ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01182

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 48 del 08/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/07/2013
Stato iter:
24/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/05/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/05/2016

CONCLUSO IL 24/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01182
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Lunedì 8 luglio 2013, seduta n. 48

   OLIVERIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   alcune compagnie petrolifere hanno chiesto e avviato i procedimenti per l'esecuzione delle trivellazioni al largo delle coste del Mar Ionio, di fronte a molti comuni calabresi, in particolare lungo la fascia che va da Amendolara, in provincia di Cosenza, ai comuni rivieraschi della provincia di Crotone, dove già da molto tempo si estrae idrocarburo liquido, comprese le relative procedure di valutazione impatto ambientale;
   molti comuni interessati hanno formalmente deliberato contro lo svolgimento dell'attività di trivellazione, anche in considerazione del rilevante impatto ambientale, dell'equilibrio marino che comprometterebbe in maniera irreversibile fattività ittica, già messa a dura prova dalle direttive europee e la vocazione turistica del territorio che verrebbe fortemente compromessa da una eventuale ulteriore attività estrattiva;
   nei territori prospicienti il mare, dove avvengono le trivellazioni, vi sono colture di particolare pregio che rappresentano il fiore all'occhiello dell'agroalimentare calabrese, dagli agrumeti e dalle clementine della piana di Sibari, ai vigneti del cirotano, per finire agli uliveti secolari che caratterizzano anche nel paesaggio tutta la costa, da cui si ricava olio di oliva di ottima qualità, certificato dall'Unione Europea, quale Dop;
   tra i comuni di Amendolara, Albidona e Trebisacce, si trova la «secca di Amendolara», già proposta quale patrimonio dell'UNESCO;
   in pieno centro abitato di Cirò Marina è stata rilevata una faglia che ha messo in gravi condizioni di stabilità diversi edifici, tra i quali l'immobile che ospita una scuola;
   la costa Jonica interessata alle trivellazioni è ricca di splendide bellezze naturali e ambientali e di numerosi siti di interesse storico, artistico e architettonico, quali il Castello di Roseto Capo Spulico, i siti archeologici di Sibari, Francavilla, Amendolara, e Broglio di Trebisacce, il Tempio di Apollo Aleo di Cirò Marina, il sito di Capo colonna e la Riserva Marina di Isola Capo Rizzuto;
    i comuni costieri hanno promosso iniziative turistiche ecosostenibili che sono nettamente in contrasto con le trivellazioni che si stanno effettuando nel mare in funzione dell'attività estrattiva degli idrocarburi;
   se all'attività di ricerca dovesse seguire quella estrattiva si corre il grave rischio di provocare implicazioni ambientali negative, la cui portata non è esattamente valutabile, ma che metterebbe seriamente a rischio la prospettiva di crescita economica, in particolare relativa all'economia agricola che è innovativa e di eccellenza, e turistica dell'intero territorio;
   la regione Calabria non ha finora messo in campo alcun provvedimento diretto a scongiurare tale pericolo –:
   se i Ministri interrogati, per quanto di loro competenza, non intendano intervenire con la massima sollecitudine per evitare che nel Mar Jonio continuino ad effettuarsi ulteriori trivellazioni finalizzate alla ricerca di idrocarburi liquidi, in quanto incompatibili con la vocazione economica, agricola e turistica del territorio. (4-01182)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 24 maggio 2016
nell'allegato B della seduta n. 630
4-01182
presentata da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame relativa alle problematiche attinenti le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi nel mar Ionio, sulla base degli elementi acquisiti dai soggetti istituzionali competenti, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e l'autorità competente a svolgere le procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA) per tutte le attività inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare e a terra su tutto il territorio nazionale. L'autorizzazione finale all'avvio di tali attività spetta invece al Ministero dello sviluppo economico, preposto appunto alla finale valutazione comparativa dei diversi interessi pubblici incisi o comunque interessati da dette attività, comprese le vocazioni territoriali e i modelli di sviluppo di volta in volta da promuovere.
