ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01057

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 42 del 27/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: PANNARALE ANNALISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/06/2013
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/06/2013
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/06/2013
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 27/06/2013
Stato iter:
19/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2014
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/11/2014

CONCLUSO IL 19/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01057
presentato da
PANNARALE Annalisa
testo di
Giovedì 27 giugno 2013, seduta n. 42

   PANNARALE, DURANTI, FRATOIANNI, ZAN e ZARATTI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il Parco nazionale dell'Alta Murgia, area naturale protetta situata in Puglia, nelle province di Bari e di Barletta, Andria e Trani, è stato istituito con decreto del Presidente della Repubblica del 10 marzo 2004 («istituzione del Parco nazionale dell'Alta Murgia»);
   tale parco, è un ente autonomo regolato dalla legge n. 394 del 1991 (gli organi del parco sono: il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti, la comunità del parco);
   nel gennaio 1993, i comuni interessati deliberano la propria adesione al progetto di istituzione del parco — Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto — per un totale di oltre 450.000 abitanti;
   il 14 ottobre 1993 la conferenza dei servizi costituisce un comitato tecnico che dovrà elaborare una proposta di perimetrazione e le relative norme provvisorie di salvaguardia;
   il 24 novembre 1993 la suddetta conferenza dei servizi approva all'unanimità la proposta di perimetrazione del comitato tecnico e avvia l’iter amministrativo per l'istituzione del parco;
   nel marzo 1997 si approva la legge quadro regionale sulle aree protette pugliesi (legge regionale n. 19 del 1997) nella quale si prevede l'istituzione del parco regionale dell'Alta Murgia;
   nel dicembre 1998 la Camera dei deputati approva in via definitiva il disegno di legge «Nuovi interventi in campo ambientale» (legge n. 426 del 1998) che prevede l'istituzione del parco nazionale dell'Alta Murgia;
   nel 1999 viene presentata la bozza di perimetrazione del parco nazionale dell'Alta Murgia elaborata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   l'11 novembre 2002 viene sancito l'accordo preliminare tra i comuni interessati, la regione Puglia e il Ministero per la perimetrazione e per le norme transitorie di salvaguardia;
   nel 2003 la regione Puglia approva definitivamente con delibera di giunta regionale la perimetrazione del Parco;
   il parco ha un'estensione di circa 68.077 ettari, suddivisa in tre zone a tutela differenziata così ripartite: zona 1 — di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, caratterizzata da prevalente paesaggio «steppico» e rupicolo; zona 2 — di valore naturalistico, paesaggistico e storico culturale, caratterizzata da prevalente paesaggio agricolo; zona 3 — di connessione ecologica e di promozione di attività economiche compatibili con le finalità del parco. In tale zona sono comprese le aree interessate da accordi di programma, ai sensi delle norme regionali in materia;
   l'area ha sia una forte valenza paesaggistica grazie alla presenza di fenomeni carsici che hanno modellato il calcare della zona rendendo possibili originali architetture rurali, sia un rilevante valore culturale per la presenza di numerose testimonianze preistoriche come il prezioso ritrovamento dell'Uomo di Altamura;
