ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00945

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 37 del 20/06/2013
Trasformazioni
Trasformato il 28/06/2013 in 5/00477
Firmatari
Primo firmatario: BERGAMINI DEBORAH
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 20/06/2013
Stato iter:
28/06/2013
Fasi iter:

TRASFORMA IL 28/06/2013

TRASFORMATO IL 28/06/2013

CONCLUSO IL 28/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00945
presentato da
BERGAMINI Deborah
testo di
Giovedì 20 giugno 2013, seduta n. 37

   BERGAMINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   un recente studio sullo stato dell'arte del sistema di trasporto ferroviario nei 27 Paesi membri dell'Unione europea realizzato nel 2012 da «The european house-Ambrosetti», delinea – in particolare – un quadro chiaro dello stato di avanzamento del processo di liberalizzazione dei singoli mercati e di creazione di un mercato unico del trasporto ferroviario;
   lo studio citato evidenzia come l'Italia – che rappresenta il terzo mercato ferroviario europeo ed esprime anche il terzo operatore ferroviario – si è sempre caratterizzata per una totale assenza di precise scelte politiche in materia;
   inoltre, mentre da una parte l'Italia è tra i Paesi che più velocemente si sono adoperati per l'implementazione delle direttive europee rispetto ad altri Stati membri, dall'altra ciò non ha comportato la definizione di una chiara politica e strategia del trasporto ferroviario;
   tra gli elementi di criticità rilevati nel quadro italiano ci sono i livelli di contribuzione al servizio di trasporto pubblico locale ferroviario contenuti e non paragonabili a quelli dei principali Paesi di riferimento, in primis Francia e Germania;
   in questo contesto il trasporto pubblico locale ferroviario costituisce in Europa la spina dorsale del trasporto su rotaia, rappresentando oltre il 70 per cento dell'intera offerta di treni-chilometri percorsi e, in quasi tutti i principali Paesi europei, esso è considerato uno dei settori maggiormente strategici per la mobilità;
   al contrario in Italia il trasporto pubblico locale ferroviario è il meno remunerativo in quanto i ricavi da traffico e i corrispettivi per passeggero-chilometri percorsi sono particolarmente bassi: per quanto riguarda i primi, infatti, essi sono inferiori del 50 per cento rispetto a quelli di Francia e Germania mentre i ricavi da contribuzione pubblica sono inferiori in un range tra il 20 per cento e il 30 per cento;
   fra le raccomandazioni che il citato studio rivolge all'Italia si segnala quella relativa alla radicale revisione dell'attuale modello di finanziamento del sistema di trasporto pubblico locale ferroviario;
   con riferimento alla succitata questione, nella precedente legislatura il Governo Monti ha previsto – ai sensi dell'articolo 1, comma 301, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013) che ha sostituito l'articolo 16-bis del decreto-legge n. 95 del 2012 – l'istituzione, a decorrere dal 2013, del fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario, il quale ha la precipua finalità di realizzare la razionalizzazione e l'efficientamento del settore del trasporto pubblico locale. In applicazione del citato articolo 16-bis le regioni sono tenute ad effettuare una riprogrammazione dei servizi volta a razionalizzarne la gestione sulla base di specifici obiettivi, il cui mancato raggiungimento comporta una progressiva riduzione delle risorse statali destinate alle regioni stesse;
   il comma 3 del citato articolo 16-bis stabilisce che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanarsi previa intesa in sede di Conferenza unificata, sono definiti i criteri e le modalità con cui ripartire e trasferire alle regioni a statuto ordinario le risorse stanziate sul suddetto fondo. Ad oggi il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri risulta ancora in corso di emanazione, anche se la formalizzazione dell'intesa succitata ha permesso l'emanazione del decreto interministeriale (ex articolo 16-bis, comma 6) di ripartizione, a titolo di anticipazione, tra le regioni a statuto ordinario, del 60 per cento dello stanziamento del fondo medesimo;
   la fotografia impietosa che lo studio citato fa del sistema italiano del trasporto pubblico locale ferroviario è sicuramente confermata dalle esperienze di disservizi e ritardi di chi quotidianamente utilizza il trasporto pubblico locale su rotaia;
   tra le situazioni più compromesse si segnala quella relativa al trasporto pubblico locale ferroviario della regione Toscana dove – secondo i dati raccolti nella campagna sulla mobilità sostenibile Pendolaria 2012 promossa da Legambiente – è in servizio una delle peggiori tratte del trasporto ferroviario locale italiano, la Viareggio-Firenze sulla quale, secondo le previsioni, saranno chiuse 7 stazioni con una conseguente drastica diminuzione del servizio a fronte di un aumento del 30 per cento delle tariffe regionali;
   nel 2012 – secondo quanto segnalato dall'Assemblea pendolari Lucca-Pisa – i biglietti sono, infatti, aumentati: su un tratta di 30 chilometri come Lucca-Viareggio o Lucca-Pisa, infatti, il biglietto è passato da 2,50 a 3,30 euro, gli abbonamenti settimanali da 18 a 22 euro e quelli mensili da 46 a 55 euro per chi ha un Isee superiore a 36 mila euro;
   nel 2003 un accordo tra regione, Rete ferroviaria italiana (Rfi) – gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale – e le province di Lucca e di Pistoia aveva previsto interventi di potenziamento sulla Lucca-Firenze e nel 2008 il piano complessivo di interventi è stato reso, ovviamente in teoria, operativo. Esso prevedeva, tra l'altro, il raddoppio della Pistoia-Montecatini con un costo di 116 milioni di euro e la velocizzazione della tratta Montecatini-Lucca per 60 milioni di euro;
   sempre secondo quanto segnalato dall'Assemblea dei pendolari Lucca-Pisa e dal coordinamento per la difesa del trasporto pubblico, da parte della regione Toscana c’è un evidente disinteresse nei confronti dei 10 mila pendolari che utilizzano la tratta Lucca-Firenze oltre alla totale mancanza della volontà politica nel sostenere il trasporto dei pendolari su rotaia;
   alla regione Toscana i pendolari hanno formulato richieste precise (investimenti per il raddoppio delle linee e miglioramenti tecnologici per la circolazione dei treni, sostituzione del materiale rotabile, un aumento della manutenzione sui mezzi e sulle infrastrutture per ottenere puntualità, efficienza e sicurezza), lanciando, altresì, un appello affinché la regione stessa chieda a Ferrovie dello Stato, ed in particolare a Rfi, il rispetto del contratto di servizio e l'abbandono di una politica di contrazione del personale e degli investimenti rivelatasi fallimentare;
   il 18 marzo 2013, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ha dato il via libera al Contratto di programma-servizi 2012-2014 tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana. I finanziamenti, pari a 4.575 milioni di euro, saranno utilizzati per attività di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete ferroviaria, safety e security e navigazione su rotaia –:
   quali tempestive iniziative, per quanto di competenza, intenda porre in essere per rendere il trasporto pubblico locale ferroviario competitivo, verificando, altresì, l'adempimento da parte di Rete ferroviaria italiana (Rfi) degli obblighi previsti, a tale proposito, dal Contratto di programma anche con particolare riferimento alla sopradescritta situazione in cui versa il trasporto pubblico locale ferroviario della regione Toscana. (4-00945)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

RETE FERROVIARIA ITALIANA SPA ( RFI )

EUROVOC :

trasporto ferroviario

Toscana

rete ferroviaria

veicolo su rotaie

contratto di prestazione di servizi

liberalizzazione del mercato