ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01007

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 41 del 26/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 26/06/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 02/09/2015
Stato iter:
30/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/11/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 09/10/2014

SOLLECITO IL 11/12/2014

SOLLECITO IL 18/02/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 31/07/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 02/09/2015

SOLLECITO IL 30/09/2015

SOLLECITO IL 30/11/2015

SOLLECITO IL 29/01/2016

SOLLECITO IL 29/03/2016

SOLLECITO IL 15/06/2016

SOLLECITO IL 29/07/2016

SOLLECITO IL 28/10/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 30/03/2017

SOLLECITO IL 30/05/2017

SOLLECITO IL 28/07/2017

SOLLECITO IL 30/10/2017

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/11/2017

CONCLUSO IL 30/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01007
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

   LUIGI DI MAIO, COLONNESE, FICO, LUIGI GALLO, SILVIA GIORDANO, MICILLO, PISANO, SIBILIA e TOFALO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   quotidianamente le cronache dell'agro aversano presentano quali sono le condizioni complessive di quel vasto territorio e le condizioni della vivibilità, della salute e dei trasporti;
   a questo proposito, molto significativa è la video-intervista al giornalista Antonio Graziano realizzata dalla web tv Livio Tv dal titolo «Agro aversano: la periferia del mondo»;
   nella zona dell'agro aversano, infatti, non esistono piani di trasporto pubblico per cui diventa faticoso raggiungere i centri abitati dell'agro aversano casertano a causa di un sistema totalmente sregolato;
   negli ultimi anni è letteralmente esplosa una realtà fatta di costruzioni abusive in mancanza di definiti piani regolatori territoriali, che, anche se esistenti, sono apertamente violati, nonostante la che le istituzioni, le forze dell'ordine e le autorità siano presenti come in tutto il territorio nazionale;
   poco nulla è stato realizzato per lo smaltimento virtuoso dei rifiuti tossici;
   in molte abitazioni manca l'acqua o è inquinata in modo tale da aver costretto le famiglie di cittadini statunitensi a cambiare residenza in seguito ai risultati di accurate analisi; le malattie alla tiroide e le patologie oncologiche producono morte, come documentato da studi e ricerche;
   nonostante tutto questo la regione Campania non ha di fatto realizzato il registro tumori nelle aziende sanitarie locali;
   la camorra influisce sulla vita di ogni cittadino e, a fronte di ciò, le istituzioni non danno adeguate risposte e sono anche condizionate dalla criminalità come risulta dallo scioglimento diffuso dei consigli comunali;
   le ricchezze ambientali sono deturpate e lo stesso accesso al mare è impedito dalla chiusura abusiva delle spiagge ad opera di soggetti che hanno costruito barriere con ogni materiale disponibile (cancellate e muretti);
   i Regi Lagni, finalizzati ad irrigare le campagne fin dai tempi del regno borbonico oggi sono inquinati e pericolosi;
   i cittadini di quella zona sono penalizzati e anche i giovani risentono del disagio complessivo che influisce sui comportamenti e sull'educazione, ingenerando nelle nuove generazioni un pericoloso deficit di cultura della legalità –:
   se i Ministri interrogati non ritengano di assumere, per quanto di competenza, un impegno complessivo programmatorio ed operativo che coinvolga ogni soggetto responsabile per individuare «metro per metro» le violazioni ad un corretto vivere civile, al fine di restituire il territorio e il paesaggio ai cittadini mediante il rispetto delle regole e la repressione di chi infrange le leggi ed ogni altra norma;
   se i Ministri interrogati non ritengano, altresì, di sperimentare nuove ed eccezionali forme di controllo quotidiano del territorio attraverso l'istituzione di un organismo operativo che, coinvolgendo anche le migliori realtà associative della zona rappresentative delle fasce più sensibili della cittadinanza, si attivi per restituire vivibilità alle aree oggetto dell'interrogazione. (4-01007)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 novembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 894
4-01007
presentata da
DI MAIO Luigi

