ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 41 del 26/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/06/2013
Stato iter:
24/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/02/2015
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 09/10/2014

SOLLECITO IL 11/12/2014

SOLLECITO IL 18/02/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/02/2015

CONCLUSO IL 24/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01030
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

   LUIGI DI MAIO, DI BENEDETTO, D'UVA, SIBILIA e TOFALO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   tra gli antichi edifici monumentali di proprietà del fondo edifici di culto (FEC) del Ministero dell'interno c’è la prestigiosa chiesa di Santa Chiara nuova di Nola in provincia di Napoli, capolavoro assoluto del barocco meridionale, danneggiata dagli eventi sismici del 1980/81 e interessata da interminabili lavori di restauro e consolidamento che si protraggono da oltre trent'anni;
   durante l'esecuzione degli ultimi lotti funzionali, operati prima dal comune di Nola e successivamente dalla Soprintendenza per i beni architettonici di Napoli e provincia, attualmente sospesi, dallo storico edificio sarebbero stati trafugati ben cinque pannelli maiolicati settecenteschi del rivestimento esterno della cupola raffiguranti Santi francescani di grande valore artistico e commerciale, nonché un considerevole numero di embrici maiolicati policromi di notevole fattura, rimossi dalla struttura architettonica e accatastati disordinatamente senza catalogazione e senza alcun tipo di protezione all'interno della chiesa e nell'ex convento;
   risultano scomparse, inoltre, anche decine di tavole dipinte nel 1720 da Ferdinando Sanfelice pertinenti al soffitto cassettonato della chiesa decorato con motivi vegetali, rosoni, fregi, stemmi araldici: le pregevoli tavole furono in parte recuperate dopo il crollo del tetto avvenuto con il sisma del 1980 e depositate senza adeguate forme di tutela in locali attigui all'ex convento –:
   quali iniziative di competenza siano state intraprese dal Governo in merito alla scomparsa e ai furti di queste straordinarie opere d'arte di proprietà statale;
   quali iniziative siano state finora condotte dal nucleo tutela patrimonio artistico della Campania per il recupero dei summenzionati beni artistici illecitamente sottratti. (4-01030)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 24 febbraio 2015
nell'allegato B della seduta n. 380
4-01030
presentata da
DI MAIO Luigi

