ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00698

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 28 del 04/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/06/2013
Stato iter:
30/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2013
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/09/2013

CONCLUSO IL 30/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00698
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

   FRATOIANNI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per l'integrazione . — Per sapere – premesso che:
   da circa un mese, secondo un articolo pubblicato in data 3 giugno 2013 dal quotidiano «La Repubblica», a firma di Chiara Spagnolo, sono decine i richiedenti asilo di varie etnie che sopravvivono per strada a Lecce, senza alcuna tutela, ossia in condizioni disumane;
   la questura di Lecce, in un documento inviato agli interessati, ha specificato che non è possibile accogliere nell'immediatezza presso un CARA (centro di accoglienza per richiedenti asilo) le persone succitate, per indisponibilità di posti;
   tale situazione costituisce ad avviso dell'interrogante una palese lesione dei diritti dei richiedenti asilo, in virtù dell'articolo 20, comma 3, del decreto legislativo n. 25 del 28 gennaio 2008: «...negli altri casi il richiedente è ospitato nel centro per il tempo strettamente necessario all'esame della domanda innanzi alla commissione territoriale e, in ogni caso, per un periodo non superiore a trentacinque giorni...»;
   la situazione appena descritta comporta rischi per l'incolumità dei richiedenti asilo e per la pubblica sicurezza, considerate le possibili tensioni che potrebbero crearsi a causa delle condizioni disumane in cui sono costretti a vivere;
   il Governo italiano, negli ultimi anni, è stato oggetto di moniti da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo rispetto alla mancata osservanza dei diritti dei migranti sul suolo italiano e al trattamento disumano e degradante degli ospiti all'interno dei centri di accoglienza;
   l'interrogante ha più volte pubblicamente denunciato la grave situazione di sovraffollamento dei centri di ospitalità per i migranti, e in particolare del CARA di Bari. Una situazione questa decisamente inaccettabile per i migranti ospitati e per gli operatori –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione dei richiedenti asilo;
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione all'interno dei CARA italiani, rispetto al numero effettivo delle persone ospitate e alle condizioni igienico sanitarie e sociali dei migranti;
   se i Ministri interrogati siano conoscenza del fatto che, come risulta all'interrogante, le presenze all'interno del CARA di Bari siano molto superiori rispetto ai numeri previsti nel contratto con l'ente gestore;
   se i Ministri interrogati siano conoscenza del fatto che i tempi di accesso alla procedura di domanda di protezione internazionale sono di gran lunga superiori da quanto stabilito dal decreto legislativo n. 251 del 2007 e successive modificazioni e integrazioni, nonché della recente circolare del Ministero dell'interno n. 400/C/2013 dell'8 febbraio 2013 che ricorda come la domanda di asilo si considera presentata a seguito dell'avvenuta «manifestazione di volontà dell'interessato», che vi deve essere contestualità tra detta manifestazione di volontà e la ricezione amministrativa della domanda tramite modulo «C3» e che la mancata applicazione di dette norme comporta il determinarsi di situazioni di «sospensione» dei diritti connessi alla richiesta di asilo, con conseguenze di particolare gravità nei confronti dei soggetti più vulnerabili;
   quali iniziative urgenti il Governo intenda porre in essere affinché si giunga ad una immediata soluzione delle problematiche anzidette;
   se i Ministri intendano, e in quali forme, promuovere un processo di revisione dell'intero sistema di protezione internazionale dalla fase di accesso alla procedura dell'accoglienza. (4-00698)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 30 settembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 87
4-00698
presentata da
FRATOIANNI Nicola

