ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01257

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 52 del 12/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: MICILLO SALVATORE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 12/07/2013
Stato iter:
24/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/02/2014
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/08/2013

SOLLECITO IL 02/10/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/02/2014

CONCLUSO IL 24/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01257
presentato da
MICILLO Salvatore
testo presentato
Venerdì 12 luglio 2013
modificato
Giovedì 1 agosto 2013, seduta n. 63

   MICILLO, LUIGI DI MAIO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
nell'Ottocento l'isola di Ischia diventa una delle capitali del termalismo europeo, al pari delle più note stazioni inglesi e austriache. Le «antiche terme comunali», che sorgono sul porto, diventano un punto di riferimento anche per gli studiosi;
il radon — elemento radioattivo naturale, appartenente alla classe dei gas nobili, e derivante dalla emanazione di una particella alfa da un atomo di radio — è una sostanza che viene assorbita molto facilmente attraverso le mucose (soprattutto degli apparti respiratorio e digerente) e la cute e si diffonde molto rapidamente ai tessuti con un'affinità elettiva per i lipidi (www.benessere.com);
le linee-guida concernenti la prevenzione, la diagnostica e l'assistenza in oncologia, previste dall'accordo tra Ministro della sanità e le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 2 maggio 2001, hanno descritto gli effetti sanitari del radon: «L'esposizione al radon ed ai suoi prodotti di decadimento è un fattore di rischio per il tumore polmonare ed è generalmente considerata come una delle principali cause di tale neoplasia, dopo il fumo della sigaretta. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato tali radionuclidi tra le sostanza di gruppo 1; si stima che il rischio individuale sull'intera vita dovuto all'esposizione continua a 100 Bq/m3 sia dell'ordine di 1 per cento con un'incertezza stimabile in un fattore 3»; secondo le stime riportate nel medesimo documento si ipotizza che dal 5 al 15 per cento dei 30.000 tumori polmonari che ogni anno si verificano in Italia, siano attribuibili al radon;
in data 4 maggio 2003 il programma Report su Rai3 aveva acceso i riflettori sulla presenza del gas radon nell'isola di Ischia e aveva posto in evidenza la sua pericolosità sulla salute umana a causa delle elevate concentrazioni presenti;
nel servizio televisivo citato Francesco Bochicchio dell'Istituto superiore di sanità aveva affermato che: «La caratteristica fondamentale del radon è che è un gas inerte e quindi significa che dal posto in cui viene prodotto, dal suolo e dal materiale di costruzione, può muoversi e diffondere e in particolare entrare nei luoghi chiusi tra cui le abitazioni e concentrarsi»;
Campania, Lazio e Veneto sono le regioni con la più alta concentrazione di radon e si stima che un milione di abitazioni in Italia siano esposte al radon;
in data 4 aprile 2009 nel blog di Andrea d'Ambra si legge che: «Quello di cui la terza isola italiana per numero di abitanti avrebbe bisogno è una vasta campagna informativa rivolta alla popolazione, una diffusa misurazione di livelli di Radon e la conseguente bonifica di quei luoghi dove i livelli, risultano oltrepassare i limiti raccomandati dalla Comunità europea di 200 Bq/m3 per le nuove abitazioni e 400 Bq/m3 per quelle già esistenti» –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti nella premessa, in particolare se allo stato attuale siano disponibili i dati delle rilevazioni di gas radon nelle varie zone dell'isola d'Ischia, ciò comprendendo sorgenti ed immobili (edilizia pubblica, privata e scuole);
se non si intenda promuovere all'uopo tale studio mediante esperti del settore e quali iniziative si intendano assumere a tutela della salute degli isolani;
se siano state effettuate indagini sull'incidenza di patologie tumorali ai polmoni, sia tra i fumatori, sia tra i non fumatori, e, in caso contrario, se non intenda avviare un circostanziato studio epidemiologico per valutare l'insorgenza del rischio rispetto al dato nazionale.
(4-01257)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 178
4-01257
presentata da
MICILLO Salvatore

