ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01236

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 51 del 11/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: CRIVELLARI DIEGO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 11/07/2013
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 11/07/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/09/2013
Stato iter:
20/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/02/2014
DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/02/2014

CONCLUSO IL 20/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01236
presentato da
CRIVELLARI Diego
testo di
Giovedì 11 luglio 2013, seduta n. 51

   CRIVELLARI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
    TNT Global express Italy è parte di TNT express N.V., multinazionale olandese che opera nel settore dei servizi di trasporto espresso, fornendo a livello globale soluzioni di consegna. L'Azienda dispone in Italia di un network con 117 filiali dislocate in molte regioni, 14 hub, 5 customer service e oltre 1.200 TNT point, e garantisce occupazione a circa 3.000 dipendenti;
   lo scorso 10 giugno TNT express ha annunciato un piano di riorganizzazione aziendale. Il piano ufficialmente è giustificato dal perdurare della crisi economica; sembra tuttavia possibile ravvisare ragioni più profonde e remote legate a questa scelta: in primis la politica aziendale perseguita negli ultimi anni, perlopiù finalizzata ad aggredire quote significative di mercato rincorrendo tariffe al massimo ribasso ed esternalizzando verso soggetti terzi operanti in appalto la gestione vera e propria della distribuzione e consegna delle merci. Su tali soggetti è stata, di fatto, scaricata la responsabilità di impresa, con tariffe talmente basse che hanno sì permesso a TNT di aumentare il volume delle merci movimentate, ma anche i fattori di precarietà per i lavoratori;
   nei mesi scorsi la società TNT era stata offerta ad UPS, colosso delle spedizioni con sede legale ad Atlanta. L'antitrust ha tuttavia bloccato l'operazione, valutata intorno ai 5 miliardi di euro, poiché essa avrebbe costituito un limite oggettivo alla concorrenza. La mancata vendita sembra aver messo a nudo tutte le criticità del sistema. Il piano di riorganizzazione da poco presentato prevede una pesantissima ristrutturazione complessiva: sono previsti complessivamente 854 esuberi tra i dipendenti diretti TNT e la chiusura di 24 filiali minori tra il 2013 e il 2014. Ai dipendenti TNT devono essere aggiunti gli operatori delle ditte operanti in appalto, che di fatto gestiscono la distribuzione vera e propria della merce, elevando così il computo dei lavoratori che saranno interessati dal piano ad un numero non inferiore alle 3.000 unità. Nella realtà di Rovigo, già duramente colpita dalla crisi, è prevista la completa chiusura della filiale. A fronte delle 6 unità dipendenti da TNT ve ne sono altre 19 che operano per conto della ditta in appalto: ad oggi non è dato conoscere il destino di questi lavoratori. Altre 23 sono le filiali che dovrebbero essere chiuse: realtà come Ferrara e Mantova che, al pari di Rovigo, renderebbero ugualmente sguarniti interi territori. Di qui la comprensibile preoccupazione che il piano di TNT non rappresenti affatto una coerente ipotesi di rilancio industriale ma un segnale di drammatico arretramento, l'ennesimo gioco al ribasso;
   a fronte della gravità della situazione così delineata, il 28 giugno e il 2 luglio 2013 lavoratori e sindacati hanno organizzato due giorni di protesta per richiedere all'azienda il ritiro dei licenziamenti e la definizione di un piano industriale credibile, che possa fornire garanzie in relazione al mantenimento del lavoro in Italia. Si consideri che al tavolo nazionale sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro si stava ragionando nella direzione esattamente contraria a quella finora emersa, ovvero prevedendo l'internalizzazione e l'assunzione del personale finora impegnato in appalto –:
   tenuto conto che il programma di mobilità per 854 dipendenti sarà avviato già il prossimo 24 agosto 2013 al termine della richiamata procedura di riorganizzazione, e che attualmente i lavoratori non godono di un sistema di ammortizzatori sociali, se e quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, il Governo intenda adottare per:
    a) contenere l'impatto della predetta ristrutturazione sul numero complessivo dei lavoratori in atto occupati;
    b) fare in modo che eventuali licenziamenti possano essere ricompresi fra quelli passibili di ricevere finanziamenti, di carattere nazionale ed europeo, finalizzati al reimpiego e alla riqualificazione dei lavoratori;
    c) prevedere che l'utilizzo dei predetti fondi possa essere realizzato attraverso un coordinamento nazionale ovvero su base regionale. (4-01236)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 177
4-01236
presentata da
CRIVELLARI Diego

