ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00764

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 30 del 06/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013
BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/06/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 12/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 10/06/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 12/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00764
presentato da
PARENTELA Paolo
testo presentato
Giovedì 6 giugno 2013
modificato
Martedì 11 giugno 2013, seduta n. 31

   PARENTELA, NESCI, DIENI e BARBANTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   la sanità calabrese è gestita per l'attuazione del piano di rientro da un commissario ad acta, nella persona del governatore regionale Giuseppe Scopelliti, affiancato dai due sub commissari nominati dal Governo e dai tecnici dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. La struttura ha predisposto nell'ottobre 2010 il riassetto della rete ospedaliera che prevede, per tutta la regione, due reparti di cardiochirurgia;
   nel capoluogo della regione, Catanzaro, esiste già – nel policlinico universitario di Germaneto – un reparto di cardiochirurgia di riconosciuta efficienza, strategico per collocazione geografica in ambito regionale e oltre;
   nel decreto n. 18 del 2010, preso atto che in Calabria esistono solo due presidi (di cui uno privato) di cardiochirurgia, entrambi a Catanzaro, è scritto dell'opportunità di dislocare in altra sede una delle due strutture, a Cosenza o a Reggio Calabria in relazione, tra l'altro, al potenziale bacino di utenza;
   nel predetto decreto la Calabria è divisa in tre aree: nord (Cosenza) con popolazione pari a 733.508 abitanti, centro (Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia) con 708.694 abitanti e sud (Reggio Calabria), corrispondente a 566.507 abitanti;
   con il decreto n. 110 del 5 luglio 2012, il governatore regionale Giuseppe Scopelliti approvò – in veste di commissario per l'attuazione del piano di rientro dal debito sanitario – uno schema per un'intesa fra la regione Calabria e l'università degli Studi «Magna Graecia» di Catanzaro, sulla base del quale all'azienda ospedaliera universitaria «Mater Domini» spettavano 225 posti ordinari e 25 in day hospital, all'azienda ospedaliera «Pugliese-Ciaccio» 20 posti di ostetricia-ginecologia e chirurgia toracica e all'azienda ospedaliera BMM di Reggio Calabria 20 posti di cardiochirurgia e neurologia;
   a opinione degli interroganti il governatore Scopelliti, commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro, con proluvie di notizie, decreti e interventi ambigui, non ha garantito la conoscenza del reale status della cardiochirurgia catanzarese e del suo futuro, pure impedendo la creazione di cardiochirurgia a Cosenza;
   gli interroganti evidenziano che, nonostante il governatore regionale Giuseppe Scopelliti si sia profuso in rassicurazioni sul futuro della cardiochirurgia catanzarese e della Fondazione Campanella, alla data odierna non risulta siglato il ricordato protocollo di intesa tra università di Catanzaro e regione Calabria;
   il direttore dell'unità operativa di cardiochirurgia Attilio Renzulli, con atto del 5 febbraio 2013, in seguito a gravi infezioni a pazienti della cardiochirurgia pubblica, ha chiesto ai vertici dell'azienda Mater Domini e della Regione Calabria, nonché al rettore dell'università Magna Graecia, l'attivazione di tutti gli interventi – tra cui l'uso esclusivo della terapia intensiva – diretti a tutelare e a garantire la salute dei pazienti, con riserva, in mancanza, di esposto al Ministero della salute e alla procura della Repubblica al fine di verificare l'idoneità igienico-sanitaria dei locali del reparto;
   dopo la riferita richiesta, il direttore dell'unità operativa della cardiochirurgia è stato prima sospeso – da parte dell'azienda ospedaliera universitaria Mater Domini (che ricomprende l'università Magna Graecia) – dall'attività medico/assistenziale, e di seguito, da parte dell'università Magna Graecia e dall'azienda Mater Domini, rimosso dalla carica di direttore dell'U.O. cardiochirurgia e sostituito con altro direttore;
   per realizzare il «centro del cuore» di Reggio Calabria sono stati finora spesi oltre 20 milioni di euro e il reparto di cardiochirurgia è rimasto chiuso, con macchinari inutilizzati e relativi, intuibili sprechi;
   la Calabria continua ad avere un debito sanitario che ha indotto il Ministero dell'economia e delle finanze a sanzionare regione con l'aumento dell'addizionale regionale Irpef dello 0,30 per cento dell'aliquota fiscale Irap dello 0,15 per cento per tutto l'anno in corso e con il blocco delle assunzioni fino al 31 dicembre 2013 –:
   se non si ritenga, in virtù della divisione in macroaree di cui all'indicato decreto n. 18 del 2010, che debba essere istituito a Cosenza un reparto di cardiochirurgia, mantenendo l'omologo reparto pubblico a Catanzaro;
   se, anche per il tramite del Commissario ad acta per il rientro dei disavanzi sanitari, non ritengano opportuno adoperarsi perché vengano rendicontate, in maniera chiara e documentata, le spese sostenute per creare il reparto di cardiochirurgia di Reggio Calabria, ad oggi inattivo;
   nella situazione – anche giuridicamente – straordinaria della sanità in Calabria, quali iniziative di competenza intendano adottare perché sia preservata e migliorata l'efficienza della cardiochirurgia pubblica di Catanzaro, pure per la riduzione dell'emigrazione sanitaria, causa di deficit e mancati investimenti della regione a garanzia del diritto alla salute;
   se intenda valutare, alla luce della insoddisfacente gestione della sanità calabrese da parte del commissario presidente Scopelliti, se procedere alla nomina di uno o più sub commissari al fine di affrontare in maniera adeguata le problematiche rappresentate in premessa. (4-00764)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CALABRIA

EUROVOC :

diritto alla salute

istituto ospedaliero

spese sanitarie

professioni tecniche

debito