione del numero delle consulenze esterne; la riduzione di 800 mila euro di costi per la fusione dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali presenti nelle due aziende fuse. L'incorporazione in Umbria TPL e Mobilita spa della controllata società SIRA comporterà benefici economici per circa euro 2.000.000 rappresentati da: eliminazione costi consiglio di amministrazione e collegio sindacale società SIRA; aumento corrispettivi contrattuali per i servizi già svolti da tale società nel territorio romano; recupero delle imposte sul reddito scaturenti da tali servizi con le perdite fiscali di Umbria TPL e Mobilita spa –:
   se alla luce dei rilievi di inopportunità espressi sull'ipotesi di privatizzazione, ritenga, per quanto di competenza, di dover escludere il progetto di acquisizione del ramo d'azienda da parte di Ferrovie dello Stato e quali informazioni abbia acquisito Ferrovie dello Stato in relazione alla situazione economico-finanziaria di Umbria Mobilità spa anche alla luce di quanto rappresentato in premessa.
(4-01286)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

acquisizione d'impresa

Umbria

fusione d'imprese

bilancio di societa'

impresa di trasporto

prestazione di servizi

privatizzazione