  Risposta. — La TNT Global Express spa, con sede in San Mauro Torinese (Torino) e filiali in tutta Italia, il 10 giugno 2013 ha comunicato l'attivazione della procedura di mobilità per riduzione di personale, volta alla risoluzione del rapporto di lavoro di 854 dipendenti su 2.980 lavoratori occupati (cosiddetto licenziamento collettivo).
  La spa TNT, infatti, esercente l'attività di corriere, inquadrata ai fini Inps nel settore «servizi», non può beneficiare della cassa integrazione guadagni straordinaria.
  Il 3 luglio 2013, l'esame congiunto tra l'azienda e le organizzazioni sindacali nazionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti (con la delegazione territoriale e le Rsa aziendali), si è concluso con verbale di mancato accordo, richiedendo le organizzazioni sindacali il ritiro della procedura di mobilità e la presentazione di un piano industriale a salvaguardia dei livelli occupazionali anche attraverso un accordo di solidarietà.
  Il 18 luglio 2013 la società ha sottoscritto, presso la direzione generale competente di questa Amministrazione, un verbale di accordo conclusivo della procedura di licenziamento collettivo. Il citato verbale ha registrato la concorde volontà delle parti sociali di far fronte all'esubero, con la finalità di evitare conseguenze traumatiche per i livelli occupazionali aziendali, attraverso il ricorso al trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga, con modalità e tempistiche diverse e, comunque, necessariamente sino al 31 dicembre 2014, con riguardo ad un numero massimo di 928 lavoratori. Tale programma di CIG in deroga è stato affiancato da un piano di misure di gestione degli esuberi, includenti anche la mobilità incentivata sulla base del criterio esclusivo della non opposizione al licenziamento da parte del singolo lavoratore.
  In dettaglio, l'accordo prevede:
   1) il ricorso al trattamento di CIG in deroga (articolo 2, comma 64, legge n. 92 del 2012) per la durata di 4 mesi dal 1o settembre 2013 al 31 dicembre 2013 per un numero massimo di 928 lavoratori, in parte sospesi a zero ore senza rotazione (addetti a filiali o lavorazioni cessate o che cesseranno), in parte a rotazione con riduzione di orario, con anticipo da parte dell'azienda del relativo trattamento economico;
   2) l'attivazione da parte dell'azienda di percorsi di
outplacement e di ricollocazione all'interno della struttura aziendale, anche con trasferimenti o novazioni consensuali dei contratti di lavoro (mansioni, orari);
   3) la messa in mobilità, sulla base del criterio esclusivo della non opposizione al licenziamento, nell'arco temporale di durata del trattamento di GIG in deroga, di un numero massimo di 854 lavoratori;
   4) l'erogazione ai lavoratori, che non si opporranno al licenziamento, di incentivi all'esodo, a fronte della sottoscrizione di verbali di conciliazione ai sensi degli articoli 410 e 411 codice procedura civile.

