ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00605

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 24 del 28/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 28/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/05/2013
Stato iter:
02/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/12/2013
ZANONATO FLAVIO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/12/2013

CONCLUSO IL 02/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00605
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Martedì 28 maggio 2013, seduta n. 24

   MOLTENI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il decreto 5 aprile 2013, del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, emanato dal precedente Governo, stabilisce i nuovi criteri per identificare le impresse a forte consumo di energia;
   il decreto è stato emanato ai sensi dell'articolo 39 del decreto-legge 83 del 2012, convertito, con modificazioni dalla legge n. 134 del 2012, in attuazione della direttiva 2003/96/CE, la quale, all'articolo 17, detta disposizioni in materia di criteri di revisione del sistema delle accise sull'elettricità e sui prodotti energetici, prevedendo regimi tariffari speciali per i grandi consumatori industriali di energia elettrica;
   ai sensi del decreto ministeriale 5 aprile 2013, l'azienda cosiddetta «energivora» è identificata sulla base sia dell'ammontare del valore assoluto dei costi energetici, che devono superare i 2.400.000 chilowattora all'anno, sia sulla base dell'incidenza del costo dell'energia sul proprio volume complessivo d'affari;
   tali imprese, hanno diritto ad agevolazioni sia sulle accise per l'energia complessivamente utilizzata nel processo produttivo, sia sui cosiddetti oneri di sistema (che coprono in particolare gli incentivi per le rinnovabili) relativi all'energia elettrica acquistata;
   in particolare, le aziende con un costo totale dell'energia superiore al 3 per cento del fatturato hanno diritto ad agevolazioni sulle accise e, inoltre, le aziende con un rapporto tra costo della sola energia elettrica e fatturato superiore al 2 per cento hanno diritto a riduzioni sugli oneri di sistema, in maniera crescente proprio in base a tale rapporto;
   l'aver posto livelli di consumo minimo elevati, ossia superiori a 2.400.000 chilowattora, ha escluso da possibili benefici tutto il sistema delle micro, piccole e medie imprese, che hanno ridotti consumi in termini di entità ma elevata incidenza in termini di costo sostenuto rispetto al valore produttivo dell'impresa;
   il livello di consumo minimo pari a 2.400.000 chilowattora non è previsto dalla direttiva europea 2003/96/CE;
   il 24 aprile 2013, il Ministro dello sviluppo economico Passera ha inviato all'Aeeg un atto di indirizzo per la determinazione degli oneri generali di sistema elettrico per le imprese a forte consumo di energia che purtroppo accentua le sperequazioni esistenti;
   tale atto di indirizzo fa salve le agevolazioni esistenti e istituisce una ulteriore nuova classe di agevolazioni in favore di imprese rientranti nella definizione di impresa a forte consumo di energia; il costo di tale nuova classe di agevolazioni viene ripartito su tutti gli altri utenti finali non agevolati, in misura uguale, ossia alle piccole e medie imprese (che non rientrano nella definizione di impresa a forte consumo di energia) e alle famiglie;
   da alcuni primi calcoli effettuati dalle imprese sembra che il costo di questa nuova agevolazione è pari a 600 milioni circa che andrà a beneficio di circa 5.000 imprese e, se non verrà modificata la linea politica da parte del nuovo Governo, tale costo verrà interamente sussidiato da 33 milioni di utenze domestiche e da 7 milioni di piccole imprese;
   ovviamente, l'obiettivo del precedente Governo è stato quello di consentire il recupero di competitività di una fetta importante del nostro sistema produttivo, assegnando ai grandi operatori «energivori» sgravi sia in termini di oneri di sistema sia in termini di agevolazioni fiscali; tuttavia, la rimodulazione degli oneri prevista penalizza oltre modo le piccole e medie imprese e le famiglie –:
   se i Ministri non intendano assumere le opportune iniziative per rivedere la definizione dell'impresa a forte consumo di energia e il limite delle 2.400.000 chilowattora annue di cui al decreto ministeriale 5 aprile 2013, non fissato dalle direttive comunitarie, e se non ritengano opportuno rielaborare l'atto di indirizzo ministeriale del 24 aprile 2013, prima che l'Aeeg inizi a lavorare sulle ipotesi di rimodulazione ivi indicate, allo scopo di riaprire lo spazio per un confronto con le imprese piccole e medie che permetta di giungere ad un sistema di agevolazioni per le imprese «energivore» che eviti di incidere sui soggetti non agevolati, ossia piccole e medie imprese e famiglie. (4-00605)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 2 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 129
4-00605
presentata da
MOLTENI Nicola