   la sorveglianza del parco è affidata al Corpo forestale dello Stato, organizzato nel coordinamento territoriale per l'ambiente cui fanno capo 3 comandi stazione forestali;
   flora e fauna sono costantemente monitorati. Di tutta l'area dell'Alta Murgia, 11.000 ettari sono costituiti da residui di bosco ad alto fusto (ivi compresi impianti artificiali di conifere) e ceduo. La fascia delle steppe a stipa, presente ad un'altitudine di circa 500 metri, caratterizza la Murgia Alta e rappresenta l'ultimo esempio di pseudo-steppa mediterranea presente nell'Italia peninsulare ed uno dei più importanti del Mediterraneo. Accertata la presenza di donnole, faine, lepri, roditori, volpi e, dopo la reintroduzione di alcune coppie di cinghiali che si sono rapidamente moltiplicati, si è potuto assistere al riaffacciarsi di lupi generalmente provenienti dalla vicina Lucania e, addirittura, dall'Abruzzo;
   nel parco nazionale dell'Alta Murgia sono presenti poligoni militari estesi per circa il 30 per cento del territorio, come da delibera regionale n. 400 del 23 febbraio 1983, che aveva approvato la delibera di giunta regionale n. 9116 del 20 settembre 1982, con la quale si destina a poligoni militari permanenti un'area complessiva di circa 15.000 ettari;
   nel territorio esistono già altre numerose installazioni ad uso militare;
   gli accordi relativi alla possibilità di utilizzare una parte del territorio del parco per effettuare esercitazioni militari sono antecedenti all'istituzione del parco stesso, regolati tra le stesse autorità militari e la regione Puglia;
   tali esercitazioni prevedono un impatto ambientale pericoloso per la zona, così come riportato da diversi studi scientifici. Infatti le esplosioni prodotte dalle simulazioni di guerra rilasciano nano particelle di metalli pesanti nell'aria e sul terreno, determinando il conseguente inquinamento della falda acquifera e l'aumento dell'incidenza di gravi malattie, fra cui formazioni tumorali, a causa della penetrazione delle stesse nei tessuti umani e animali;
   l'utilizzo a scopi militari dell'area è in contrasto con le politiche regionali pugliesi di tutela e di promozione del territorio, messe in atto dal Governo Vendola fin dal 2005, tra le quali, come esempio più recente, la DGR n. 1 dell'11 gennaio 2010 «Approvazione della proposta di Piano paesaggistico territoriale della Regione Puglia»;
   da diversi anni le cittadine e i cittadini pugliesi si sono espressi in maniera inequivocabile contro le installazioni militari nella regione;
   il presidente dell'ente parco Cesare Veronico, ha espresso massima contrarietà alla prosecuzione delle operazioni militari nelle aeree protette, dichiarando «proprio nelle ore in cui l'Alta Murgia intraprende ufficialmente il percorso per il conseguimento della Carta europea per il Turismo Sostenibile, prendo atto con rammarico della prosecuzione delle attività militari. Questo Parco deve essere percepito come un luogo di pace e di serena convivenza» –:
   quali siano i criteri generali sulla base dei quali si continui ad utilizzare a scopi militari alcune aree di grande valore ambientale, elencate nella legge quadro sulle aree protette (legge n. 394 del 1991, articolo 34), in cui l'Alta Murgia è stata inserita insieme ad altre zone del territorio italiano;
   se, alla luce di quanto illustrato in premessa, non sia opportuno sospendere le esercitazioni in corso, e procedere ad una smilitarizzazione dell'area interessata poiché, come già riportato, le operazioni militari effettuate prevedono conseguenze devastanti sul territorio e per la salute della popolazione. (4-01057)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 novembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 334
4-01057
presentata da
PANNARALE Annalisa

