Legislatura: 17Seduta di annuncio: 29 del 05/06/2013
Primo firmatario: BIONDELLI FRANCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/06/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/06/2013
BIONDELLI. —
Al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
l'ex direttore generale della Banca d'Italia dottor Fabrizio Saccomanni, oggi Ministro dell'economia e delle finanze, nel corso dell'incontro tenutosi l'11 aprile 2013, aveva sottoposto alle organizzazioni sindacali aziendali un nuovo progetto di riorganizzazione della rete periferica che prevedeva la chiusura, nel biennio 2014-2015, di ben 23 delle 25 filiali specializzate nei servizi all'utenza, nonché il riassorbimento (chiusura) presso le sedi regionali anche delle 6 divisioni delocalizzate di vigilanza coinvolgendo così la vita lavorativa di quasi 600 lavoratori;
a seguito del prospettato intervento, che segue quello già deciso nel 2007 e conclusosi nel 2011, la Banca d'Italia manterrebbe in sostanza la propria presenza nei soli capoluoghi di regione smentendo così la riorganizzazione appena conclusa, voluta dall'ex governatore Draghi, e mettendo in discussione l'obiettivo della crescita qualitativa e quantitativa dei servizi offerti alla collettività;
secondo gli impegni assunti nel 2007 in materia di potenziamento dei compiti e delle funzioni della rete periferica, era naturale aspettarsi un progetto di rafforzamento dei presidi territoriali in comparti particolarmente delicati quali quelli del credito e della finanza;
il rischio di una crescita di fenomeni come l'usura, il pericolo di possibili infiltrazioni criminali nell'economia, la mala gestione dell'attività di recupero crediti e di quella di intermediazione creditizia e finanziaria, nonché il cruciale ruolo che un presidio efficace e tempestivo dei meccanismi del credito e della finanza può avere per le piccole e medie imprese che con grandissima fatica cercano di superare questa congiuntura negativa dovrebbero condurre ad un rafforzamento degli organismi di controllo e vigilanza e non ad un loro ridimensionamento come previsto dall'attuale piano appena presentato;
la regione Piemonte, ha già subito, con il precedente piano, la chiusura delle filiali di Alessandria, Asti, Vercelli (comprendente anche la provincia di Biella), la chiusura della filiale di Cuneo e la trasformazione in unità delocalizzata specializzata nella vigilanza bancaria e finanziaria nonché la trasformazione della filiale di Novara (comprendente anche la provincia di Verbania) in filiale specializzata nei servizi all'utenza;
a seguito del nuovo intervento si tratterebbe non solo di chiudere le sedi di Cuneo e Novara, ma verrebbero a cessare i servizi oggi resi al pubblico sul territorio quali: l'informazione sui dati della centrale di allarme interbancaria; accesso ai dati della centrale dei rischi; esposti in materia di servizi bancari e finanziari; di pagamento ed emissione dei vaglia cambiari; cambio delle banconote e delle monete; esame delle banconote sospette di falsità; consultazione di documenti storici; i servizi relativi all'arbitro bancario finanziario, nonché le funzione di tesoreria dello Stato (attualmente per le province di Novara, Biella, Verbania e Vercelli) –:
se il Governo, alla luce di quanto esposto in premessa, non ritenga opportuno assumere ogni iniziativa di competenza al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, in particolare sul territorio della regione Piemonte già fortemente sacrificata dal precedente piano di riordino. (4-00731)
EUROVOC :diritto del lavoro
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