  Risposta. — In relazione all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue. L'articolo 39 del decreto-legge 22 giugno 2012 n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, (di seguito: decreto-legge n. 83 del 2012) ha previsto, in applicazione dell'articolo 17 della direttiva 2003/96/CE, la definizione delle imprese «energivore» in base a requisiti e parametri relativi a livelli minimi di consumo ed incidenza del costo dell'energia sul valore dell'attività d'impresa, ai fini della successiva rimodulazione delle accise sui prodotti energetici e degli oneri di sistema elettrico.
  In attuazione del comma 1 della suddetta norma, è stato quindi emanato il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, 5 aprile 2013, con cui sono stati definiti i criteri e le procedure per identificare le imprese a forte consumo di energia, utilizzando parametri relativi a livelli minimi di consumo e incidenza minima del costo dell'energia sul fatturato scelto quale indicatore del valore dell'attività di impresa.
  Per la definizione del decreto interministeriale, sono state effettuate analisi e simulazioni sia sui consumi di energia elettrica delle imprese, sia sui costi dell'energia acquistata e sul calcolo dell'incidenza di tali costi sui valori del fatturato, con l'obiettivo di individuare valori limite dei parametri tali da intercettare le imprese ad alta intensità energetica non agevolate nell'attuale sistema di ripartizione degli oneri che è basato esclusivamente sull'entità dei consumi.
  L'introduzione di un limite minimo di consumi nasce da una specifica previsione della normativa primaria, nonché dall'esigenza di garantire massima efficacia alla misura. È infatti evidente la necessità di porre delle limitazioni ai soggetti agevolabili per assicurare, a parità di oneri complessivi, una significativa riduzione del carico tariffario alle imprese a forte consumo di energia, in funzione del grado di «energivorità». Diversamente, ovvero non ponendo limiti alla platea dei potenziali beneficiari, si determinerebbe un aumento del carico tariffario, ulteriore rispetto a quanto già stimato in 600 milioni di euro, da ripartire tra le famiglie e le imprese escluse dal beneficio.
  Si ricorda che, come previsto dalla norma primaria, sono stati adottati gli atti di indirizzo all'Autorità per l'energia elettrica e il gas del 24 aprile 2013 e del 24 luglio 2013, con cui sono state fornite indicazioni, nell'ottica di dare incisività all'operazione, per la rideterminazione dei corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema elettrico e dei criteri di ripartizione dei medesimi sui clienti finali, nonché per l'applicazione selettiva della misura alle attività produttive appartenenti al settore manifatturiero, al fine di sostenere la competitività delle imprese più esposte alla concorrenza internazionale.
  Con l'attuazione del decreto-legge n. 83 del 2012 è stato, pertanto, realizzato il superamento di un sistema di agevolazioni basato solo sulle quantità di energia consumata che, dato il crescente peso degli oneri di sistema, ha finito con il costituire una discriminazione tra imprese del medesimo settore ma di dimensioni diverse.
  Sembra, quindi, tenuto conto dell'esigenza di mantenere invariato il gettito tariffario complessivo, che l'operazione delineata per la revisione della ripartizione degli oneri di sistema vada nel senso di una maggiore equità, come anche auspicato dall'interrogante.
  Da ultimo, si segnala che il Governo, oltre alla suddetta redistribuzione degli oneri, sta mettendo in atto una serie di misure volte alla riduzione dei costi della tariffa elettrica, e in particolare degli oneri di sistema. Tra le misure di recente adozione si ricordano le disposizioni introdotte con il decreto-legge 21 giugno 2013, n.69, convertito nella legge 9 agosto 2013, n. 98 relativa all'abrogazione del prelievo, destinato allo Stato, sulla componente tariffaria A2 e la revisione della remunerazione degli impianti in regime Cip 6/92.

Il Ministro dello sviluppo economicoFlavio Zanonato.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2012 0134

EUROVOC :

consumo d'energia

piccole e medie imprese

prezzo dell'energia

energia elettrica

politica dei prezzi

prodotto energetico