ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01189

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 49 del 09/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 09/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 09/07/2013
Stato iter:
18/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2013
MAURO MARIO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 18/10/2013

CONCLUSO IL 18/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01189
presentato da
DURANTI Donatella
testo di
Martedì 9 luglio 2013, seduta n. 49

   DURANTI e PIRAS. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   presso il centro polifunzionale di sperimentazione (CEPOLISPE) di Montelibretti è prevista una modifica dell'orario di servizio, modulata in maniera tale da cancellare (per un giorno a settimana) il diritto alla pausa settimanale necessaria al recupero psicofisico e, conseguentemente, per operare un taglio alle spese adibite alla mensa;
   il nuovo orario di servizio, secondo le disposizioni impartite dal direttore del suddetto centro, decorrerà dal 2 settembre 2013;
   la stima relativa al taglio delle risorse si aggira attorno ai 250 euro annui per dipendente;
   si prevede la soppressione del servizio di mensa (con il passaggio ai buoni pasto), anche in conformità con la direttiva n. 11497 S.D.M. del 24 dicembre 2012 che nello specifico, al paragrafo 9 «Vettovagliamento, ristorazione e casermaggio», prevede quanto segue: «[...] di proseguire con l'attività di razionalizzazione delle spese con l'adozione, tra le varie modalità previste dal decreto interministeriale del 23 maggio 2012, della forma di vettovagliamento ritenuta più aderente alle esigenze e, ove possibile e conveniente, incentivare il ricorso al buono pasto per gli enti che non necessitano, per i compiti di istituto, di mense –:
   se la modifica dell'orario di servizio applicata al CEPOLISPE sia iniziativa personale del suddetto direttore o se rappresenti un indirizzo generale dello Stato maggiore della Difesa (o di altri organismi di vertice della Difesa), e quindi nel futuro verrà estesa ad altri centri;
   se l'incentivo all'utilizzo, generalizzato, dei buoni pasto, sia un ulteriore taglio economico ai lavoratori propagandato come «razionalizzazione delle spese».
(4-01189)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 18 ottobre 2013
nell'allegato B della seduta n. 100
4-01189
presentata da
DURANTI Donatella

  Risposta. — Il personale del centro polifunzionale di sperimentazione di Montelibretti (CEPOLISPE), composto da personale civile (182 unità) e militare (54 unità), a seguito dell'ordine di servizio del 19 gennaio 2012, successivamente modificato il 6 novembre 2012, attuava il seguente orario: lunedì-venerdì dalle ore 7,30 alle 14,42, corrispondenti a 7 ore e 12 minuti giornalieri, cui devono essere aggiunti 30 minuti, come previsto dalle vigenti norme, per il diritto al recupero psicofisico.
  Relativamente all'orario d'ingresso veniva applicata una flessibilità di 1 ora e 50 minuti, dando la facoltà di accedere alla struttura dalle ore 7,10 alle 9,00.
  In ragione di tale fascia oraria, il servizio di mensa del centro poteva essere fruito per tutti i 5 giorni lavorativi della settimana, sia dal personale militare che dal personale civile.
  In particolare, con tale regime orario:
   l'intervallo di tempo (fascia temporale di garanzia) entro il quale sussisteva la probabilità di avere il 100 per cento del personale presente contemporaneamente, era di 5 ore e 42 minuti (intervallo 9,00-14,42);
   il lavoro straordinario decorreva dalle 15,12 (considerati 30 minuti per recupero psicofisico).

  In questa situazione, vista la carenza organica del personale del centro, l'insufficienza di risorse finanziarie per remunerare ore di straordinario – sia per personale militare che civile – e gli obiettivi generali di «spending review», il direttore del centro ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) del CEPOLISPE una serie di proposte finalizzate ad ottimizzare l'organizzazione del lavoro, ivi inclusa la ridefinizione dell'orario di servizio in ottica costo-efficacia per l'amministrazione.
  In sintesi, i provvedimenti adottati dallo stesso direttore relativamente all'orario di servizio – sempre nel rispetto delle norme e dei princìpi generali dell'ordinamento giuridico, in cui è stabilita la priorità dell'esigenza di servizio rispetto a quella dell'orario di lavoro – articolano il lavoro in modo da soddisfare prioritariamente le esigenze istituzionali (produttività, rendimento, efficacia, efficienza della globalità del sistema).
  Tali provvedimenti riguardano:
   l'applicazione al personale militare, a partire da marzo 2013, dell'orario di servizio
standard: lunedì-giovedì 8,00-16,00 (a cui vanno aggiunti 30 minuti per recupero psicofisico) e venerdì 8,00-12,00;
   l'applicazione al personale civile, a partire da settembre 2013, del seguente orario: lunedì-giovedì 8,00-16,00 (comprensivi di 30 minuti per recupero psicofisico) e venerdì 8,00-14,00;
   l'applicazione al personale civile di una flessibilità in ingresso di 1 ora e 30 minuti (7,30-09,00).

