ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00804

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 31 del 11/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 11/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/06/2013
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 11/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00804
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Martedì 11 giugno 2013, seduta n. 31

   SCOTTO, DURANTI e PIRAS. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   sono trascorsi quasi dodici anni dall'inizio della missione NATO in Afghanistan, uno dei conflitti più lunghi, controversi e sanguinosi, in cui hanno perso la vita oltre 3.000 soldati della coalizione, di cui 53 italiani, e oltre 70,000 civili afgani;
   soltanto nel 2011, in base ad un rapporto dell'Unicef, in Afghanistan sono stati uccisi o feriti, a causa del conflitto, 1.756 bambini, una media di 4,8 bambini al giorno; sempre nello stesso anno, 316 tra bambini e ragazzi sotto i diciotto anni di età, sono stati reclutati dalle parti in conflitto, in particolare dai gruppi armati di opposizione;
   la missione ha visto schierati 130.000 soldati stranieri, 4.000 dei quali italiani, ed è costata all'Italia 5.415.640.096 euro di cui solo 217.903.400 destinati alla cooperazione;
   nel vertice tenutosi a Chicago nel maggio 2012 la NATO ha deciso di trasferire la sicurezza di tutto il territorio alle forze afgane entro il 2013 così da restare con un solo ruolo di sostegno fino alla fine del 2014;
   in tale occasione l'Italia si è impegnata a sostenere le forze di sicurezza negli anni 2015-2017 con 360 milioni di euro da spalmare nel triennio;
   la Francia ha anticipato il ritiro del suo contingente, così come il Canada e l'Australia;
   l'8 giugno 2013, alle ore 10.30 locali, nella zona di Farah, area meridionale nell'ovest dell'Afghanistan considerata particolarmente a rischio, un blindato VTLM Lince, con a bordo sette uomini, di rientro alla base dopo aver svolto attività di sostegno alle unità dell'esercito afgano, secondo ricostruzioni dello Stato Maggiore della Difesa mentre rallentava nei pressi di una rotatoria è stato oggetto di un attacco da parte di elementi ostili che lanciavano un ordigno esplosivo all'interno del veicolo;
   nell'attentato, successivamente rivendicato dalle milizie talebane, perdeva la vita l'ufficiale dell'Esercito Capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa, di 31 anni, e rimanevano feriti altri tre componenti dell'equipaggio, immediatamente trasferiti all'ospedale della base di Farah senza risultare in pericolo di vita;
   i talebani, nel rivendicare l'attacco, attraverso il loro portavoce Qari Yousef Ahmadi, dichiaravano che l'assaltatore che aveva lanciato la granata contro il mezzo blindato sarebbe stato un bambino di undici anni, ma tale affermazione veniva respinta prima dal portavoce del governo provinciale di Farah, Abdul Rahman Zhawandai, e poi dal Ministro degli affari esteri Emma Bonino, che dichiaravano responsabile un maschio adulto che, dopo l'attentato, si dava alla fuga nelle vie del vicino mercato;
   fonti della Difesa, come riportato dall'articolo on line de «La Repubblica» intitolato «Afghanistan, ucciso militare italiano», affermano che non è stato un uomo che vestiva un'uniforme delle forze di sicurezza afgane a lanciare l'ordigno e che la dinamica dei fatti è ancora in corso di accertamento;
   il Lince è un veicolo tattico leggero multiruolo (VTLM) a trazione integrale 4x4, che può essere impiegato in ogni ambiente operativo;
   soltanto a maggio del 2009, a seguito di una lettera proveniente da un soldato italiano operante in Afghanistan che lamentava una sequela di inadeguatezze all'equipaggiamento, ivi compresa quella dei blindati, meno sicuri a suo dire dell’High mobility multi-purpose wheeled vehicle in dotazione all'esercito statunitense a causa della differenza connessa con il tetto del mezzo, sul quale era prevista la presenza di una torretta remotizzata (una mitragliatrice comandata dall'interno del veicolo), il Ministero della difesa decideva di emanare un bando di gara a livello europeo con procedura «ristretta accelerata» per l'acquisto di torrette remotizzate da installare, per l'appunto, sui Lince;
   la torretta remotizzata, allo stato attuale, risulta non essere stata montata su tutti i Lince impiegati in Afghanistan;
   il primo obiettivo del Governo deve essere la tutela e l'incolumità dei militari italiani impegnati nelle missioni internazionali;
   il VTLM Lince oggetto di attentato l'8 giugno 2013 sembra fosse sprovvisto della torretta remotizzata e quindi incapace di garantire la sicurezza dell'equipaggio;
   il Governo italiano ha disposto l'acquisto di 90 cacciabombardieri F-35 dal costo di circa 120 milioni di euro per esemplare –:
   se il Governo sia in grado di giustificare il perché non tutti i VTLM Lince presenti in Afghanistan siano dotati di torrette remotizzate;
   se il Governo sia in grado di fare chiarezza sulla dinamica dei fatti, e in particolare sull'identità dell'attentatore;
   se non sia più opportuno ed utile cancellare il «programma F-35» così da reinvestire parte di quei fondi nell'approvvigionamento di strumentazioni che garantiscano maggior sicurezza ai nostri militari;
   se non sia giunto il momento di annunciare l'immediata uscita del nostro Paese dalla missione ISAF, riportando quanto prima in Italia le truppe impegnate sul terreno, lasciando sul campo solo i militari necessari ad organizzare il rientro del materiale con precise regole d'ingaggio, e di sostituire quanto prima la missione militare con una civile con lo specifico compito di sostenere la popolazione afgana con progetti di sostegno alla cooperazione e di ricostruzione civile del Paese. (4-00804)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Afghanistan

esercito

missione d'inchiesta

personale militare

forze paramilitari

morte