ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00992

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 39 del 24/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/06/2013
Stato iter:
13/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2013
CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2013

CONCLUSO IL 13/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00992
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Lunedì 24 giugno 2013, seduta n. 39

   CIPRINI e GALLINELLA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   nel 1992 il comune di Gualdo Cattaneo (Perugia), concedeva un permesso di scavo alla ditta BE.MA. al fine esclusivo di operare il ripristino ambientale di un sito di cava dismesso già da oltre vent'anni. In considerazione dello scopo, tale permesso era stato rilasciato gratuitamente;
   la cava dismessa è stata poi scoperta e ciò comportava immediatamente per i cittadini residenti nelle vicinanze del sito specifiche problematiche connesse all'uso di mine nella cava, al traffico di automezzi e alla diffusione di polveri;
   agli interroganti risulta che la riapertura della cava sia stata autorizzata per un periodo di soli 2 anni (non rinnovabili) e finalizzata all'esclusivo riambientamento e ripristino ambientale del sito;
   da tali premesse riportate nella convenzione tra il comune e l'azienda citata, emerge con relativa chiarezza che i lavori nella cava consistessero più in una vera e propria riattivazione delle attività di coltivazione che in un ripristino ambientale così come previsto dalla convenzione siglata con il comune;
   con nota in data 24 novembre 1994, la Comunità montana dei Monti Martani e del Serano confermava di aver rilasciato la sua obbligatoria «autorizzazione esecutiva» a condizione che il fine ultimo dei lavori fosse «un reale, totale recupero ambientale della zona»;
   nel 1995, il comune di Gualdo Cattaneo provvedeva a concludere una seconda convenzione con l'azienda citata (poi divenuta Montepelato subentrante nella convenzione nel 1997 ed infine GMP) finalizzata a far sì che l'attività estrattiva si concludesse con il completo ed efficace riambientamento di tutta la zona interessata ancora rimasto inattuato; si prevedeva, altresì, la quantità massima di materiale estratto pari a ad una cubatura massima, uguale o minore a me 150.000, garantendo, tra le altre cose, un puntuale e regolare smaltimento delle acque;
   risulta agli interroganti che il comune, dinanzi alla mancata osservanza delle prescrizioni in oggetto, abbia, comunque, rilasciato alla GMP un terzo permesso di scavo sul Monte Pelato, sempre a titolo di ripristino ambientale;
   tale circostanza ha determinato un aggravamento dello stato naturale dei luoghi;
   risulta, infatti, che la riapertura della cava dismessa, a seguito dell'abbassamento dell'attuale piazzale di coltivazione della cava con aggravamento del dissesto ambientale, unito alla perdurante diffusione di polveri per la popolazione, oltre a determinare il peggioramento delle attuali condizioni di recupero ambientale dell'intera area, con particolare riferimento al corretto smaltimento delle acque, sta determinando effetti nocivi, anche indiretti, sulla salute umana e per l'ambiente, configurandosi il rischio di un danno ambientale di cui all'articolo 300, comma 2, lettera d) –:
   se il Ministro alla luce di eventuali verifiche tecniche effettuate sullo stato di inquinamento delle acque e del suolo e sullo stato di conservazione di ambienti naturali disposte ai sensi dell'articolo 8, comma 2 della legge n. 349 del 1986 non ritenga opportuno nel rispetto delle competenze delle regioni e degli enti locali disporre verifiche e controlli da parte del personale appartenente al Comando carabinieri tutela dell'ambiente (CCTA), in relazione all'oggettivo pericolo per la popolazione residente. (4-00992)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 13 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 138
4-00992
presentata da
CIPRINI Tiziana

  Risposta. — In relazione a quanto riferito dagli interroganti con l'atto di sindacato ispettivo in esame, questa Amministrazione si è immediatamente attivata per acquisire dal competente ente locale ogni utile elemento informativo, nonché interessato il Comando carabinieri per la tutela ambiente (CCTA) in ordine alla possibile violazione delle disposizioni normative in materia ambientale.
  In particolare, il Comune di Gualdo Cattaneo, con propria nota prot. n. 8930/1 del 17 settembre 2013, ha ritenuto di fornire alcune precisazioni, rispetto alla ricostruzione dei fatti risultanti dalla interrogazione in oggetto, del seguente tenore:
   il «permesso di scavo» rilasciato nel 1992 alla società BE.MA. a r.l. in località Monte Pelato, nel Comune di Gualdo Cattaneo, non era finalizzato esclusivamente ad operare il ripristino ambientale del sito di cava dismesso, ma anche a svolgere attività di coltivazione e riambientamento;
   la cava di cui trattasi è stata sempre a cielo aperto e fino all'anno 1998 non ha creato ufficiali lamentele o disagi circa l'uso di mine, traffico di automezzi o diffusione di polveri;
   la predetta autorizzazione era stata rilasciata per la coltivazione e recupero ambientale della cava per un periodo massimo di 2 anni, senza alcuna indicazione, positiva o negativa, circa la possibilità di rinnovo;
   a seguito della richiesta formulata in data 20 luglio 1994 da parte della Soc. BE.MA., espletate le procedure di approvazione e recepita l'autorizzazione con prescrizioni n. 678 rilasciata in data 30 novembre 1994 da parte della Comunità montana dei Monti Martani e del Serano, è stata stipulata una nuova convenzione in data 21 aprile 1995 tra il Comune di Gualdo Cattaneo e la predetta società per la coltivazione di una cava a cielo aperto di inerti, della durata di 5 anni e, comunque, fino alla effettiva ultimazione dei lavori di riambientazione.