  Il 18 luglio l'azienda e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto un accordo a latere, nel quale sono stati definiti i tempi di chiusura delle 24 filiali (n. 14 nel periodo dal 2 settembre 2013 al 28 ottobre 2013; n. 6 nel corso dell'anno 2014, n. 4 nel corso del 2015); per 5 delle 24 filiali si darà corso alla chiusura contestualmente all'apertura di nuove strutture di prossima realizzazione; per le altre 19, tutte di piccole dimensioni, si darà corso alla chiusura definitiva. Si darà, poi, corso alla chiusura dei 2 call center di Roma e Milano (dal 1o ottobre 2013) e alla dismissione delle funzioni di supporto (da settembre 2013). Sono stati individuati i primi 250 posti di lavoro disponibili per la ricollocazione di lavoratori destinatari della CIG in deroga su 300 che l'azienda si è impegnata a garantire.
  In data 30 luglio 2013, in occasione di un nuovo incontro con le organizzazioni sindacali, l'azienda ha manifestato l'intenzione di erogare trattamenti economici migliorativi, rispetto alle previsioni del CCNL vigente, al personale che, accettando la ricollocazione, sia costretto a trasferirsi mantenendo invariato l'orario di lavoro, o trasferirsi con trasformazione del contratto di lavoro da
full time a part time, ed ha comunicato l'entità del trattamento economico spettante quale incentivo all'esodo per i lavoratori che vogliano accedere alla «mobilità volontaria». Tali importi sono indicati nel verbale di incontro, che contiene anche la procedura di ricollocazione (destinatari della ricollocazione, possibilità di ricollocazione con luogo, mansione, qualifica, orari, criteri di selezione).
  La società ha fatto presente di avere avuto altri incontri con le organizzazioni sindacali nel corso del mese di settembre 2013, non formalizzati con verbali, in cui è stato fornito lo stato di avanzamento del processo di ricollocazione e sono state esaminate le singole situazioni locali legate alla collocazione del personale in CIG (in data 31 luglio 2013 sono state inviate al personale interessato le comunicazioni di collocazioni in CIG e un formale invito alla ricollocazione per le posizioni individuate) e alle ricollocazioni proposte.
  La società dal 1o settembre 2013 ha iniziato a collocare in CIG, a zero ore o a rotazione, il proprio personale.
  In data 30 settembre 2013 è pervenuta istanza della TNT Global Express spa di richiesta del trattamento straordinario d'integrazione salariale in deroga per il periodo 1o settembre-31 dicembre 2013.
  Circa 90 dipendenti hanno aderito alla mobilità volontaria. Sono state coperte le 50 posizioni
part time (20 ore settimanali) disponibili presso i call center di Torino, Padova e Napoli a seguito di chiusura di quelli di Roma e Milano; 20 dipendenti hanno manifestato la volontà di essere inseriti, con contratto a tempo parziale di 20 ore settimanali, nella nuova struttura di data-entry costituita presso la direzione centrale di Torino (dovrebbe essere creato un centro di servizi unico per tutto il gruppo TNT in altro Stato); nell'ambito delle filiali chiuse o in chiusura entro il 2013 (48 dipendenti complessivamente occupati) sono state individuate le ricollocazioni da effettuare (pari a 26 lavoratori, che mantengono invariati qualifica e livello contrattuali).
  Il percorso di
outplacement è stato affidato a società specializzata in tale settore (INTOO srl). Il percorso è rivolto a tutti i dipendenti in CIG, ricollocati o che abbiano accettato la mobilità, e prevede un primo incontro di due ore (già effettuato con tutto il personale in CIG a zero ore), in cui viene illustrato il percorso, a cui fa seguito un workshop di due giorni, in cui vengono fornite le nozioni di base per orientarsi nel mondo del lavoro (esempio: come scrivere un curriculum, come sostenere un colloquio, eccetera). Il personale che abbia interesse a proseguire potrà aderire al vero e proprio percorso di outplacement della durata di 12 mesi.
  Durante il successivo incontro del 21 ottobre 2013 con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e Rsa, come risulta da relativo verbale, le parti hanno esaminato lo stato delle ricollocazioni e del percorso di
outplacement, hanno concordato l'introduzione di agevolazioni economiche e di orario per il personale, che ha accettato la ricollocazione e l'aumento delle mensilità (pari a 15) di incentivo all'esodo per i dipendenti con un'anzianità pari o superiore a 20 anni.
  In particolare, per quanto concerne il processo di ricollocazione delle 250 posizioni offerte con l'accordo sindacale del 18 luglio 2013, l'azienda ha comunicato che sono state individuate pressoché tutte quelle relative all'ambito delle filiali e che sono state coperte 49 delle 50 posizioni
