Legislatura: 17Seduta di annuncio: 31 del 11/06/2013
Primo firmatario: BALDELLI SIMONE
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ABRIGNANI IGNAZIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/06/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/06/2013
SOLLECITO IL 03/07/2013
BALDELLI e ABRIGNANI. —
Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
Indesit Company ha presentato ai sindacati un piano di razionalizzazione dell'attuale assetto industriale che prevede 1.425 esuberi nei tre poli italiani del gruppo;
in segno di protesta contro questi esuberi previsti dal gruppo Indesit, circa 400 lavoratori degli stabilimenti di Albacina e Melano hanno dato vita il 5 giugno 2013 a scioperi spontanei, assemblee e cortei, con l'occupazione simbolica della direzione aziendale a Fabriano;
anche gli operai dell'indotto, come nel caso della Tecnowind di Fabriano, necessitano di garanzie sul loro futuro occupazionale;
i circa 500 esuberi (su 1.425 in Italia) dichiarati dalla Indesit Company che interesseranno il territorio marchigiano, se sommati alla crisi e chiusura di altre attività produttive di questo settore, rischiano di appesantire una situazione occupazionale locale che è già molto preoccupante, specie in un territorio storicamente produttivo e vitale –:
quali siano le iniziative che il Governo intende intraprendere per salvaguardare il tessuto occupazionale e produttivo delle Marche, in relazione al piano industriale della Indesit e alla crisi dell'indotto, e se il Governo non intenda aprire un tavolo tecnico per cercare di contenere le gravi ricadute che il piano di razionalizzazione della Indesit Company avrà sull'economia reale della regione Marche. (4-00771)
SIGLA O DENOMINAZIONE:INDESIT
EUROVOC :Marche
soppressione di posti di lavoro
economia regionale
politica industriale
recessione economica