  Precisato quanto sopra, lo stessa Amministrazione locale evidenziava, in ultimo, che il rilascio della «nuova» autorizzazione alla riattivazione, coltivazione e recupero ambientale della cava in località Monte Pelato, con le pertinenti prescrizioni, è il provvedimento finale datato 13 ottobre 2011, emesso a favore della società G.M.P. p.A. a seguito del completamento della procedura prevista dagli articoli 5-bis e 7 della L.R. n. 2/2000 azionata a seguito della pertinente istanza formulata dalla società interessata in data 22 giugno 2006.
  Per quanto attiene alle verifiche richieste al CCTA, quest'ultimo ha relazionato in merito agli esiti della visita ispettiva svoltasi presso il sito interessato in data 13 settembre 2013 da parte del dipendente Nucleo operativo ecologico (Noe) di Perugia, in collaborazione con l'Ufficio attività estrattive della Provincia di Perugia.
  In tale occasione, quindi, si è potuto accertare che:
   il sito è stato oggetto di riconoscimento di giacimento di cava dismessa con finalità di riattivazione, ai sensi dell'articolo 5 della n. 2/2000, in occasione della seduta di copianificazione finale Comune/Provincia/Regione del 30 settembre 2009;
   l'attività di escavazione da parte della società autorizzata è iniziata il 7 novembre 2011;
   il progetto definitivo di sfruttamento, che non prevede l'uso di esplosivi come podalità di coltivazione, è stato sottoposto dalla Regione Umbria a procedura di Via, conclusasi positivamente con giudizio di compatibilità ambientale, espresso con determinazione dirigenziale n. 4848 del 4 luglio 2011;
   la Società interessata ha ottenuto in data 13 ottobre 2011 dal Comune di Gualdo Cattaneo (PG) l'autorizzazione alla riattivazione, coltivazione, recupero ambientale e l'autorizzazione ambientale n. 24;
   è stato sottoscritto con Arpa Umbria un protocollo di monitoraggio ambientale delle acque sotterranee (con cadenza semestrale), polveri e rumore (con cadenza annuale);
   la Provincia di Perugia ha rilasciato l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera con determinazione dirigenziale n. 3261 del 3 maggio 2012;
   ad oggi è stato eseguito il completo processo di ossidazione dei vecchi fronti di coltivazione, finalizzato alla attuazione dell'impatto visivo connesso alla loro esposizione;
   è in fase di ultimazione l'abbassamento del piazzale, dove sono stati installati i macchinari funzionali alla attività di frantumazione dei materiali lapidei;
   sono in corso i lavori previsti dalla 1a fase del progetto approvato, relativamente alla realizzazione della strada interna al perimetro di cava, che consentirà ai mezzi di ingresso e in uscita di utilizzarla in alternativa a quella esistente ed al posizionamento di due vasche di raccolta e sedimentazione delle acque meteoriche (queste ultime saranno realizzate entro il 2014).

  Lo stesso Comando conclude, quindi, la propria esposizione precisando che non sono state riscontrate violazioni alla normativa ambientale per quanto riguarda le matrici suolo, aria ed acqua.
  Premesso tutto quanto sopra riferito, questo Ministero non intende, tuttavia, sottovalutare le preoccupazione espresse dagli interroganti sulle possibili ricadute negative, anche in via indiretta, sulla salute umana e sull'ambiente, dipendenti dall'eventuale mancato rispetto, per il futuro, da parte della società autorizzata alla riattivazione e coltivazione della cava, degli adempimenti cui è condizionata l'autorizzazione stessa.
  Ferma restando, in ogni caso, la costante vigilanza che sarà esercitata dagli enti locali e territoriali interessati, nell'ambito delle proprie competenze istituzionali, si richiama l'attenzione sul costante monitoraggio dei pertinenti parametri ambientali al quale si è impegnata l'Arpa Umbria, che sarà in grado di rilevare e segnalare eventuali anomalie al fine di intervenire, ciascuna struttura pubblica nell'ambito della propria competenza, per rimuovere i fattori di rischio e scongiurare quell'aggravamento dello stato naturale dei luoghi tanto paventato.

Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mareMarco Flavio Cirillo.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

GUALDO CATTANEO,PERUGIA - Prov,UMBRIA

EUROVOC :

risanamento

degradazione dell'ambiente

coltivazione mineraria

protezione del consumatore

inquinamento del suolo

inquinamento idrico

sanita' pubblica

comune