  Si precisa che i provvedimenti di compatibilità ambientale relativi alle attività di prospezione geofisica di determinate aree in mare sono preliminari rispetto ad eventuali attività di ricerca e produzione di idrocarburi, che potranno essere realizzate in futuro previe ulteriori e distinte valutazioni di impatto ambientale.
  Le prospezioni vagliate con esito positivo nel procedimento VIA, e non ancora autorizzate dal Ministero dello sviluppo economico, mirano infatti a stabilire se in determinate aree siano presenti idrocarburi e in quale quantità, con lo studio preliminare della struttura geologica del sottosuolo, mediante l'emissione di onde acustiche rivolte verso il fondale e prodotte al largo, al fine di acquisire dati ed elementi utili per l'eventuale successiva fase di ricerca.
  In tale fase di prospezione, non è prevista alcuna installazione di piattaforme, che invece potranno eventualmente essere allocate solo a seguito di riscontri positivi delle prospezioni medesime e, comunque, fra diversi anni, previa nuova valutazione di impatto ambientale e ulteriore diversa autorizzazione da parte del Ministero dello sviluppo economico.
  Nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico, il Ministero dello sviluppo economico coordina la sua attività con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che valuta la compatibilità ambientale di progetti di estrazione degli idrocarburi.
  In ordine alle questioni relative all'impatto ambientale del progetto e alle possibili criticità segnalate dall'interrogante, si evidenzia che la verifica dell'impatto ambientale analizza tutte le componenti interessate dal progetto: la valutazione deve comprendere gli effetti sulle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto del progetto proposto, con particolare riferimento alla popolazione, all'uso del suolo, alla fauna e alla flora, al suolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, ai beni materiali, compreso il patrimonio architettonico e archeologico, al paesaggio e all'interazione tra questi vari fattori.
  Per quanto riguarda la contrarietà delle amministrazioni locali al rilascio dell'autorizzazione dei permessi di ricerca, si evidenzia che, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, nell'ambito della procedura di VIA sono valutate e considerate tutte le osservazioni pervenute sia da parte dei privati cittadini che da parte delle amministrazioni coinvolte: tale valutazione è debitamente riportata nei provvedimenti di compatibilità ambientale del Ministero con le eventuali controdeduzioni e prescrizioni.
  Si evidenzia, inoltre, che dopo l'incidente del 2010 nel golfo del Messico, gli Stati membri della Comunità europea hanno dato avvio a una revisione delle politiche dell'Unione europea volte a garantire la sicurezza delle operazioni relative al settore degli idrocarburi.
  Con l'emanazione della direttiva 2013/30/UE è stato avviato un processo per ridurre per quanto possibile il verificarsi di incidenti gravi legati alle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e di limitarne le conseguenze, aumentando così la protezione dell'ambiente marino e delle economie costiere dall'inquinamento, fissando nel contempo le condizioni minime di sicurezza per la ricerca e lo sfruttamento in mare nel settore degli idrocarburi, limitando possibili interruzioni della produzione energetica interna dell'Unione e migliorando i meccanismi di risposta in caso di incidente.
  Riducendo il rischio di inquinamento marino, la direttiva assicurerà la protezione dell'ambiente marino e in particolare il raggiungimento o il mantenimento di un buono stato ecologico al più tardi entro il 2020, obiettivo stabilito nella direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino).
  Si ricorda, da ultimo, che in forza dell'articolo 1, comma 239, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare «entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle (...) aree marine e costiere protette», disponendo inoltre che «i titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale».
  Alla luce delle informazioni esposte, questo dicastero continuerà a tenersi informato attraverso i soggetti istituzionali competenti, monitorando, per quanto di competenza, il puntuale rispetto della normativa in materia di tutela dell'ambiente.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MARE IONIO

GEO-POLITICO:

COSENZA,COSENZA - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

idrocarburo

mare

impatto ambientale

comune

sito storico