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Consapevoli delle problematiche relative all'assenza di una seria pianificazione urbanistica e dell'abusivismo edilizio nei, territori indicati dagli interroganti, si segnala che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sta seguendo anche l'iniziativa legislativa sul consumo del suolo.
  Il testo del disegno di legge sul «Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato» (atto Senato 2383) è allo stato all'esame delle competente commissioni.
  Il disegno di legge pone dei limiti al consumo del suolo, puntando in tal modo sulla trasformazione del tessuto urbano esistente, attraverso uno strumento normativo che unisca vincoli ed incentivi. Il disegno di legge in questione persegue la finalità di contenere il consumo del suolo e valorizzare il suolo non edificato, nonché promuovere l'attività agricola che sullo stesso si svolge o potrebbe svolgersi, al fine di impedire che il suolo venga eccessivamente «eroso» e «consumato» dall'urbanizzazione. Il provvedimento riconosce espressamente il suolo come «bene comune» e «risorsa» non rinnovabile, e fissa come traguardo quello del consumo netto zero da raggiungere entro il 2050, secondo gli obiettivi indicati dall'Unione europea.
  Tuttavia, è indispensabile la collaborazione delle regioni e delle istituzioni locali che hanno il compito, dove necessario, di modificare, integrare ed aggiornare con sempre più attenzione la normativa a livello locale con l'obiettivo di stabilire le regole per un corretto uso del territorio. La difesa del suolo, infatti, è anzitutto un uso corretto del suolo secondo linee fondamentali che devono divenire patrimonio comune di tutte le Amministrazioni, dal Governo centrale agli enti locali.
  Con specifico riferimento alle questioni relative all'inquinamento ambientale nei territori delle provincie di Napoli e Caserta, nonché alle modalità e agli strumenti di contrasto del fenomeno della Terra dei Fuochi, si evidenzia che tali problematiche sono da tempo all'attenzione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Le iniziative di contrasto e di prevenzione di un fenomeno così pluri-fattoriale, come evidenziato dagli stessi interroganti, investono molti e diversi livelli di competenza. In particolare è richiesto un lavoro di raccordo complesso, che coinvolge le istituzioni territoriali con particolare riferimento agli enti locali, le forze dell'ordine, l'esercito, le associazioni ambientaliste e i comitati civici, nel quadro delle attività promosse dal patto per la terra dei fuochi, e coordinate presso la cabina di regia inter-istituzionale con le prefetture, la regione Campania e gli enti locali.
  Tra le numerose misure adottate si evidenziano, in particolare, quelle dedicate al potenziamento dei controlli delle forze dell'ordine, che si avvalgono anche del concorso straordinario di 200 militari dell'esercito, assegnati ai prefetti di Napoli e di Caserta. Fino alla data del 6 settembre, sono stati effettuati dai militari 138 fermi di persone sospette, avviate ai presidi di polizia per il prosieguo amministrativo e/o di polizia giudiziaria; sono stati censiti e segnalati anche ai comuni per le attività di rimozione di competenza 1809 siti di abbandono di rifiuti; sono stati effettuati interventi su 356 luoghi di incendio in atto. Le forze dell'ordine e le polizie locali, impegnate in attività di verifica presso le attività economiche della correttezza delle procedure di smaltimento degli scarti di lavorazione, hanno effettuato invece dall'avvio delle attività nel 2013: 756 controlli sui rivenditori di pneumatici, 477 su opifici tessili, 459 in agricoltura, 1660 su cantieri edili scarti di lavorazione; hanno inoltre elevato 4020 contravvenzioni per violazioni amministrative e 1329 denunce per violazioni ambientali; hanno eseguito 108 arresti, di cui 75 per il reato di incendio di rifiuti, 564 sequestri di aree interessate da scarico abusivo e combustione di rifiuti, 340 sequestri di veicoli impiegati per il trasporto; hanno infine comminato quasi 500.000 euro di sanzioni amministrative.
  In prossimità dell'ultima stagione estiva, si sono svolti fin dalla primavera numerosi incontri per la predisposizione di specifiche misure di competenza dei diversi organi di amministrazione, controllo e repressione.
  In particolare è stata approvata dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presso la prefettura di Caserta una pianificazione dei servizi che prevede l'impiego mirato dei militari in alcuni settori nei quali si è evidenziata nell'ultimo periodo una più elevata propensione ai fenomeni di smaltimento illegale di rifiuti, tra cui, per la provincia di Caserta, nell'area aversana nel quadrilatero compreso tra Orta di Atella-Parete-Casal di Principe-Casaluce.
  È stata svolta un'attività di controllo per posti di osservazione sui siti maggiormente interessati dai fenomeni di smaltimento abusivo, finalizzati alla prevenzione degli sversamenti e dei roghi, ma anche all'identificazione e, in collegamento con i presidi delle forze dell'ordine, al fermo di persone sospettate di attuare condotte illecite di abbandono e di incendio di rifiuti, specificamente sanzionate dall'articolo 256-
bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, che consente l'adozione di provvedimenti restrittivi della libertà personale da parte dell'autorità giudiziaria.
