ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00639

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 25 del 29/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 29/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA', LO SPORT E LE POLITICHE GIOVANILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/05/2013
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/07/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00639
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Mercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25

   SCOTTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili. — Per sapere – premesso che:
   Falciano del Massico è un piccolo centro (inferiore ai 5.000 abitanti) della provincia di Caserta, dove lo scorso anno si sono tenute le elezioni amministrative;
   la lista vincente, di centro-destra, è risultata essere «Il Gabbiano», che sosteneva il dottor Giosuè Santoro per la carica di sindaco e che vedeva al suo interno solo candidature maschili al consiglio comunale;
   la giunta varata dal sindaco Santoro risultava anch'essa composta da soli uomini;
   un gruppo di donne di Falciano, unitamente alla coordinatrice regionale delle donne del PD, presentava quindi ricorso al Tar Campania contro il sindaco di Falciano del Massico, per violazione degli articoli 3, 4 e 51 della Costituzione, violazione e falsa applicazione dell'articolo 6 del Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 e violazione e falsa applicazione dell'articolo 1 del codice per le pari opportunità tra uomo e donna di cui al decreto legislativo n. 198 del 2006;
   il sindaco, ventiquattro ore prima della discussione in camera di consiglio del ricorso proposto contro i provvedimenti sindacali di nomina degli assessori, revocava la giunta comunale, presentandosi così all'udienza del Tar fissata il 26 settembre 2012 con le dimissioni della giunta, e portando così il tribunale a pronunciarsi conseguentemente con una sentenza di rito e di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, ed evitando in tal modo una decisione nel merito;
   l'8 ottobre 2012, a seguito di una procedura di consultazione pubblica, il sindaco Santoro procedeva a rinominare gli assessori della precedente giunta;
   la senatrice Annamaria Carloni a seguito di tali eventi produceva un'interrogazione ai Ministri per le pari opportunità e dell'interno (legislatura XVI atto di sindacato ispettivo n. 4-08828 pubblicato il 5 dicembre 2012 nella seduta n. 850) a cui non è pervenuta risposta;
   lo stesso gruppo di cittadine di Falciano hanno portato avanti la loro battaglia inoltrando un ricorso straordinario al Capo dello Stato per ottenere l'annullamento del decreto sindacale dell'8 ottobre 2012;
   il comune, avvalendosi delle facoltà previste dalla normativa vigente, ha chiesto di procedere nel giudizio presso il Tar Campania, dove a breve sarà fissata l'udienza;
   in data 25 maggio 2013 le ricorrenti inviavano lettera al Dipartimento per le pari opportunità, chiedendo che si intervenga prontamente sui fatti narrati;
   l'atteggiamento e le scelte del sindaco Santoro, prima nella formazione della lista che lo ha sostenuto alle elezioni amministrative e poi nella nomina della giunta comunale, appaiono all'interrogante in palese violazione delle normative vigenti riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna;
   il sindaco Santoro si è chiaramente sottratto al giudizio del Tar Campania revocando la giunta poche ore prima dell'udienza in camera di consiglio e rinominandola poi al completo, poche settimane dopo, con gli stessi assessori;
   il sindaco, prima di rinominare gli stessi uomini che avevano composto la giunta appena dimessasi, avviava una consultazione pubblica al termine della quale con una delibera affermava che «a Falciano del Massico non ci sono donne che possono ricoprire la carica assessorile» –:
   quali iniziative di competenza, anche normative, si intendano adottare affinché sia assicurato il rispetto della parità di genere nella gestione della res publica nei comuni al fine di evitare che si verifichino casi come quello di Falciano del Massico. (4-00639)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-00639
presentata da
SCOTTO Arturo

  Risposta. — Il tema della pari opportunità tra uomini e donne nell'accesso alle giunte comunali è disciplinato dalla legge 23 novembre 2012 n. 215, peraltro non ancora in vigore in occasione delle elezioni del comune di Falciano del Massico, svoltesi nella tornata elettorale del 6 e 7 maggio 2012.
  Si soggiunge che la legge 7 aprile 2014, n. 56, recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, al comma 137 dell'articolo 1, ha previsto che, nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3 mila abitanti, nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento.
  Il Ministero dell'interno, con circolare del 24 aprile 2015 ha fornito indicazioni applicative in ordine alla disposizione richiamata, sottolineando, altresì, la necessità che il sindaco, prima di nominare la giunta, in attuazione del principio di parità di genere, svolga un'attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità di persone appartenenti ad entrambi i generi. Nella circolare viene evidenziata, inoltre, l'esigenza che, nell'atto di nomina della giunta, in cui risulti assente un genere, il sindaco renda adeguata motivazione circa le ragioni della mancata applicazione del principio di pari opportunità.
  Sulla questione il Consiglio di Stato, V Sezione, nella sentenza n. 3938 del 24 luglio 2015, ha chiarito che «l'interpretazione della disposizione statutaria nel senso che occorre assicurare la presenza “di norma” di entrambi i sessi, non può che essere riferita ad un tendenziale equilibrio dei generi nella composizione della Giunta, nel senso che, di norma, la presenza in giunta di uomini e donne deve essere effettivamente equilibrata. Pertanto, il sindaco deve dare conto, per motivi obiettivi, di essere stato impossibilitato a garantire l'effettiva parità dei generi ossia la presenza di un numero di donne tendenzialmente pari a quello degli uomini nella Giunta, pena la violazione della citata norma statutaria, attuativa di una garanzia costituzionale, garantita anche a livello internazionale...».
  Ciò detto in linea generale e venendo ai fatti esposti nell'atto parlamentare, risulta che, avverso il provvedimento di nomina della giunta comunale, costituita esclusivamente da componenti di sesso maschile, alcune elettrici hanno proposto ricorso al tribunale amministrativo regionale lamentando violazioni alle norme a tutela delle pari opportunità tra uomini e donne.
  Prima della discussione presso il citato organo giurisdizionale amministrativo, il sindaco, preso atto delle dimissioni presentate dal vice-sindaco e dai 2 assessori, ha proceduto alla revoca del decreto di nomina, determinando, di fatto, una pronuncia di improcedibilità da parte del tribunale amministrativo regionale della Campania per sopravvenuta carenza di interesse.
  Atteso che i tentativi esperiti per individuare soggetti di sesso femminile, disponibili e ritenuti idonei a rivestire una carica assessorile, non avevano prodotto risultati soddisfacenti, il sindaco, con decreto dell'8 ottobre 2012, ha ricostituito la giunta comunale di composizione identica a quella avverso la quale era stato proposto ricorso al tribunale amministrativo regionale.
  Al fine di ottenere l'annullamento del decreto sindacale, il gruppo di cittadine di Falciano del Massico ha proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato, avverso il quale il comune ha presentato atto di opposizione al tribunale amministrativo regionale della Campania con richiesta di trasposizione del ricorso in sede giurisdizionale.
  Il tribunale amministrativo regionale, assunto in carico il ricorso, lo ha dichiarato improcedibile con sentenza n. 1246 del 25 febbraio 2015 per sopravvenuta carenza di interesse in ragione del fatto che, con decreto del 19 gennaio 2015, il sindaco, a seguito alle dimissioni degli assessori precedentemente in carica, aveva nominato la nuova giunta comunale composta da 3 assessori, uno dei quali di sesso femminile.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

FALCIANO DEL MASSICO,CASERTA - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

Campania

eguaglianza uomo-donna

giurisdizione amministrativa

elezioni locali

comune