part-time disponibili presso il customer service di Torino, di Padova e di Napoli. Tuttavia, solo 21 dipendenti tra quelli posti in cassa integrazione hanno accettato di essere inseriti nella nuova struttura di data entry, per la quale sono disponibili 80 posizioni a tempo indeterminato part time. Per garantire l'operatività dei nuovo ufficio, l'azienda ha inserito lavoratori somministrati, pur con il parere contrario delle organizzazioni sindacali.
  Sul punto la TNT ha precisato che i lavoratori somministrati sono destinati a coprire solo l'attuale situazione contingente e straordinaria e che le posizioni dovranno essere ricoperte quanto prima dal personale posto in CIG, che verrà nuovamente inviato alla ricollocazione presso tale ufficio. Qualora risultasse impossibile coprire le predette posizioni, le parti valuteranno congiuntamente eventuali soluzioni alternative.
  Per favorire la ricollocazione, soprattutto presso il centro di
data-entry, l'azienda si è impegnata a corrispondere un importo lordo di euro 800,00 «una tantum» ai dipendenti che trasformeranno o che abbiano già trasformato il proprio rapporto di lavoro da full time a part time.
  Per le ulteriori 50 ricollocazioni, di cui all'accordo dei 18 luglio 2013, le parti hanno convenuto che, attraverso il normale processo di vacancy interno, rivolto prioritariamente al personale in CIG, vengano messe a disposizione 25 posizioni full time.
  Inoltre, è stato previsto un aumento dell'orario di lavoro, da 20 a 24 ore settimanali, per il personale, proveniente dai customer service di Roma e Milano o dalle filiali sul territorio, che ha aderito alla ricollocazione presso i customer service di Torino, Padova e Napoli.
  Le organizzazioni sindacali hanno richiesto, nel proseguimento del confronto, la possibilità di prevedere procedure di esodo incentivato anche per il personale non compreso nel perimetro della cassa integrazione in deroga, la fattibilità del ricorso agli incentivi all'esodo di cui alla legge n. 92 del 2012 per i lavoratori prossimi alla pensione e la possibile estensione dell'orario di lavoro per i dipendenti che hanno accettato una ricollocazione
part time.
  Per proseguire il confronto e per definire le procedure per l'anno 2014, sono previsti ulteriori incontri.
  Per quanto riguarda la filiale di Rovigo, di cui è prevista la chiusura, dei sei dipendenti coinvolti, per due di essi è previsto il ricorso alla CIG, mentre gli altri quattro verranno ricollocati presso la filiale di Padova.
  Si aggiunge che la questione posta all'attenzione del Governo riguarda una società operante nel settore postale che, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato nel tempo da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto regolatorio, il grado di concorrenzialità dei mercati e la marcata evoluzione dell'esigenza della clientela verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  La TNT Express Italy ha rappresentato che il deterioramento del contesto economico italiano ha reso necessaria un'accelerazione della riorganizzazione, anche a seguito del programma di ristrutturazione a livello globale, denominato
Deliver!, annunciato nel mese di maggio 2013 dal Head TNT Office Express di Amsterdam. Il piano di riorganizzazione annunciato lo scorso 10 giugno si basa sulle linee guida del progetto Deliver! integrate da iniziative di carattere locale derivanti da specifiche esigenze aziendali.
  Il programma
Deliver! prevede la ridefinizione della connettività del network TNT in modo tale da non inficiare il livello di servizio offerto ai clienti. Il programma rientra in un progetto più ampio di ridefinizione dei flussi operativi e della connettività dell'intero network, per la cui riconfigurazione a livello globale sono stai previsti investimenti pari a 200 milioni di euro nel settore dell'automazione, delle attività di filiale e nell'lT con lo scopo di migliorare i processi, la customer experience e incrementare l'efficienza della struttura operativa e garantirne il posizionamento ai vertici del mercato nel lungo termine.
  A seguito dell'accordo raggiunto il 18 luglio 2013 è stata registrata una mitigazione dell'impatto sociale del piano di ristrutturazione sul territorio italiano.

Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche socialiCarlo Dell'Aringa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cessazione d'attivita'

soppressione di posti di lavoro

politica industriale

riconversione professionale

riqualificazione professionale

utilizzazione degli aiuti

licenziamento