  Inoltre le forze dell'ordine, le polizie municipali, la polizia provinciale, secondo le linee operative definite nel piano di contrasto dei roghi di rifiuti, sono impegnate ad effettuare controlli sulle attività economiche (gommisti, officine, imprese edili e manifatturiere, esercizi commerciali), finalizzati a verificare il rispetto delle procedure di smaltimento dei rifiuti speciali prodotti. Il corpo forestale dello Stato concorre con mirate attività rivolte a risalire la filiera di produzione dei rifiuti speciali e sul corretto smaltimento dei rifiuti provenienti da attività zootecniche e agricole.
  Analogamente la guardia di finanza provvede, anche avvalendosi delle informazioni che le pervengono per il tramite della Sala dati regionale alla quale convergono le segnalazioni dei militari, degli osservatori civici e dei cittadini, ad effettuare, nell'ambito delle verifiche fiscali, controlli sulle imprese nei settori produttivi sensibili e sulle aziende iscritte all'albo dei gestori ambientali, sospettate di alimentare il flusso di materiale smaltito illegalmente.
  Ad ogni modo si segnala che le problematiche connesse alla cosiddetta terra dei fuochi rappresentano una priorità per il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che presiede il comitato interministeriale istituito con decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito con modificazioni dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, con il compito di «determinare gli indirizzi per l'individuazione o il potenziamento di azioni e interventi di prevenzione del danno ambientale e dell'illecito ambientale, monitoraggio, anche di radiazioni nucleari, tutela e bonifica nei terreni, nelle acque di falda e nei pozzi della regione Campania».
  Nell'ambito del citato comitato è stata istituita un'apposita commissione quale organo tecnico-operativo, la quale ha avviato un approfondito esame delle diverse e complesse questioni poste all'attenzione dalle linee di indirizzo fornite dal comitato interministeriale, giungendo nel maggio scorso all'adozione di un programma degli interventi finalizzati alla tutela della salute, alla sicurezza, alla bonifica dei siti, nonché alla rivitalizzazione economica dei territori della terra dei fuochi.
  Nello specifico, il piano elaborato dalla commissione, caratterizzato da interventi di ampio respiro, mira a coniugare il delicato tema del monitoraggio e della bonifica delle aree agricole interessate nel passato dai fenomeni di tombamento di rifiuti con ricadute sulle matrici ambientali, con quello delle iniziative di
screening e di prevenzione dei rischi per la salute dei cittadini e ancora con quello del permanere di fenomeni di illegalità e di inciviltà che attengono allo smaltimento abusivo dei rifiuti e che contribuiscono al degrado del territorio e ad alimentare una percezione negativa con tutte le conseguenze sul piano economico e dello sviluppo. Il documento è stato oggetto di esame ed approvato dal comitato interministeriale, che si è riunito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 2 agosto scorso, il quale ha altresì deliberato la sua trasmissione alla cabina di regia per la programmazione del fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, ai fini del successivo esame da parte del Cipe.
  Per quanto concerne le linee finanziarie strumentali agli interventi indicati nel programma della commissione, si fa presente che il fabbisogno economico complessivo per le misure previste è pari a 103,425 milioni di euro. Tali misure possono suddividersi in 6 macroaree d'intervento: misure per le bonifiche e il ripristino ambientale (le quali prevedono un fabbisogno economico pari a 38,5 milioni di euro); misure ricadenti sulla sicurezza (19,65 milioni di euro); area ambiente e salute (40,725 milioni di euro); rafforzamento delle misure di prevenzione antimafia e anticorruzione per le attività inerenti alla messa in sicurezza e la bonifica dei terreni (1,2 milioni di euro); misure relative alla comunicazione, sensibilizzazione e informazione della popolazione (250.000 euro); area rivitalizzazione economica del territorio (3,1 milioni di euro).

  Si segnala, inoltre, che in attuazione delle disposizioni urgenti previste dal citato decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito con modificazioni dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha già predisposto lo schema di regolamento concernente i parametri fondamentali di qualità delle acque destinate ad uso irriguo su colture alimentari e le relative modalità di verifica. Tale schema è stato trasmesso in data 9 novembre 2016 agli altri Ministeri competenti per acquisire il prescritto parere. Al riguardo il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è costantemente impegnato nell'attività di monitoraggio in ordine al predetto iter.
  Della questione sono comunque interessate anche altre amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori informazioni, si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dagli Interroganti sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione, e a svolgere un'attività di monitoraggio e sollecito, tenendosi informato anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CASERTA,CASERTA - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

sanita' pubblica

urbanistica

eliminazione dei rifiuti

sostanza tossica