  I provvedimenti in questione producono, oltre alla riarticolazione dell'orario, l'innalzamento, a 6 ore e 30 minuti, dell'intervallo di tempo entro il quale è possibile avere la presenza del 100 per cento del personale civile in servizio.
  Inoltre, elevano la soglia oltre la quale decorre il lavoro straordinario e riducono, con probabile azzeramento, il servizio mensa del venerdì.
  Al riguardo, si evidenzia che il monitoraggio dell'esigenza di straordinario per il personale militare, effettuato nel periodo marzo-giugno 2013, ha rilevato una riduzione delle ore autorizzate pari a circa il 50 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012.
  La richiamata riarticolazione dell'orario, peraltro, salvaguarda i diritti dei lavoratori che, in funzione dell'intervallo di tempo lavorativo, usufruiscono della pausa per il recupero psicofisico (30 minuti) quando si superano 6 ore lavorative continuative, ovvero maturano il diritto alla mensa, qualora superino le 7 ore lavorative programmate (l'intervallo di tempo per il recupero psicofisico coincide con il tempo necessario alla consumazione del pasto, quando dovuto).
  In relazione all'ipotizzata soppressione del servizio mensa e alla corresponsione dei buoni pasto – avanzata, peraltro, lo scorso 13 giugno dalle rappresentanze sindacali unitarie del centro – in nessun caso il direttore del centro ha inteso o dato mandato di procedere in tal senso, attesa la necessità di effettuare le dovute valutazioni.
  Al riguardo, la corresponsione dei buoni pasto è un istituto alternativo e sussidiario al servizio mensa ed è una tipologia di erogazione del servizio vettovagliamento al personale della Difesa avente diritto al trattamento alimentare a carico dello Stato, disciplinata dal decreto interministeriale Difesa-Economia del 23 maggio 2012.
  Tali disposizioni prevedono che ogni Forza armata possa ricorrere al buono pasto, in sostituzione delle altre forme di vettovagliamento, nelle seguenti ipotesi:
   in relazione alle esigenze operative, logistiche, di dislocazione e di impiego dei propri enti e reparti;
   quando, presso il comando di appartenenza o presso altro comando nella stessa sede, sia impossibile assicurare il funzionamento della mensa obbligatoria di servizio, ovvero qualora i compiti d'istituto siano inconciliabili con i periodi temporali di funzionamento della mensa stessa.

  Pertanto, il quadro normativo già di per sé configura il buono pasto come forma residuale di vettovagliamento, limitata a casi particolari, atteso che la sua concessione, a prescindere da valutazioni di opportunità economica e/o funzionale, è condizionata da fattori esterni all'organizzazione militare.
  In particolare, si allude alla verifica della disponibilità di strutture ristorative adeguate nelle vicinanze del luogo di lavoro che consentano la fruizione del pasto a tutto il personale in tempi compatibili con l'orario di servizio, così da evitare riflessi negativi sulla funzionalità dell'ente, oltre a praticare condizioni economiche che garantiscano, nei limiti del controvalore del buono, la consumazione di un pasto adeguato.
  Ciò premesso, nel settore vettovagliamento viene privilegiata l'erogazione del servizio attraverso il funzionamento delle mense unificate, ricorrendo alle diverse forme di gestione previste, ovvero:
   gestione diretta: tutte le fasi del servizio (acquisto derrate, confezione e distribuzione del vitto) sono a carico dell'ente militare con l'utilizzo di proprio personale;
   gestione mista (ristorazione): le derrate vengono approvvigionate dall'ente, ma la preparazione e distribuzione del pasto sono assicurate da ditta esterna presso locali della caserma in possesso dei requisiti igienico-sanitari;
   gestione indiretta (
catering): esternalizzazione completa o veicolata del servizio.

  Quest'ultima tipologia gestionale può essere svolta secondo due modalità e, precisamente:
   completa, con acquisizione di derrate, preparazione e distribuzione del vitto a cura della ditta, presso locali della caserma in possesso dei requisiti igienico-sanitari;
   veicolata, con acquisizione di derrate, preparazione del vitto presso centri di cottura esterni alla caserma, trasporto e distribuzione all'interno dell'ente, tutto a carico della ditta.

  In tale contesto, è intendimento della Forza armata, nell'ambito del programma di razionalizzazione del settore, favorire:
   il transito progressivo degli enti/distaccamenti/reparti a gestione indiretta (
catering veicolato o completo) alla gestione mista, in quanto ritenuta maggiormente vantaggiosa sul piano costo/efficacia;
   il passaggio alla gestione diretta per gli enti che già dispongano di personale specializzato nel settore e non necessitino di ulteriori investimenti nel settore infrastrutturale.

  In conclusione, non sussiste alcun programma finalizzato al ricorso generalizzato al buono pasto, la cui concessione è oggetto di valutazione caso per caso, sulla base delle particolari situazioni logistiche e ambientali locali, nonché delle eventuali ricadute sul piano costo-efficacia.
Il Ministro della difesaMario Mauro.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

MONTELIBRETTI,ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

ristorazione collettiva

prestazione di servizi

soppressione di posti di lavoro

orario di lavoro