ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01237

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 51 del 11/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: GREGORI MONICA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARRONI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 11/07/2013
FERRO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 11/07/2013
TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/07/2013
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/07/2013
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 11/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/07/2013
Stato iter:
11/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2016
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 10/09/2013

SOLLECITO IL 22/10/2013

SOLLECITO IL 15/05/2014

SOLLECITO IL 28/10/2014

SOLLECITO IL 15/12/2014

SOLLECITO IL 15/01/2015

SOLLECITO IL 17/06/2015

SOLLECITO IL 09/11/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2016

CONCLUSO IL 11/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01237
presentato da
GREGORI Monica
testo di
Giovedì 11 luglio 2013, seduta n. 51

   GREGORI, MARRONI, FERRO, TIDEI, MICCOLI e DAMIANO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   da tempo la categoria degli infermieri denuncia la scarsa qualità dell'assistenza sanitaria ai cittadini, nonché la carenza di personale infermieristico nelle strutture e sul territorio, una carenza che mette a rischio i livelli essenziali di assistenza e i dipartimenti di pronto soccorso, un elemento che, secondo i dati Eurostat, fa si che l'Italia abbia il rapporto cittadini/infermieri tra i più bassi d'Europa;
   a quanto risulta all'interrogante, a seguito di una verifica eseguita dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca riguardo la situazione occupazionale della categoria infermieristica, le stime parlano di oltre 30.000 disoccupati o precari a cui va aggiunto il dato di circa 5.000 infermieri che sono stati costretti ad emigrare all'estero;
   ormai è prassi assistere a concorsi dove si presentano 4/5.000 aspiranti per soli 1 o 2 posti disponibili; graduatorie parzialmente, se non completamente, inutilizzate fino alla loro naturale scadenza. A tutto ciò la risposta degli atenei è stata quella di raddoppiare i posti disponibili ai corsi di laurea infermieristica. La stima delle iscrizioni in corso è di circa 160.000 laureandi che al termine dei tre anni arrivano ad essere circa 10.000 neo laureati infermieri e inoccupati;
   secondo le organizzazioni sindacali, tutto ciò porta ad accettare, per necessità, impieghi sottopagati al minimo sindacale in cooperative, forme di volontariato, partite Iva monomandatarie e in strutture fatiscenti, ove i livelli di sicurezza per il personale sono insoddisfacenti –:
   se i Ministri interrogati intendano avviare un censimento nazionale, di concerto con le regioni e gli enti locali, per quantificare con esattezza il livello di carenza infermieristica sia nelle aziende ospedaliere che nelle aziende sanitarie locali, così come la presenza delle cooperative negli appalti pubblici e la loro efficacia e funzionalità anche in relazione ai costi del lavoro e alle condizioni lavorative degli infermieri e del personale socio-sanitario;
   se s'intenda, o meno, operare una riduzione del numero dei posti messi a disposizione dai corsi di laurea infermieristica, per non creare altra inoccupazione e arginare il forte divario tra l'eccessivo numero di personale del comparto sanitario nazionale e l'effettiva disponibilità ad essere impiegati, anche rispetto al mantenimento del blocco del turnover che proseguirà per tutto il 2014. (4-01237)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 11 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 690
4-01237
presentata da
GREGORI Monica