  Risposta. — La Chiesa di Santa Chiara nuova di Nola, di proprietà del fondo edifici di culto (FEC), costituisce la parte più rappresentativa dell'omonimo complesso monastico.
  Come riferito dalla soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici e storici di Napoli, a seguito degli eventi sismici del 1980, che provocarono ingenti danni alle strutture della chiesa, tutti i beni mobili di interesse storico e artistico ivi ubicati, compresi quelli indicati nell'interrogazione come trafugatio scomparsi, sono stati sistemati temporaneamente in vari luoghi di deposito o esposti in musei.
  Alcune opere sono conservate sul territorio di Nola, in particolare nel museo storico-archeologico e nel convento dei padri cappuccini (anch'esso di proprietà del FEC); altre nel deposito del museo archeologico di Cimitile e al museo di Capodimonte in Napoli. Altre opere ancora sono esposte nel già citato museo storico-archeologico di Nola.
  Gli ingenti danni subiti dalla chiesa interessarono sia la copertura lignea della navata, completamente crollata, sia le strutture murarie della facciata principale, della cupola e del sovrastante lanternino.
  Il crollo del tetto comportò anche il cedimento del sottostante soffitto ligneo dipinto al quale erano fissate tre tele, recuperate dalla soprintendenza nonostante fossero mal ridotte.
  La tela centrale, di notevoli dimensioni, è stata anche oggetto di un intervento di consolidamento tra il 2005 e il 2006 ed ora è custodita presso il museo storico-archeologico di Nola, unitamente, come già detto, ad altre opere appartenenti alla chiesa di Santa Chiara nuova e ad altre chiese di Nola danneggiate dagli eventi sismici.
  Negli anni immediatamente successivi al terremoto furono eseguiti alcuni interventi urgenti alle strutture, quali la copertura con capriate in ferro e sovrastante lamiera metallica e il consolidamento della facciata.
  In seguito, anche la struttura muraria della cupola, notevolmente compromessa da un insieme di preoccupanti fessure, è stata consolidata con un intervento conclusosi nel 2006. Tale operazione ha comportato lo smontaggio preventivo delle particolari tegole smaltate che rivestivano interamente la cupola con una trama incrociata di tarsie gialle e verdi su una prima fascia di mattonelle smaltate di colore azzurro. Insieme alle decorazioni policrome, sono stati smontati anche i due pannelli di piastrelle maiolicate che rappresentano San Francesco e Santa Chiara nonché altre piastrelle raffiguranti motivi floreali. Questi ultimi elementi sono stati riportati all'interno della chiesa, in quanto con il lotto dei lavori attualmente in corso, è previsto il completamento dell'intervento all'esterno della cupola con il rimontaggio del rivestimento in maioliche, delle tarsie policrome salvate e dei nuovi elementi fatti realizzare da una ditta specializzata campana, su modello, dimensioni e colori analoghi a quelli preesistenti.
  Per quanto concerne i pannelli maiolicati di San Francesco e Santa Chiara, la cui collocazione originaria sulla cupola è anche documentata in una immagine pubblicata nella «Fototeca Nolana – archivio d'immagini dei monumenti e delle opere d'arte della città dell'Agro» di Leonardo Avella del 1997, si informa che nello scorso mese di dicembre, presso il citato museo storico- archeologico, è stata organizzata la loro presentazione al pubblico, a conclusione del lavori di restauro eseguiti.
  Altri interventi hanno riguardato il completamento della copertura a tetto, la posa in opera delle tegole in coppi, il risanamento e il restauro del prospetto principale sulla via Tommaso Vitale, con la preventiva eliminazione degli elementi in ferro, collocati subito dopo il terremoto e oggi non ritenuti più idonei dal punto di vista statico, oltre che dannosi ai fini di una corretta conservazione degli intonaci e degli stucchi da ripristinare.
  Da notizie acquisite dalla soprintendenza, la riapertura della chiesa e la ricollocazione di tutte le opere salvate dopo il terremoto sono subordinate al completamento dei lavori di restauro, per il quale è stata valutata la necessità di un finanziamento complessivo di almeno un milione e mezzo di euro.
  Tale somma, oltre che per il restauro delle opere d'arte salvate, dovrà essere utilizzata anche per il risanamento delle superfici esterne del tamburo della cupola, per le finiture interne della stessa cupola e della navata, per il restauro degli altari in marmo policromo e per la realizzazione degli impianti elettrico e antifurto.
  Si precisa, inoltre, che i beni mobili di proprietà del FEC sono soggetti, come gli edifici sacri, al codice dei beni culturali e pertanto la relativa catalogazione rientra nei compiti istituzionali dei Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  In tale ambito il predetto Ministero ha già effettuato una catalogazione informatica (ARTPAST) delle opere d'arte presenti sul territorio nazionale, tra cui anche quelle relative alla Chiesa di Santa Chiara di Noia.
  Si fa presente, inoltre, che la chiesa in questione nel 2010, su concorde avviso della curia e della soprintendenza, è stata concessa in uso gratuito al comune di Nola, anche in considerazione del permanente stato di degrado dell'immobile e considerate le disponibilità del FEC davvero limitate in rapporto alle esigenze di conservazione e restauro di oltre 750 chiese di rilevante interesse storico-culturale e dell'immenso patrimonio artistico in esse custodito.
  La concessione era (e rimane) finalizzata a consentire all'ente civico di presentare un progetto di ristrutturazione dell'edificio da finanziarsi con fondi europei allorché saranno conclusi gli interventi di restauro particolarmente urgenti in corso di realizzazione da parte della Soprintendenza.
  Gli obblighi e le prescrizioni a carico del comune di Nola relativamente all'edificio sacro e alle opere d'arte ivi custodite sono quelli gravanti sul comodatario a norma del codice civile, fermo restando che le opere di pertinenza della chiesa sono vincolate al sensi del codice del beni culturali.
  Per quanto concerne gli interventi di verifica e controllo da parte del Ministero dell'interno sui beni del FEC, si informa che – ferme restando le competenze dei prefetti ai sensi dell'articolo 57 della legge n. 222 del 1985 che attribuisce agli stessi la gestione in sede locale dei beni del FEC – la competente Direzione Centrale per l'amministrazione del Fondo edifici di culto ha fornito periodicamente apposite indicazioni alle prefetture e alle Soprintendenze (queste ultime in quanto organi tecnici del fondo citati nella suindicata legge) attraverso apposite circolari, da ultimo quella.
  Con l'ultima di tali circolari, la n. 2 del 17 dicembre 2013, in ottemperanza al parere espresso dal consiglio di amministrazione del FEC, è stata anche segnalata l'opportunità, ove possibile, di ricollocare nelle chiese di provenienza i relativi beni mobili, custoditi in altre sedi, ovvero, in caso contrario, di trasferirli in altri edifici sacri del Fondo della medesima città o provincia, dotati di impianti per garantirne la custodia e conservazione.
  Alla luce di quanto sopra è stata interessata la prefettura di Napoli perché richiedesse alla competente soprintendenza di individuare gli edifici sacri di proprietà del fondo nel comune di Nola o nella provincia di Napoli, ritenuti idonei ad accogliere i suddetti beni mobili.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

NOLA,NAPOLI - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

protezione del patrimonio

chiesa

opera d'arte

sisma

istituzione religiosa