ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01019

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 41 del 26/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: MINARDO ANTONINO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 26/06/2013
Stato iter:
13/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2013
CANCELLIERI ANNA MARIA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2013

CONCLUSO IL 13/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01019
presentato da
MINARDO Antonino
testo di
Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

   MINARDO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   si fa riferimento all'allarme e alla preoccupazione scaturiti a seguito della prossima attuazione del piano carceri dove sono stabiliti i criteri della riorganizzazione delle case circondariali che in Sicilia prevedono la chiusura in degli istituti penitenziari di Modica, Mistretta e Nicosia;
   tale decisione nasce nell'ambito della revisione della spesa da parte dello Stato a causa della quale determinati tagli sono stati deleteri perché operati senza una logica che mettesse in evidenza le esigenze dei territori, la loro storia, cultura e tradizioni;
   tra gli istituti penitenziari della Sicilia a rischio chiusura, il carcere di Modica è una struttura efficiente e che opera degnamente sia dal punto di vista strutturale che riguardo il trattamento dei detenuti;
   tale decisione non risolve il problema del maggiore risparmio, anzi aumenta gli oneri a carico dello Stato e aggiunge problemi ad altri problemi, visto che il sistema penitenziario è già al collasso per sovraffollamento delle carceri e con personale addetto sempre minore (ci si riferisce alla polizia penitenziaria ma anche agli operatori, assistenti sociali, psicologi, educatori, medici);
   una scelta del genere, penalizzante per la città di Modica, sarebbe opportuno farla solo se il nostro comprensorio avesse già a disposizione una struttura efficiente e riorganizzata in grado di accogliere più detenuti –:
   se il Governo intenda rivedere tutta la questione prima di ogni drastica decisione, valutando più attentamente ogni realtà locale ed in particolare quella della provincia di Ragusa perché è evidente che chiudere il carcere di Modica significa produrre disagi e disservizi maggiori all'istituto penitenziario di Ragusa che soffre sia strutturalmente che per sovraffollamento e poco personale;
   il Governo intenda assumere iniziative per mettere nelle condizioni il nostro territorio di avere una casa circondariale efficiente e riorganizzata, perché solo in questo caso si può parlare di eventuale chiusura del carcere di Modica ed, in attesa, prevedere la riutilizzazione della struttura, cambiando eventualmente veste giuridica, attraverso l'istituzione di una casa famiglia protetta per detenute con bambini o ancora di una struttura per cittadini stranieri agli arresti domiciliari che non hanno un posto dove andare per scontare questo tipo di pena, che consentirebbe una continuità ad operare nella propria sede anche per gli agenti di polizia penitenziaria. (4-01019)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 13 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 138
4-01019
presentata da
MINARDO Antonino

  Risposta. — Con decreto ministeriale del 1o febbraio 2013 è stata disposta la soppressione delle case circondariali di Modica, Mistretta e Nicosia. Per quanto riguarda la struttura di Modica – cui specificamente si riferisce l'interrogazione – il provvedimento di chiusura si è reso necessario, principalmente, in ragione della vetustà della struttura, che ne rende assai difficile l'adeguamento alle prescrizioni del regolamento di esecuzione dell'ordinamento penitenziario. Risultano infatti assolutamente carenti gli spazi e gli ambienti destinati all'espletamento delle funzioni istituzionali e la ristrutturazione dell'immobile appare del tutto antieconomica per l'erario in termini di raffronto tra costi e benefici, considerata anche la già modesta capacità ricettiva della struttura che sarebbe ulteriormente ridotta in caso di opere di adeguamento igienico-sanitario, impiantistico e di ammodernamento. Inoltre, l'istituto risulta carente dal punto di vista del livello di sicurezza, tanto che di recente si è verificato un caso di evasione.
  Ad ogni modo, la chiusura dell'istituto di Modica è, allo stato, di fatto sospesa e la struttura è a tutti gli effetti operativa. Ciò in attesa che si possa disporre di nuovi posti detentivi presso la vicina casa circondariale di Ragusa, che dista appena 15 chilometri, dove saranno ospitati i detenuti della casa circondariale di Modica (la cui presenza media è nell'ordine di 70/75 unità).
  La struttura di Ragusa – che oggi risulta sovraffollata per la presenza di circa 170 detenuti, a fronte di una capienza tollerabile di 143 posti – sarà a breve interessata da lavori di ristrutturazione e di adeguamento di un intero reparto detentivo, attualmente chiuso. I lavori consentiranno il recupero di 108 posti, così assicurando il rispetto dei parametri fissati dalla Corte di giustizia europea.
  Al riguardo, l'ufficio tecnico del provveditorato regionale ha depositato il progetto relativo ai predetti lavori di ristrutturazione presso la soprintendenza ai beni culturali, stanti i vincoli architettonici che gravano sulla struttura penitenziaria. Acquisito il rilascio del nulla-osta da parte della soprintendenza, il bando di gara per l'affidamento dei lavori di ristrutturazione, consolidamento ed adeguamento della casa circondariale è stato pubblicato il giorno 30 ottobre 2013 sul sito ufficiale del Ministero della giustizia; le buste delle offerte pervenute saranno aperte il 4 dicembre prossimo; è ragionevole ritenere che i lavori potranno essere ultimati entro la fine del 2014.
  Per completezza, va evidenziato che anche per le case circondariali di Mistretta e di Nicosia – caratterizzate, come l'istituto di Modica, da limitate capacità ricettive – la fase esecutiva della chiusura è attualmente sospesa, in attesa di poter disporre di nuovi posti detentivi presso istituti penitenziari limitrofi.
  In definitiva, con il complessivo riassetto degli istituti in questione si intende conseguire, in un quadro coordinato di razionalizzazione delle strutture e di economicità di gestione, un effettivo miglioramento delle condizioni detentive, ovviamente non disgiunto dal proficuo svolgimento dei corsi di formazione professionale, dei corsi scolastici e delle attività trattamentali.

Il Ministro della giustiziaAnnamaria Cancellieri.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

RAGUSA,RAGUSA - Prov,SICILIA

EUROVOC :

Sicilia

stabilimento penitenziario

regime penitenziario

detenuto