Legislatura: 17Seduta di annuncio: 41 del 26/06/2013
Primo firmatario: COZZOLINO EMANUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013 TURCO TANCREDI MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 26/06/2013
SOLLECITO IL 09/09/2013
SOLLECITO IL 14/11/2013
SOLLECITO IL 18/12/2013
SOLLECITO IL 23/12/2013
SOLLECITO IL 24/01/2014
SOLLECITO IL 09/04/2014
SOLLECITO IL 15/05/2014
SOLLECITO IL 25/06/2014
SOLLECITO IL 07/08/2014
COZZOLINO, BENEDETTI, BRUGNEROTTO, BUSINAROLO, SPESSOTTO, DA VILLA, ROSTELLATO, COMINARDI, D'INCÀ, MUCCI e TURCO. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
la grande opera infrastrutturale denominata Mose, che dovrebbe proteggere Venezia e i comuni della laguna dal sistema delle acque alte, ha visto avviare i propri lavori nell'anno 2003. Ad oggi la realizzazione dell'opera è giunta al 75 per cento circa dello stato di avanzamento dei lavori, e l'entrata in funzione del sistema di dighe mobili è prevista per l'anno 2016;
ad oggi per la realizzazione dell'opera sono stati spesi circa 4 miliardi di euro ed oltre che dagli alti costi il percorso del Mose è stato costantemente caratterizzato da polemiche e critiche provenienti da associazioni, studiosi della materia e cittadini per i danni ambientali che si ritiene possa produrre l'opera sull'ambiente e l'ecosistema lagunare. Proprio in merito a tali effetti il 19 dicembre 2005 la Commissione europea ha inviato all'Italia una lettera di messa in mora per avviare la procedura di infrazione per «inquinamento dell’habitat» lagunare, dato che la direzione generale della Commissione europea ambiente ha ritenuto che, «non avendo identificato né adottato – in riferimento agli impatti sull'area “IBA 064-Laguna di Venezia” conseguenti alla realizzazione del progetto MOSE – misure idonee a prevenire l'inquinamento e il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose agli uccelli aventi conseguenze significative alla luce degli obiettivi dell'articolo 4 della direttiva 79/409/CEE, la Repubblica italiana sia venuta meno agli obblighi derivanti dall'articolo 4, paragrafo 4, della Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 sulla conservazione degli uccelli selvatici». La procedura d'infrazione si è chiusa ufficialmente solo il 14 aprile 2009;
il progetto Mose ha subito dure critiche anche sul piano tecnico mettendo in forte dubbio la reale efficacia dell'opera una volta a regime. Tra queste uno studio commissionato proprio dal comune di Venezia alla Compagnia francese Principia R.D. ha messo a confronto il comportamento idrodinamico delle paratie del Mose con le paratie a gravità di un progetto che era stato proposto come alternativo al Mose. È risultato che con alcune condizioni di onda ripida con altezza significativa superiore ai 2 metri, non rare nell'area, le paratie del Mose presentano un comportamento instabile. In questo caso la risposta caotica con un'alta amplificazione dinamica delle oscillazioni delle paratie del Mose non permette una progettazione affidabile delle connessioni delle paratie stesse ai cassoni. In queste condizioni, al contrario di quanto affermato dai sostenitori del Mose, il flusso di acqua marina nella Laguna attraverso le paratie potrebbe aumentare fino ad un livello che non può essere definito da un modello;
più recentemente articoli della stampa locale hanno riportato con grande risalto le critiche mosse al progetto Mose dall'Ingegnere Paolo Pirazzoli, dirigente del Centro nazionale delle ricerche del Governo francese, nonché uno dei massimi esperti a livello mondiale sul livello dei mari. Pirazzoli sostiene che il Mose è stato progettato sulla base di una previsione dell'innalzamento delle maree che oggi non solo non è più attuale, ma risulterebbe completamente errata. Per la, fine del secolo (anno 2100) l'aumento più probabile era stimato in 16,4 centimetri, la cifra più prudente per la progettazione era di 22 centimetri, la pessimistica di 31,4 centimetri. Secondo l'ingegnere st trattava di stime basse, che non tenevano conto del lavoro degli esperti internazionali come l'IPCC, del quale Pirazzoli è stato consulente. La cosa fu subito contestata, «ma le critiche furono ignorate». Le previsioni più affidabili per il 2100 vanno invece oggi, secondo Pirazzoli, da un minimo di 50 a un massimo di 140 centimetri, con 80 centimetri come dato più plausibile, e con ulteriore aumento nei secoli successivi. Da ciò, sempre secondo Pirazzoli, ne consegue che le barriere del Mose sarebbero insufficienti anche per condizioni meteorologiche molto frequenti, se il livello dei mari aumentasse di 35 centimetri (prima simulazione) o anche solo di 12 centimetri nel caso di condizioni estreme ma già verificatesi nel 1966, e da allora il livello si è già innalzato di 15 centimetri;
la realizzazione dell'opera ha disatteso la legge speciale per Venezia n. 798 del 1984 che aveva richiesto che le opere progettate fossero «sperimentali, graduali e reversibili», dal momento che è evidente che le migliaia di pali di cemento della lunghezza di diverse decine di metri che sono state conficcate nel fondo della laguna per sostenere i giganteschi cassoni ai quali dovranno essere incernierate le 79 paratoie mobili che dovrebbero costituire la barriera contro il mare, tutto sono tranne che reversibili –:
quali iniziative intendano adottare i Ministri, anche alla luce di quanto riportato in premessa, in merito alla realizzazione definitiva dell'infrastruttura Mose e al fine di tutelare concretamente la città di Venezia e l'ambiente della lagunare.
(4-01013)
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