Legislatura: 17Seduta di annuncio: 30 del 06/06/2013
Primo firmatario: CURRO' TOMMASO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 TURCO TANCREDI MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 TACCONI ALESSIO MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013 MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/06/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 06/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 13/09/2013 MAURO MARIO MINISTRO - (DIFESA)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/09/2013
CONCLUSO IL 13/09/2013
CURRÒ, CANCELLERI, TURCO, D'UVA, GRILLO, NESCI, RIZZETTO, TACCONI, PRODANI, BARONI e MARZANA. —
Al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il 14 maggio 2013, nel corso di una conferenza stampa, i legali dei sottufficiali dell'Arma Salvatore Fiducia e Saverio Masi denunciavano agli organi d'informazione gli ostacoli e le omissioni frapposte fra il 2001 ed il 2004 prima alla caccia al capomafia Bernardo Provenzano e poi, circa due anni fa, in relazione ad «un'indicazione affidabile» che faceva ritenere che si trovasse in Sicilia quello che viene considerato l'attuale reggente di Cosa nostra Matteo Messina Denaro;
queste circostanze sono state oggetto di denuncia alla Guardia di finanza di Palermo da parte del luogotenente Salvatore Fiducia, tale denuncia ha fatto seguito ad un esposto del maresciallo Saverio Masi;
i due militari dell'Arma hanno dichiarato che nell'eseguire le loro rispettive indagini, in servizio al comando provinciale di Palermo, le relazioni di servizio con le quali riferivano ai loro superiori siano state «ignorate e talvolta corrette, con sottrazioni di alcune parti»;
inoltre sia Masi che Fiducia riferiscono, per tramite dei loro legali, «di aver individuato casolari dove avrebbero potuto rifugiarsi i latitanti e anziché essere incoraggiati, sono stati stroncati»;
se quanto denunciato in premessa fosse vero si sarebbero verificati, nell'ambito dell'Arma, comportamenti che avrebbero contribuito alla compromissione di importanti indagini contro la criminalità organizzata, ivi compresa la cattura di pericolosissimi latitanti –:
se siano state avviate indagini in relazione ai fatti in premessa alla luce dell'esposto e della denuncia presentati;
quali iniziative intenda intraprendere, nel rispetto ed indipendentemente da eventuali indagini della magistratura, per accertare se nella catena di comando si siano verificate anomalie e per chiarire quanto descritto in premessa. (4-00754)
Risposta. — In relazione alla vicenda esposta dall'interrogante, faccio presente che nel corso della conferenza stampa tenutasi il 14 maggio 2013, i legali dei Sottufficiali menzionati nell'atto in titolo hanno riproposto il contenuto di alcune denunce presentate – lo scorso mese di maggio – dai loro assistiti presso gli Uffici della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, in merito ad asserite omissioni e a presunti comportamenti illeciti tenuti dai loro superiori, dal 2001 al 2010 (quando erano effettivi al reparto operativo di Palermo), finalizzati ad ostacolare la cattura di Bernardo Provenzano e di Matteo Messina Denaro.
Il 4 giugno 2013, alcune agenzie di stampa hanno pubblicato le dichiarazioni dell'ufficiale superiore che comandava in quel periodo il reparto operativo di Palermo, con le quali ha smentito le versioni dei Sottufficiali, preannunciando iniziative legali a tutela.
Nel periodo tra l'11 giugno e il 22 luglio 2013, l'allora Comandante del reparto operativo di Palermo e un altro Ufficiale, all'epoca dei fatti anch'egli in forza allo stesso reparto operativo, hanno depositato – direttamente presso le procure della Repubblica competenti – delle querele per diffamazione a mezzo stampa e calunnia nei confronti dei due sottufficiali, nonché degli autori degli articoli di stampa e dei direttori delle testate giornalistiche, responsabili, a vario titolo, di aver divulgato e/o commentato le informazioni diffuse nella conferenza stampa in questione.
Rendo noto, in ultimo, che l'Amministrazione non è in grado di fornire utili elementi sullo stato delle relative indagini, in quanto non sono state delegate attività investigative a reparti dell'Arma dei Carabinieri, tantomeno è stato possibile, attesa l'attualità dei procedimenti penali, avviare autonomi accertamenti sul piano amministrativo.
Il Ministro della difesa: Mario Mauro.
SIGLA O DENOMINAZIONE:ARMA DEI CARABINIERI
GEO-POLITICO:SICILIA
EUROVOC :caccia
mafia
magistrato