ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01243

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 51 del 11/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 11/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01243
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Giovedì 11 luglio 2013, seduta n. 51

   MOLTENI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   come si apprende da un articolo apparso sul giornale La provincia di Como del 9 luglio 2013, pare che Emanuel Capellato, condannato in ben due gradi di giudizio all'ergastolo per aver ucciso nell'ottobre 2009 Antonio Di Giacomo, un artigiano di Colico, da alcuni mesi stia «scontando la pena» presso il proprio domicilio, anziché in un istituto di detenzione;
   sempre secondo notizie di stampa, a fine febbraio di quest'anno il tribunale di sorveglianza ha concesso ad Emanuel Capellato il regime degli arresti domiciliari a Como, accogliendo l'istanza dell'avvocato difensore e ritenendo le sue condizioni di salute incompatibili con la detenzione in cella;
   tuttavia, nel frattempo, pare che Capellato da casa trovi il tempo di aggiornare il proprio profilo facebook, pubblicando foto tra il goliardico e l'osé, immagini di vita familiare, condivisioni da altri gruppi facebook e «taggando» – vale a dire segnando su una mappa virtuale – i luoghi che frequenta o che frequentano i suoi amici;
   tale visibilità non è passata inosservata, ed anzi ha suscitato grande scalpore anche a fronte della drammatica vicenda che ha visto Capellato, assieme ad un complice e solo nel 2009, autore dell'efferato omicidio di Antonio di Giacomo, un piccolo imprenditore di Colico di 42 anni, padre di tre figli, ucciso per il furto di alcuni orologi di poco valore;
   tali situazioni non solo mettono a rischio il principio di certezza della pena, ma veicolano ad avviso dell'interrogante un messaggio di sostanziale impunità per chi si macchia di gravi reati, senza nessun rispetto per i familiari della vittima –:
   se il Governo sia a conoscenza della vicenda sopra esposta e riportata anche dalla stampa e se non intenda assumere ogni iniziativa di competenza anche normativa per rendere più stringenti e rigorosi i presupposti per poter conseguire il beneficio della detenzione domiciliare al fine di evitare casi come quello di cui in premessa. (4-01243)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

carcerazione

domicilio

regime penitenziario

delitto contro la persona