ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00759

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 30 del 06/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: GINATO FEDERICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013
CRIMI' FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/06/2013
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00759
presentato da
GINATO Federico
testo di
Giovedì 6 giugno 2013, seduta n. 30

   GINATO, SBROLLINI e CRIMÌ. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   in data 16 maggio 2013 la regione Veneto e nello specifico numerosi comuni della provincia di Vicenza, tra i quali il comune capoluogo stesso, i comuni di Altavilla, Arcugnano, Brogliano, Cornedo, Montorso, Nanto, Trissino sono stati interessati da una nuova alluvione che ha colpito con precipitazioni eccezionali territori già piegati nel 2010 da una catastrofe di dimensioni certamente maggiori quanto a estensione ma altrettanto grave dal punto di vista della avversità atmosferica;
   sono numerose le strade chiuse per frana, tra le quali la strada provinciale Fimon in comune di Arcugnano, la strada provinciale Ulivi in comune di Nanto, la strada provinciale Montorsina in comune di Montorso, la strada comunale per la contrada Gobbi Bassi dove quattro famiglie sono rimaste isolate. Ci sono state frane anche nei comuni di Trissino, Recoaro Terme e Brogliano. Si tratta di una situazione grave nel quadro della quale la provincia, i vigili del fuoco e venti squadre di protezione civile hanno affiancato i volontari dei comuni maggiormente colpiti per scongiurare un'esondazione piena ma che ha comunque registrato allagamenti in alcune aree del territorio e ingenti danni ad edifici, infrastrutture, attività produttive e all'agricoltura;
   alla luce di questo ulteriore evento critico, la messa in sicurezza dell'area vicentina, che poggia sulla realizzazione dei bacini di laminazione a Caldogno e Trissino, deve avere una quantomai opportuna accelerazione (come definito dal piano straordinario di mitigazione della regione) –:
   se siano al corrente di quanto sopra esposto; se intendano assumere ogni iniziativa di competenza, anche per il tramite della competente autorità di bacino, per garantire con urgenza la messa in sicurezza dei territori vicentini e veneti colpiti nuovamente da tali emergenze, in risposta alle numerose richieste di aiuto da parte dei sindaci stretti tra i vincoli del patto di stabilità, e per agevolare la realizzazione di opere necessarie, quali i bacini di laminazione. (4-00759)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 640
4-00759
presentata da
GINATO Federico