  Risposta. — È indispensabile per il Paese mantenere elevato il livello di addestramento e di efficacia delle nostre Forze armate, fondamentale per la difesa della sovranità nazionale e per gli impegni internazionali cui siamo chiamati a dare il contributo per la pace e la stabilità.
  L'addestramento «sul campo» costituisce un metodo irrinunciabile per preparare al meglio il personale militare, garantendo la possibilità di acquisire la capacità di operare secondo un adeguato livello di sicurezza, grazie all'utilizzo di aree che consentono di originare situazioni operative quanto più vicine a quelle reali.
  Questa esigenza primaria deve, però, essere coniugata con la tutela e la salvaguardia dell'ambiente e del territorio circostante.
  In tale ambito, s'inquadra il ruolo svolto dai comitati misti paritetici (Co.Mi.Pa), istituiti ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 898 del 1976, riassettato nell'articolo 322 del decreto legislativo n. 66 del 2010: le attività da svolgere nei poligoni vengono valutate e approvate anche contestualizzandole da un punto di vista ambientale.
  Inoltre, già dal 2005, la difesa ha avviato una serie d'iniziative per controllare e censire il materiale utilizzato presso i poligoni, tra cui l'istituzione di «comitati per la tutela ambientale» e un affinamento dei «disciplinari ambientali» che prevedono il monitoraggio di tutte le componenti ambientali (acqua, aria, suolo, flora e fauna), il censimento dei materiali impiegati, le misurazioni per la verifica dei livelli d'inquinamento a cura di enti specializzati.
  La presenza di poligoni militari nel parco nazionale dell'Alta Murgia non deve essere considerata motivo preclusivo per un'equilibrata convivenza, ma una potenziale opportunità per il territorio di realizzare progetti e concrete iniziative all'interno delle aree interessate, come convenuto nel Protocollo di Intesa tra la difesa e la regione Puglia, sottoscritto lo scorso 19 giugno, al termine dei lavori della « 2a conferenza nazionale sulle servitù militari», tenutasi a Roma – dopo circa trent'anni dallo svolgimento della prima – nei giorni 18 e 19 giugno scorsi.
  Tra i punti fondamentali della conferenza, l'istituzione di tavoli tecnici difesa/singole regioni, operanti nell'ambito dei comitati misti paritetici, per l'esame delle situazioni e degli assetti regionali – militari e civili – e per lo studio di percorsi condivisi di efficientamento e di ottimizzazione delle attività, nonché l'istituzione, presso ogni poligono militare, di osservatori permanenti per il monitoraggio ambientale e la possibilità di estendere il periodo di sospensione delle attività addestrative dal 1o giugno al 30 settembre.
  Con riferimento ai «criteri sulla base dei quali si continui ad utilizzare a scopi militari alcune aree di grande valore ambientale», si osserva che il tasso di utilizzo dei poligoni che insistono nell'Alta Murgia risulta già sensibilmente diminuito rispetto ad altre aree analoghe presenti nella stessa regione o in ambito nazionale, a testimonianza di come, nel corso degli anni, sia stata avviata una progressiva riduzione delle attività militari.
  Non è da escludere, nel futuro, che le crescenti innovazioni tecnologiche riescano a migliorare l'impiego di sistemi virtuali di simulazioni sempre più aderenti alla realtà, consentendo affinamenti nei programmi di addestramento con conseguenti riduzioni di esercitazioni a fuoco sul territorio.
  Corre l'obbligo di osservare, tuttavia, che le limitazioni alle attività addestrative previste nel periodo da giugno a settembre, unitamente al divieto d'ingresso nelle zone di rimboschimento e di transito con mezzi pesanti/cingolati lungo le carrarecce esistenti, confermano come la tutela dell'ambiente sia un aspetto cui la difesa pone particolare e doverosa attenzione, oltre a testimoniare la volontà di individuare soluzioni che possano contemperare le esigenze addestrative con il rispetto della flora e della fauna, anche nell'ottica di prevenire eventuali incendi.
  Quanto, invece, all'opportunità di «sospendere le esercitazioni in corso e procedere ad una smilitarizzazione dell'area ... poiché le operazioni militari effettuate prevedono conseguenze devastanti sul territorio e per la salute della popolazione», fermo restando che l'amministrazione continuerà ad adottare ampie misure preventive, sia a livello ambientale che individuale, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche ed epidemiologiche non è dimostrata alcuna correlazione causale tra le polveri sottili che assumono la forma di nano particelle con presenza di metalli pesanti e lo sviluppo di patologie neoplastiche.
  Anche la 3a commissione parlamentare d'inchiesta istituita sulla materia, nell'ambito della relazione finale – approvata nella seduta del 9 gennaio 2013 – ha confermato quanto già riportato dalle precedenti commissioni, circa l'impossibilità di stabilire con certezza un nesso causale tra l'esposizione a uranio impoverito/nanoparticelle e l'insorgenza di neoplasie maligne, sottolineando la necessità di adottare un principio di multifattorialità causale, laddove esistano dubbi sulla casualità unica, estendendo, quindi, l'analisi all'esposizione potenziale che il militare potrebbe avere avuto a più fattori, ambientali e operativi, virtualmente lesivi.
  Sulla base della documentazione raccolta e delle risultanze delle audizioni condotte nello svolgimento del proprio mandato, la commissione ha, altresì, evidenziato che nelle aree interessate da attività esercitative e addestrative o nei pressi di esse, non è stata registrata la presenza di contaminazione da uranio impoverito, come residuo di manufatti ad uso militare, né sono state trovate tracce di esso nelle numerose analisi effettuate, anche con strumentazioni sofisticate, sui tessuti patologici di militari affetti da neoplasie o da altre malattie invalidanti.
  Questo conferma quanto asserito in varie circostanze e con assoluta certezza dalla difesa, ovvero che le nostre forze armate non dispongono né hanno mai fatto uso di armamenti all'uranio impoverito.

Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1991 0394, PARCO NAZIONALE DELL' ALTA MURGIA

EUROVOC :

patrimonio culturale

sanita' pubblica

legge quadro

zona protetta

esercito