  Risposta. — In merito alle iniziative per contrastare le problematiche sanitarie connesse all'esposizione della popolazione e dei lavoratori al radon, si segnala che il Ministero della salute ha promosso nel 2002 l'elaborazione del piano nazionale radon, attribuendone, dal 2005 in poi, il coordinamento all'istituto superiore di sanità.
  La nuova direttiva europea sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti Council directive 2013/59/Euratom, approvata il 5 dicembre 2013 e pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 17 gennaio 2014 (Council directive Laying down basic safety standards for protection against the dangers arising from exposure to ionising radiation), che dovrà essere recepita nella legislazione nazionale, rende obbligatorio per i Paesi membri dell'Unione europea lo sviluppo di un piano nazionale radon, introduce per la prima volta requisiti di protezione dal radon nelle abitazioni e aumenta sensibilmente i requisiti di protezione da questa fonte di rischio per la salute della popolazione e dei lavoratori.
  Tra questi obblighi vi è anche la scelta di «livelli di riferimento» per la concentrazione di radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro (cioè valori sopra i quali è considerato sempre giustificato effettuare azioni di risanamento), i quali saranno scelti dai Paesi membri e potranno essere diversi per le abitazioni e i luoghi di lavoro, così come per edifici esistenti o da costruire, ma in ogni caso non potranno essere superiori a 300 Bq/m3 («bequerel al metro cubo»).
  L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha raccomandato nel 2009 che gli Stati scelgano un livello di riferimento compreso tra i 100 e i 300 Bq/m3.
  Il livello di riferimento non va inteso come una soglia sotto la quale il rischio è nullo e sopra la quale il rischio è certo, in quanto il rischio di tumore polmonare associato all'esposizione al radon è (allo stato attuale delle conoscenze) proporzionale alla concentrazione di radon e alla durata dell'esposizione.
  L'Italia ha contribuito, tramite l'istituto superiore di sanità, agli studi epidemiologici che sono alla base delle nuove raccomandazioni internazionali dell'Oms e della citata direttiva europea, così come ha partecipato all'elaborazione delle raccomandazioni dell'Oms (tramite esperti dell'istituto superiore di sanità) e della direttiva europea (tramite esperti di diversi enti ed amministrazioni, tra cui l'istituto superiore di sanità e il Ministero della salute).
  Nel nostro Paese, per quanto riguarda la valutazione dell'entità della concentrazione di radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alle scuole, ad oggi sono state effettuate numerose indagini da parte degli enti istituzionalmente preposti: in totale, le ispezioni hanno riguardato oltre 38.000 abitazioni, 8.500 scuole, nonché 12.000 luoghi di lavoro.
  Una prima indagine nazionale (coordinata dall'Istituto superiore di sanità e dall'allora Enea, ora Ispra) svolta negli anni ’90, ha permesso di fare un primo quadro a livello regionale per le abitazioni di tutte le regioni: in alcune regioni (tra cui Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Trentino-Alto Adige, Veneto) sono state inoltre successivamente effettuate indagini più dettagliate nelle abitazioni e/o nelle scuole; una seconda indagine nazionale (con risultati rappresentativi per ogni provincia italiana e coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità) si sta per concludere. Ulteriori indagini di rilievo regionale o locale sono in corso o sono state programmate.
  Tutti i dati ricavati vengono raccolti nell'archivio nazionale radon gestito dall'istituto superiore di sanità in collaborazione con gli altri enti nazionali e regionali coinvolti. La media nazionale della concentrazione di radon nelle abitazioni risulta ad oggi di circa 70 Bq/m3. A livello regionale la media varia da circa 20-40 Bq/m3 (Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Sicilia) a 90-125 Bq/m3 (Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia).
  Per quanto riguarda l'impatto sanitario, l'istituto superiore di sanità ha valutato il numero di casi di tumore polmonare attribuibili ogni anno all'esposizione al radon, che risulta di circa 3.200, cioè il 10 per cento di tutti i tumori polmonari.
  Va sottolineato che la gran parte di questi è attesa tra i fumatori e gli ex-fumatori, a causa degli effetti combinati di radon e fumo di sigaretta.
  Per quanto riguarda i dati delle rilevazioni di radon nelle varie zone dell'isola d'Ischia, si precisa che, nell'ambito dell'indagine nazionale degli anni ’90, è stato misurato un campione rappresentativo di 79 abitazioni nel comune di Ischia. La media è risultata di circa 110 Bq/m3 più elevata quindi sia della media nazionale (70 Bq/m3), che di quella regionale (circa 90 Bq/m3).
  Sulla base di queste misure si può stimare che circa 1 per cento delle abitazioni di Ischia abbiano valori superiori a 300 Bq/m3.
  Successivamente, sono state fatte misure in circa 60 abitazioni, in buona parte ancora nel comune di Ischia e in due scuole, nell'ambito di una iniziativa didattica dell'università di Napoli svolta con gli studenti di alcune scuole, i cui risultati, in parte non ancora pubblicati, sono interessanti ma non possono essere considerati rappresentativi.
  Anche in considerazione della citata direttiva, potrà essere realizzata una nuova indagine rappresentativa sulla concentrazione di radon nelle abitazioni, nelle scuole e in alcuni luoghi di lavoro, che includa tutti i sei comuni dell'isola (Barano, Casamicciola, Forio, Ischia, Lacco Ameno, Serrara Fontana), secondo le metodologie raccomandate dal Piano Nazionale Radon.
  Sulla base delle indicazioni fornite dall'istituto superiore di sanità non si ritiene necessario effettuare uno studio di incidenza di patologie tumorali ai polmoni, in quanto gli studi epidemiologici effettuati finora sono considerati sufficienti dalle organizzazioni internazionali sanitarie e di protezione dalle radiazioni per ritenere l'esposizione al radon un fattore di rischio accertato.
  Inoltre, la limitata popolazione dell'isola di Ischia renderebbe troppo bassa la potenza statistica di un'eventuale studio, anche se condotto con metodologia appropriata.
  Secondo l'istituto superiore di sanità, una valutazione della percentuale di casi di tumori polmonari attribuibili all'esposizione al radon degli abitanti dell'isola di Ischia è stimabile in circa il 15 per cento di tutti i tumori polmonari.

Il Sottosegretario di Stato per la salutePaolo Fadda.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ISOLA DI ISCHIA

EUROVOC :

gas raro

politica sanitaria

sostanza radioattiva

affezione delle vie respiratorie

gas naturale

inquinamento radioattivo

prevenzione delle malattie

terapeutica