ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01123

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 45 del 03/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: GIULIETTI GIAMPIERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 03/07/2013
Stato iter:
30/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2013
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/09/2013

CONCLUSO IL 30/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01123
presentato da
GIULIETTI Giampiero
testo di
Mercoledì 3 luglio 2013, seduta n. 45

   GIULIETTI e LODOLINI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   nel 2005 l'Antonio Merloni spa a Fabriano e Nocera Umbra entra in crisi e a partire dal 2008 l'azienda è in amministrazione straordinaria. Nel 2012 subentra alla vecchia proprietà la JP Industries;
   al primo accordo di programma del 19 marzo 2010 è seguita la sottoscrizione di un atto integrativo del 18 ottobre 2012 siglato tra Ministero dello sviluppo economico, regione Umbria e Marche per la «rimodulazione» degli interventi con l'obiettivo di riassorbire il maggior numero possibile di personale diretto attualmente in cassa integrazione guadagni straordinaria; favorire la piena utilizzazione degli stabilimenti produttivi della Antonio Merloni, con particolare riferimento alla quota parte dello stabilimento di Gaifana, oggetto del diritto di opzione alla vendita o alla locazione concesso dalla società J&P Industries spa; sostenere il rilancio della piccola e media impresa dell'indotto;
   la crisi ha interessato tutte le aziende del gruppo coinvolgendo circa 3000 dipendenti e 73 comuni delle regioni Marche e Umbria;
   a quanto sopra esposto si aggiunge, nello scorso giugno 2013, la decisione assunta dalla proprietà Indesit Company che ha presentato ai sindacati il piano di salvaguardia e razionalizzazione, comunicando esuberi per 1425 dipendenti su un totale di 4000 addetti in tutta Italia e prevede la chiusura di due stabilimenti in Italia e precisamente a Melano di Fabriano e a Teverola (Caserta);
   in tutti gli altri stabilimenti del gruppo è prevista una razionalizzazione della produzione spostando all'estero le produzioni delle linee più economiche, lasciando in Italia le produzioni di alta gamma;
   pericolosa risulta la tendenza di delocalizzazione delle produzioni nazionali, che rischia di compromettere definitivamente la vocazione industriale di interi territori e che, a parere degli interroganti, appare in contrasto con la credibilità del made in Italy;
   la difficoltà della Indesit Company aggraverebbe ancora di più la pesante situazione economica nella zona di Fabriano, con la crisi non ancora risolta della ex Antonio Merloni e dell'indotto che gravitava attorno ad essa;
   l'estensione dell'ecobonus al comparto degli elettrodomestici può rappresentare un piccolo segnale di attenzione a uno dei settori trainanti della economia italiana –:
   quali iniziative si intendano promuovere per risolvere positivamente la difficile situazione del comparto degli elettrodomestici;
   cosa si intenda fare per il settore suddetto con particolare riferimento alla situazione dell'ex Antonio Merloni spa e dell'Indesit Company che interessa i territori di Marche e Umbria e che riguarda la vita di migliaia di famiglie. (4-01123)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 30 settembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 87
4-01123
presentata da
GIULIETTI Giampiero

  Risposta. — Si risponde congiuntamente alle interrogazioni in esame, rappresentando quanto segue.
  In seguito all'annuncio dell'azienda di procedere ad una riorganizzazione della Indesit Company con la conseguente riduzione dell'organico in Italia per 1450 unità, il Ministero dello sviluppo economico ha provveduto tempestivamente a prendere contatti con la direzione della società e con le segreterie nazionali delle principali organizzazioni sindacali, al fine di delineare un confronto sulle prospettive industriali del gruppo. Di conseguenza in data 11 giugno 2103 il Ministro ha incontrato i sindacati per un primo esame delle conseguenze produttive ed occupazionali scaturenti dal piano industriale della Indesit.
  A tale riunione erano anche presenti i rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l'amministratore delegato della multinazionale, le istituzioni locali, i parlamentari delle regioni interessate (Marche e Campania) nonché le organizzazioni nazionali e territoriali dei metalmeccanici.
  Nel corso del confronto, il Ministro ha espresso la forte preoccupazione del Governo per il piano annunciato dall'azienda che, con i tagli previsti, finirebbe per acuire le sofferenze di aree già colpite da una pesante crisi industriale e dal fallimento della Merloni.
  Molti degli interventi hanno sottolineato, infatti, la situazione di criticità in cui si troverebbe il territorio, sia dal punto di vista occupazionale che sociale, se il piano dovesse essere attuato. In tale contesto, sentite le parti presenti e, in particolare, acquisita la volontà – manifestata dal management Indesit – di non voler abbandonare il Paese, il Ministro ha rivolto l'invito all'azienda a rivedere il piano di riassetto del Gruppo, anche alla luce di elementi emersi durante il dibattito.
  Si è aperta così una nuova fase, grazie anche alla disponibilità del management della società e delle organizzazioni dei lavoratori che «hanno consentito di procedere nella discussione attraverso due tavoli tecnici e a metà settembre, si avrà un tavolo generale con il quale si tireranno le somme per verificare l'esistenza o meno delle condizioni per un accordo che salvaguardi produttività e occupazione».
  Il primo incontro del «tavolo tecnico» si è svolto il 23 luglio 2013 ed ha visto istituzioni e azienda affrontare il tema degli investimenti e di possibili interventi pubblici.
  In particolare si è stabilito di formare un gruppo di lavoro composto da Governo-Regioni per lo sviluppo di una piattaforma fisica di ricerca e innovazione capace di generare economie esterne e vantaggi competitivi di localizzazione per l'intero settore degli apparecchi domestici e professionali.
  Nel secondo tavolo tecnico tenutosi il 26 luglio 2013, in cui erano presenti anche il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le organizzazioni sindacali, si è discusso del tema degli investimenti e di possibili interventi pubblici a sostegno degli stessi. La Indesit ha confermato la volontà di voler investire 70 milioni di euro.
  Il 17 settembre 2103 il tavolo tornerà a riunirsi per valutare i risultati delle riunioni tecniche e sperando che con il contributo di tutti, si riesca a salvaguardare la produzione e l'occupazione.
  Infine, allo scopo di combattere la crisi che investe il settore degli elettrodomestici anche puntando su prodotti altamente innovativi, si è tenuta il 1° agosto scorso un primo incontro al quale hanno partecipato il Presidente della regione Marche, rappresentanti del Ministero del lavoro e di quello dell'università e ricerca.
  Sullo sfondo vi è l'idea messa a punto da alcune regioni (Marche, Lombardia, Friuli, Veneto, Emilia Romagna e Campania) di un istituto per l'innovazione.
  La riunione si è conclusa con la costituzione di un gruppo di lavoro ristretto che, oltre a Dicasteri, regioni e CNR, comprenderà le principali università italiane e avrà il compito di elaborare un progetto di fattibilità che verrà poi discusso.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Marche

Umbria

cessazione d'attivita'

soppressione di posti di lavoro

stabilimento

delocalizzazione

societa' per azioni

cassa integrazione