ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00907

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 35 del 18/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: PALMA GIOVANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA', LO SPORT E LE POLITICHE GIOVANILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA', LO SPORT E LE POLITICHE GIOVANILI delegato in data 18/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00907
presentato da
PALMA Giovanna
testo di
Martedì 18 giugno 2013, seduta n. 35

   PALMA. — Al Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili . — Per sapere – premesso che:
   secondo le ultime statistiche fornite dalla casa delle donne di Bologna sono state 129 le donne uccise nel 2011, 124 quelle uccise nel 2012, a cui vanno aggiunti i 47 tentati femminicidi che, fortunatamente, non hanno portato alla morte della donna e le 8 vittime, tra figli e altre persone (che portano il totale a 132); in questi primi mesi del 2013 sono già ben 35 le vittime;
   sono migliaia i casi, ogni anno, di atti violenti o minacce di violenza esercitati nei confronti della donna, e spesso si compiono in ambito familiare, ad opera di un congiunto;
   il tema è da tempo all'attenzione dell'opinione pubblica internazionale; la violenza contro le donne, infatti, è una violenza di genere riconosciuta oggi dalla comunità come una violazione fondamentale dei diritti umani;
   nel 1979 l'Assemblea generale delle Nazioni unite ha emanato la Carta internazionale dei diritti per le donne, denominata Cedaw. Essa è composta di un preambolo e trenta articoli e definisce ciò che costituisce una discriminazione contro le donne istituendo un programma delle attività a livello nazionale per porre fine a tale discriminazione;
   l'Italia ha ratificato la CEDAW ai sensi della legge n. 132 del 1985 e ha aderito al Protocollo opzionale il 29 ottobre 2002; gli Stati che hanno ratificato la CEDAW e le altre carte regionali in materia si sono assunti un obbligo: adoperarsi affinché le donne abbiano cittadinanza, ovvero affinché possano in concreto godere dei loro diritti fondamentali; questo implica per lo Stato l'obbligo di attivarsi per rimuovere le situazioni discriminatorie;
   nel marzo 2010, il Parlamento europeo ha approvato una relazione sulla violenza contro le donne in Europa, nella quale sono formulate una serie di proposte, con un nuovo approccio globale contro la violenza di genere;
   il 25 giugno 2012, è stato presentato all'ONU il primo Rapporto tematico sul femminicidio, frutto del lavoro realizzato in Italia da Rashida Manjoo, preceduto nell'ottobre 2011 da un seminario convocato a New York dalla relatrice speciale. Il seminario ha coinvolto 25 esperti provenienti da diverse aree geografiche e appartenenti al mondo universitario, alle organizzazioni della società civile e ad agenzie dell'ONU, tutti con comprovate competenze tecniche e professionali in materia di femminicidio;
   i media spesso presentano i casi di femmicidio come frutto di delitti passionali, di un'azione improvvisa ed imprevedibile di uomini vittime di raptus e follia omicida. In realtà questi sono l'epilogo di un crescendo di violenza a senso unico e generalmente sono causati da un'incapacità di accettare le separazioni, da gelosie, da un sentimento di orgoglio ferito, dalla volontà di vendetta e punizione nei confronti di una donna che ha trasgredito a un modello comportamentale tradizionale; nel momento in cui la donna italiana cerca di uscire da questi schemi, nasce il rifiuto del partner maschile alla sua emancipazione «che si trasforma in forme di controllo economico, di violenza psicologica, di violenza fisica, e che può arrivare fino all'uccisione della donna»;
   questo è tanto più vero quanto più è forte la sottomissione economica della donna all'ambito familiare, quanto meno sono le opportunità lavorative della donna sul mercato; quanto più profondo è il radicamento culturale di modelli maschilisti; questo, quindi, è tanto più vero nei luoghi dove la crisi economica e occupazionale è più profonda;
   l'undici maggio 2011 ad Istanbul è stata approvata la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Council of Europe Convention on preventing and combating violence against women and domestic violence); essa è stata aperta alla firma degli Stati membri del Consiglio d'Europa, degli Stati non membri che hanno partecipato alla sua elaborazione e dell'Unione europea;
   l'Italia ha sottoscritto il trattato il 27 settembre 2012; il disegno di legge di ratifica è stato approvato dalla Camera dei deputati il 28 maggio 2013;
   la Convenzione, come gli atti di rilevanza internazionale precedentemente citati, delineano quadri normativi e di principio di grande respiro e di evoluzione che però hanno bisogno di atti concreti, di azioni reali contro la violenza sulle donne;
   in particolare si rende necessario un programma di apertura di centri antiviolenza e di case rifugio, di strutture di assistenza e tutela della donna vittima di violenza, in particolar modo in alcune aree del Paese dove tali servizi sono più che carenti, e dove, al contrario, forte è l'esigenza di una rete di protezione –:
   quali iniziative intenda assumere per dare concreta attuazione alle misure previste nella Convenzione di Istanbul e se non intenda adottare rapidamente iniziative volte all'attivazione di servizi sul territorio nazionale, e in particolare in alcune aree del Paese che registrano particolari carenze;
   se il Governo intenda, e in che misura, rifinanziare il Fondo contro la violenza alle donne, istituito dall'articolo 2, comma 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008), finalizzato alla prevenzione, all'informazione e alla sensibilizzazione nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne, nonché al sostegno finanziario dei centri antiviolenza e delle case-rifugio. (4-00907)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2007 0244

EUROVOC :

delitto contro la persona

violenza

condizione della donna

donna

aiuto finanziario

convenzione europea

parita' di trattamento

omicidio