  Risposta. — La situazione di criticità che ha interessato la provincia di Lecce nel maggio scorso è stata risolta in seguito a un incontro con tutti i soggetti interessati, che si è svolto il 4 giugno presso la locale prefettura. In quella sede è stato individuato un percorso di accoglienza temporanea dei richiedenti asilo, in attesa del trasferimento presso i Cara. Peraltro, le amministrazioni locali e le associazioni interessate hanno espresso apprezzamento per le modalità con le quali è stata definita la questione.
  Per far fronte alla situazione di sovraffollamento di alcune delle strutture dedicate all'accoglienza dei richiedenti asilo, è indispensabile il potenziamento dello Sprar (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati). Tale sistema – che costituisce una delle esperienze più significative realizzate in materia a livello europeo – si basa su una fitta rete di solidarietà, assicurata tramite convenzioni con gli enti locali, ed è in grado di promuovere un'ampia governance del fenomeno migratorio.
  Lo Sprar, unito ai centri di accoglienza dislocati sull'intero territorio nazionale, ha già dato ottima prova di sé durante l'emergenza nord-Africa ed è stato recentemente incrementato di 2.402 posti. La disponibilità attuale, pertanto, è di 5.402 posti, tutti occupati. A ciò si aggiunge la richiesta di ulteriori 3.000 posti, di cui 1.810 sono già stati resi disponibili per le esigenze di Lampedusa e degli altri luoghi di sbarco. È obiettivo del Governo conseguire un ulteriore consistente aumento, che porterà lo Sprar ad accogliere oltre 8.400 stranieri. Il piano ad oggi predisposto rappresenta dunque un valido strumento di gestione ed è in grado di soddisfare l'attuale richiesta di accoglienza.
  Sempre in relazione allo Sprar, è stato predisposto lo schema di decreto recante le nuove linee guida per l'accesso ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo da parte degli enti locali che prestano servizi di accoglienza per i richiedenti e i titolari di protezione internazionale o umanitaria. Nel provvedimento si introduce, tra l'altro, uno strumento importante di flessibilità, attraverso la previsione dell'obbligo, per gli enti locali che presentano domanda di contributo, di garantire l'attivazione di una percentuale di posti aggiuntivi, su richiesta della direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo, effettuata tramite il Servizio centrale della rete Sprar.
  Per quanto riguarda l'ulteriore problematica segnalata nel testo dell'interrogazione, relativa ai tempi di accesso alle procedure, si assicura che il Governo si è già impegnato a velocizzare le procedure di esame delle domande di protezione umanitaria e di richiesta di asilo.
  Al riguardo, lo scorso 8 luglio è stato approvato dal Senato il disegno di legge n. 587 recante «delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – legge di delegazione europea 2013». Tale disegno di legge prevede disposizioni che – una volta approvate anche dall'altra Camera – consentiranno di fronteggiare situazioni critiche di emergenza, con l'istituzione di 10 ulteriori sezioni, raddoppiando così le capacità operative delle commissioni territoriali già esistenti.
  Sono state inoltre individuate procedure operative più veloci, approntando un procedimento informatizzato di trasmissione delle istanze presentate davanti alle commissioni territoriali (Vestanet). In tal modo, si è proceduto alla dematerializzazione della domanda di riconoscimento della protezione internazionale (cosiddetto «modello C3»), attraverso l'acquisizione diretta per via informatica della domanda da parte degli uffici immigrazione delle questure e l'immediata trasmissione alla commissione territoriale competente.  La procedura verrà ulteriormente implementata grazie al collegamento con altri sistemi informatici.
  Infine, si ricorda che la legislazione nazionale in materia di protezione internazionale è di diretta derivazione comunitaria, in quanto costituisce attuazione delle direttive europee sul diritto di asilo. Recepisce quindi tutte le garanzie procedurali fissate a livello europeo, che devono essere assicurate al richiedente asilo. Tale processo continuerà con il prossimo recepimento delle ultime due direttive comunitarie in materia di asilo, inserite nel citato disegno di legge di delegazione europea 2013. Con tale recepimento si potrebbe procedere al riassetto dell'intero sistema, qualora ciò risultasse necessario, anche sulla base dell'esperienza maturata in questi ultimi anni.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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diritto degli stranieri

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