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'evento alluvionale che in data 16 maggio 2013 ha interessato la regione Veneto e nello specifico numerosi comuni della provincia di Vicenza, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché dagli enti territoriali e dagli altri soggetti preposti, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente, insieme alla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2014-2020.
  Il Piano è stato definito, nel corso del 2014-2015, dalle proposte presentate dalle regioni attraverso l'utilizzo del sistema web ReNDiS (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) del Ministero dell'ambiente in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). L'insieme degli interventi localizzati sull'intero territorio nazionale raggiungono un importo pari a circa 20,3 miliardi di euro che rappresenta, pertanto, il fabbisogno complessivo del periodo 2014-2020. Si evidenzia che, rispetto a tale importo, quello relativo alle richieste validate dalle regioni nei sistema ReNDiS ammonta a circa a 17,5 miliardi di euro.
  Tuttavia, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015 è stato individuato, nell'ambito del Piano Operativo Nazionale, un Piano Stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio idrogeologico, con un costo di circa 1.389 milioni di euro.
  Al fine di assicurare il rapido avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico e tempestivamente cantierabili per livello di progettazione, ricompresi nel suddetto piano stralcio, la delibera Cipe n. 32/2015 ha assegnato al Ministero dell'ambiente l'importo di 450 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione afferenti alla programmazione 2014-2020.
  Per la medesima finalità sono inoltre state individuate risorse disponibili a legislazione vigente pari a 150 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro costituite da risorse del Ministero dell'ambiente a valere sulle disponibilità recate dall'articolo 1, comma 111, della legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di stabilità 2014) e la restante quota di 110 milioni di euro a carico delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2007-2013 di cui all'articolo 7, comma 8, del decreto-legge n.133 del 12 settembre 2014 cosiddetto «sblocca italia».
  A questi si devono aggiungere, nel biennio 2015-1016, ulteriori 56 milioni di euro circa che il Ministero dell'ambiente ha disposto di destinare al fine di incrementare la copertura del piano stralcio citato, in considerazione della rilevanza e dell'urgenza degli interventi in esso previsti.
  Il piano stralcio risulta composto di una sezione attuativa di complessivi 33 interventi, nella quale sono riportati gli interventi da realizzare nell'immediato per un importo finanziato dallo Stato di oltre 656 milioni di euro, e di una sezione programmatica di complessivi 99 interventi, che potrà essere successivamente finanziata con risorse che si renderanno disponibili a tal fine.
  Nella suddetta sezione programmatica sono inseriti alcuni studi di fattibilità o progettazioni preliminari per i quali si prevede un rapido sviluppo del livello progettuale e che coinvolgono un'alta percentuale di popolazione esposta al rischio idrogeologico.
  Tutti gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015 proposto dal Ministero dell'ambiente, che individua i criteri e le modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, in modo da garantire, ai sensi della normativa vigente in materia, la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia del loro utilizzo rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologico.
  Non appena rinvenute le ulteriori risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del suddetto piano nazionale, saranno individuati gli interventi che potranno essere ammessi a finanziamento secondo le modalità e in base ai criteri previsti dal citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, tenendo conto in particolare delle priorità espresse dalle Regioni.
  La regione Veneto, relativamente al piano stralcio per le aree metropolitane, ha avanzato richiesta di finanziamento per quattro interventi caratterizzati da progettazione definitiva o esecutiva, localizzati nei comuni di Venezia e Padova, per un importo complessivo di euro 155.133.573,19.
  In relazione al piano nazionale 2014-2020, invece, si segnala che le richieste avanzate dalla regione Veneto ammontano, per la provincia di Vicenza, a euro 200.354.000,00 per un totale di ventitré interventi, e che la richiesta di finanziamento attinente al comune di Montorso Vicentino, già avanzata dalla stessa regione; sarà valutata secondo la procedura prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015 qualora risulteranno disponibili le necessarie risorse finanziarie.
  Inoltre, risultano già finanziate da questo Ministero opere di mitigazione del rischio idrogeologico nei comuni di:
   Arcugnano, con l'accordo di programma del 23 dicembre 2010 per un importo di euro 500.000,00;
   Comedo, con decreto ministeriale 11 luglio 2005 per un importo di euro 160.000,00;
   Nanto, con decreto ministeriale 10 novembre 2008 per un importo di euro 400.000,00;
   Trissino, con decreto ministeriale 10 novembre 2008 per un importo di euro 4.254.380,00.

  Con riferimento ai vincoli imposti dal patto di stabilità, si segnalano, infine, alcune novità previste dalla legge di stabilità 2016 articolo 1, comma 707, della legge n. 208 del 2015).
  In particolare, si ricorda che a decorrete dall'anno 2016 cessano di avere applicazione le disposizioni concernenti la disciplina del patto di stabilità interno degli enti locali. Viene tuttavia imposto agli enti il pareggio di bilancio nel solo saldo finale di competenza. Pertanto, dal 2016, gli enti locali devono conseguire un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali Inoltre, per l'anno 2016, ai fini del pareggio del bilancio, non sono considerate le spese sostenute dagli enti locali per interventi di edilizia scolastica (comma 713) e per interventi di bonifica ambientale (comma 716), conseguenti ad attività minerarie, effettuati mediante utilizzo di avanzo di amministrazione e con assunzione di mutui. Riguardo agli interventi di bonifica ambientale, secondo quanto previsto dal citato comma 716, l'esclusione opera nel limite massimo di 20 milioni di euro.
  Alla luce delle informazioni esposte, questo dicastero continuerà a tenersi informato attraverso gli Enti territoriali e i soggetti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VICENZA,VICENZA - Prov,VENETO

EUROVOC :

comune

inondazione

protezione civile

regime di aiuto