  Risposta. — La problematica affrontata nell'interrogazione parlamentare è da tempo all'esame del Ministero della salute, che ogni anno, d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, determina il fabbisogno delle professioni sanitarie, ai sensi dell'articolo 6-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502.
  Anche quest'anno è emerso il cronico scostamento tra il fabbisogno rappresentato dalle regioni per la figura professionale di infermiere e l'offerta formativa degli atenei.
  Si precisa che negli ultimi tre anni il fabbisogno espresso dalle regioni per la professione di infermiere, risulta nettamente e costantemente diminuito ancorché superiore al corrispondente numero dei posti disponibili per l'accesso ai corsi di laurea triennale messi a disposizione dagli atenei.
  Per migliorare il processo di previsione e pianificazione della forza lavoro sanitaria attualmente seguito in Italia, questo ministero ha aderito alla « Joint Action» europea, promossa dalla Commissione europea nell'ambito del « Action Plan for the EU Health Workforce» ed avviata con il « kick off meeting» ad aprile 2013.
  L'obiettivo della « Joint Action» è creare una piattaforma di collaborazione tra gli stati europei che consenta, sfruttando il valore aggiunto della cooperazione, di affrontare al meglio, prospettando possibili soluzioni, la carenza di professionisti sanitari in Europa prevista per i prossimi anni (quantificata in circa un milione di professionisti sanitari nell'anno 2020).
  Nell'ambito dell'iniziativa « Joint Action on Health Workforce Planning and Forecasting» questo ministero, che partecipa in qualità di leader di una delle linee di attività, ha avviato il 1o gennaio 2015 in Italia il progetto pilota finalizzato alla definizione di una metodologia condivisa per la determinazione del fabbisogno per il sistema sanitario nazionale, limitatamente alle figure professionali annoverate nella direttiva comunitaria 2005/36/CE, ossia medico chirurgo, infermiere, odontoiatra, farmacista ed ostetrica/o.
  Per la realizzazione del progetto in questione, tra le varie iniziative poste in essere, è stato anche costituito un comitato di coordinamento (Steering Committee) di cui fanno parte, tra l'altro, i rappresentanti delle amministrazioni regionali ed i referenti delle professioni oggetto del progetto pilota. Nella riunione tenutasi il 1o ottobre 2015 del suddetto comitato è stata approvata la proposta di modello di previsione che, sulla base delle ipotesi formulate e dei parametri inseriti, consente di stimare il numero dei professionisti «attivi» nel periodo compreso tra l'anno 2015 e l'anno 2040 e di approntare un'analisi di scenario, per ciascuna delle cinque figure professionali oggetto di studio.
  Tali modelli, sviluppati a livello nazionale e replicati per le regioni e province autonome, sono stati inviati ai componenti del citato comitato ed hanno rappresentato lo strumento utile alla determinazione del fabbisogno per l'anno accademico 2016/2017, tenuto conto che l'obiettivo specifico del progetto pilota per le cinque professioni interessate, coincideva con i compiti istituzionali di cui all'articolo 6-ter del decreto legislativo n. 502 del 1992.
  La collaborazione con le regioni si è dunque rafforzata e in particolare, per l'anno accademico 2016/2017 le stime ottenute dalle regioni mediante l'applicazione della metodologia sviluppata nell'ambito del predetto progetto pilota, che tiene conto tra l'altro del personale già formato ma non ancora occupato, portano alla definizione di un fabbisogno per la professione infermieristica pari a 15.408 unità, corrispondenti ad una diminuzione di otto punti percentuali rispetto all'anno precedente.
  Il progetto pilota ha preso formalmente avvio il 1o gennaio 2015 e si è concluso con l'accordo tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano perfezionato in data 9 giugno 2016, concernente la determinazione del fabbisogno delle professioni sanitarie per l'anno accademico 2016/2017, che ha approvato la metodologia condivisa per la pianificazione del personale sanitario sviluppata nell'ambito del progetto medesimo e relativa alle figure di medico chirurgo, odontoiatra, farmacista, infermiere ed ostetrica/o.
  La collaborazione tra questo ministero e le amministrazioni regionali è in linea con l'articolo 22 (gestione e sviluppo delle risorse umane), comma 4, del patto per la salute 2014-2016, che prevede l'introduzione di « standards» di personale per livello di assistenza, anche attraverso la valorizzazione delle iniziative promosse a livello comunitario, ai fini di determinare il fabbisogno dei professionisti sanitari a livello nazionale.
  Parallelamente alle regioni e province autonome, un ruolo fondamentale nel processo di determinazione delle esigenze di personale infermieristico per il sistema sanitario nazionale, è rivestito dalla Federazione nazionale dei collegi infermieri professionali assistenti sanitari e vigilatrici d'infanzia – IPASVI, che rappresenta un interlocutore fondamentale per il Ministero della salute ed è fonte di conoscenza delle problematiche delle specifiche professioni e dei relativi sbocchi occupazionali, dati preziosi ed indispensabili ai fini della programmazione.
La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

professione sanitaria

personale infermieristico

universita'